MotoGP, Dovizioso: "Pecco risolve e Martin vola"

Le parole dell'ex pilota, oggi animato dalla passione per il motocross
MotoGP, Dovizioso: "Pecco risolve e Martin vola"© ANSA
Serena Zunino
4 min

Quest’anno il titolo MotoGP è tutta una questione tra Ducati, quella “rossa” di Borgo Panigale che dal 2013 al 2020 ha avuto come pilota di punta Andrea Dovizioso. Oggi il forlivese è un felice ex pilota MotoGP, già premiato dell’onorificenza MotoGP Legend, che vive di quel sogno legato alla sua passione più grande: il motocross. Il “Dovi” è impegnato nella costruzione del suo 04 Park Monte Coralli e allo stand SGR che lo sostiene in questo progetto ci ha detto la sua sui temi dell’attualità, e non solo.

Se le dico Ducati a cosa pensa?
«A tante soddisfazioni, per vari motivi. Quello che siamo riusciti a ricreare insieme, le lotte che ogni volta mi ricordano anche i tifosi. Abbiamo trasmesso davvero tanto in quelle battaglie contro Marc Marquez. La gente oggi mi ferma e mi dice “Grazie”. Mi fa effetto, sono orgoglioso di questo. Fa parte del momento Ducati».

Chi vincerà il titolo tra Francesco Bagnaia e Jorge Martin?
«50 e 50. Sono due piloti diversi, con un approccio altrettanto diverso. Anche se hanno la stessa moto, la velocità è simile. Mi verrebbe da dare mezzo punto in più a Martin perché forse è più spensierato, ha la velocità dalla sua parte e il weekend lo inizia subito al meglio. Ma Pecco ha risolto molti weekend partiti male…».

Da esperto se fosse nel team Repsol Honda, chi prenderebbe al posto di Marquez?
«Non penso sia importante, Honda ora ha altri problemi. Deve ristrutturare tutto il reparto corse e ripartire. È logico che un pilota molto forte e con tanto entusiasmo accelera e modifica lo sviluppo. Il pilota in questo momento conta meno. Honda e Yamaha si trovano in una situazione simile».

Le piace questa MotoGP?
«Mi piace un po’ meno perché c’è meno lotta, meno strategia, per il regolamento. Gli ingegneri continuano a evolvere i mezzi e si è arrivati a una situazione dove la moto va sempre più forte, i record si battono, ma non c’è la possibilità di fare sorpassi facili. Adesso è quasi sempre solo prestazione, dipende dalla pista e dal weekend».

Se le dico motocross?
«Passione che può diventare quasi malattia. Ti appassioni sempre, soprattutto andando avanti, di cose che non puoi fare. L’essere umano è fatto così».

E chi è oggi Andrea Dovizioso?
«Un pilota che ha detto basta alle gare di MotoGP e quando si prende una decisione come questa, la testa cambia. Sto vivendo di un sogno che si sta realizzando. È molto impegnativo e ci sono dentro tante complicazioni, però ci credo. Mi sto dedicando a questo al 50% e nel resto del tempo faccio il crossista. Voglio migliorare quello che non funziona nella mia guida. È sofferenza, ma quando c’è la passione anche se ti svegli che hai 37 anni e ti fanno male varie parti del corpo e vai in moto almeno tre volte alla settimana, hai voglia di vivere di questa cosa. Anche se miglioro pochissimo ogni volta che vado a girare, non come un diciottenne. È bello così».


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