Volkswagen, scandalo Dieselgate: tutti gli aggiornamenti 

Gli aggiornamenti sul "Dieselgate" che ha travolto il Gruppo di Wolfsburg
Scandalo Volkswagen, le reazioni sul web
Francesco Colla
18 min

IN AGGIORNAMENTO

VENERDI' 25 SETTEMBRE 

ORE 16:04: da gennaio 2016, test emissioni solo su strada - Venti per cento. Questo il margine d’errore che la Commissione europea prevede di abbassare da gennaio 2016 con i nuovi test sulle emissioni di ossidi d’azoto e di particolato sui veicoli.
Come fare? La UE sta lavorando su una nuova regola che imporrà, dal primo giorno del primo mese del 2016, di effettuare i test di emissioni non più attraverso test di lavoratorio ma con simulazioni reali di guida su strada.

 

ORE 15:30: Auto Bild ritratta su BMW - Ieri era arrivata la nota ufficiale attraverso la quale BMW prendeva le distanze da Auto Bild. Oggi, attesa da tutti, è arrivata la smentita. A differenza di quanto pubblicato nei giorni scorsi, la rivista tedesca ha comunicato oggi di non aver “Mai avuto l'intenzione di accusare BMW di manipolare i livelli di emissioni. I valori rilevati delle emissioni della Bmw X3 testata non sono per nulla prova di falsificazione o dell'esistenza di un sistema di manipolazione come rilevato nei veicoli di VW''.
“Oggi - continua il giornale tedesco - diversi media hanno fatto riferimento al comunicato stampa di Auto Bild "Esclusivo: i Diesel Bmw superano in maniera significativa i limiti della normativa" e sfortunatamente lo hanno frainteso. Per questa ragione, vogliamo nuovamente ribadire i fatti: i valori relativi alle emissioni della Bmw X3 20d xDrive mandati ad Auto Bild dall' International Council on Clean Transportation (ICCT) sono stati forniti a ICCT dal 'British test institute Emissions Analytics'. I valori riportati in quel documento sono stati generati durante un unico test su strada dalla durata di un'ora. Auto Bild non ha accesso ai dettagli del test di prova, che potrebbero spiegare le discrepanze dal ciclo di prova NEDC”.
La rivista, da cui anche BMW ha preso le distanze nella giornata di ieri, precisa ancora “Auto Bild ritiene necessario sottolineare che i valori rilevati delle emissioni della Bmw X3 testata non sono per nulla prova di falsificazione o dell'esistenza di un sistema di manipolazione come rilevato nei veicoli di Volkswagen. Questi fatti sono stati inoltre confermati da Peter Mock di ICCT in un'altra dichiarazione ad Auto Bild''. Insomma, si conclude, ''Auto Bild non ha mai avuto intenzione di accusare Bmw di manipolare i livelli di emissioni".

 

GIOVEDI 24 SETTEMBRE 

ORE 16.00: Francia annuncia test casuali.  La Francia prepara il lancio di "test casuali" su un "centinaio di auto" in Francia dopo lo scandalo Volkswagen. È quanto annunciato dal ministro dell'Ambiente, Segolene Royale. La ministra ha precisato che il campione di auto da analizzare verrà "sorteggiato". Se i proprietari daranno il loro "accordo" si potrà quindi procedere ai test per valutare il livello delle emissioni.

 

ORE 14.00: Anche in Europa motori manipolati. Volkswagen ha manipolato i test sulle emissioni anche in Europa. Lo ha detto il Ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt. "Siamo stati informati che anche in Europa i veicoli con motori diesel 1.6 e 2.0 sono stati manipolati", ha detto il ministro a Fox News, aggiungendo che non è ancora chiaro quanti veicoli siano coinvolti. Nel frattempo la procura di Torino ha aperto un'inchiesta sul caso Volkswagen. Gli accertamenti riguardano le vetture in circolazione in Italia: al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati ma sono già stati comunque ipotizzati alcuni reati, tra cui la frode in commercio. Gli accertamenti verranno estesi anche ad altre marche automobilistiche.

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ORE 10.30: Maxi buonuscita per Winterkorn. Dopo le dimissioni di Winterkorn, il portavoce di Volkswagen non ha risposto alle domande su un'eventuale buonuscita del Ceo. Ma il report annuale del 2014 indica che l'amministratore delegato ha 'messo da partè un trattamento pensionistico da 32 milioni di dollari (appunto 28,6 milioni di euro): in base ad alcune circostanze, gli spetta anche una buonuscita da due annualità. Lo scorso anno a Winterkorn, 68 anni, sono andati 16,6 milioni di euro, il secondo stipendio più alto della Germania, per una buonuscita quindi superiore ai 33 milioni. Fra le circostanze citate dal report c'è anche la decisione del board di porre fine al mandato di Winterkorn prima della scadenza, ma se ciò dovesse avvenire per un motivo di cui il manager viene ritenuto responsabile la buonuscita potrebbe venire rivista in modo deciso. Nel comunicato del board, comunque, si sottolineava che "Winterkorn non era a conoscenza della manipolazione dei dati" e veniva ringraziato "per il suo elevato contributo" alla società. Fra i bonus, si legge nel report, c'è anche la possibilità di utilizzare una vettura Volkswagen per tutto il periodo in cui gli verrà corrisposta la pensione

MERCOLEDI 23 SETTEMBRE

ORE 17.00: Winterkorn si dimette, "Sono scioccato". "Serve un nuovo inizio. Nel quadro di questo nuovo inizio l'ad Martin Winterkorn ha proposto le sue dimissioni e il presidio lo ha accettato". Lo ha detto il presidio del Consiglio di sorveglianza di Volkswagen in seguito alla riunione straordinaria indetta in seguito allo scandalo Dieselgate. Il manager ha dichiarato di assumersi le responsabilità di quanto accaduto: "Sono scioccato dagli eventi degli ultimi giorni. Soprattutto, sono allibito che una condotta di tali proporzioni sia stata tenuta all'interno del Gruppo Volkswagen. Sto facendo questo passo nell'interesse della società."

Fino a questa mattina il Gruppo aveva smentito le voci riguardanti le possibili dimissioni dell'Amministratore Delegato. Il presidio del consiglio di sorveglianza di Volkswagen ha inoltre annunciato una commissione speciale esterna, che indagherà sui responsabili delle manipolazioni dei dati. Si tratta di "un reato penale che andrà trattato conseguentemente come tale".  Immediata la reazione in Borsa: il titolo segna un rialzo del 9,1%, portandosi a 115 euro.

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MERCOLEDI 23 ORE 16.30: Volkswagen recupera in Borsa. Dopo due giorni di pesanti perdite per effetto del Dieselgate, le azioni Volkswagen tornano a crescere, +7,84%. 

ORE 14.00: Se i motori sono modificati stop vendite in Italia. Il Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha dichiarato: "E' un quadro di grande gravità e preoccupazione, i ministri Galletti e Del Rio, competenti sulla materia, hanno già chiesto informazioni alle aziende. Anche considerando il ruolo fondamentale dell'automotive per l'industria italiana e che la Volkswagen è il secondo produttore mondiale è fondamentale che sia fatta chiarezza anche per verificare quali possano essere le ripercussioni'' Duro il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti: "Se si verificherà che anche in Europa è accaduta la stessa cosa accaduta negli Usa, le conseguenza non potranno che essere le stesse. Cioè la sospensione delle vendite delle vetture modificate da Volkswagen. Noi dobbiamo avere su questo argomento un comportamento unitario a livello europeo, specie sui controlli che non si sono rivelati all'altezza di quelli americani. Senza mettere regole inapplicabili o che danneggino i mercati, ma che siano rispettate da tutti".

ORE 13:00: Il titolo risale in Borsa.  Borse europee toniche all'indomani del crollo del titolo Volkswagen che questa mattina ha fatto segnare +2,83%. In ripresa anche FCA (+1,58%) e Daimler (+1,09%), a differenza di Peugeot (-2,45%) e Renault (-2,36%), mentre SocGen degrada il settore auto a 'neutral', invitando a "starne alla larga". Bene Londra (+1,19%) con Iag (+4,06%), già British Airways, spinta da Morgan Stanley, Milano (+1,1%), Parigi (+0,73%) e Francoforte (+0,69%). 

ORE 12.30: Berlino si difende. "Le accuse sono false e inopportune". Lo ha detto il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt in uno statement a Berlino, rispondendo alle accuse secondo cui il governo tedesco sapesse delle manipolazioni dei dati antismog. "Ho appreso delle manipolazioni lo scorso weekend dalla stampa. La commissione d'inchiesta del ministero dei Trasporti è già oggi sul posto a Wolfsburg".  

Mercoledì 23 settembre ore 12.00: Riunione d'emergenza Volkswagen.  Si è riunito, in una sede mantenuta segreta, il presidio del Consiglio di sorveglianza della Volkswagen. L'ad Martin Winterkorn dovrà rispondere sullo scandalo dei dati falsati sui modelli diesel, per aggirare le leggi antismog negli Usa. Ieri la casa automobilistica ha fatto sapere che sono state truccate fino a 11 milioni di auto. Winterkorn ha nuovamente chiesto scusa, ma ha fatto capire di voler restare al suo posto. Del presidio fanno parte un gruppo ristretto di membri del consiglio, fra cui il presidente ad interim Berthold Huber, il ministro-presidente della Bassa Sassonia Stephan Weil, il rappresentante dei grandi azionisti Wolfgang Porsche e il capo del consiglio di fabbrica Bernd Osterloh, con il suo braccio destro Stefan Wolf. Nel corso dei lavori li ha raggiunti Winterkorn. Venerdì prossimo l'ad avrebbe dovuto vedere ufficializzata la proroga per due anni del suo mandato: che questa venga adesso confermata è incerto.

ORE 17.30: Winterkorn: riconquisteremo la vostra fiducia. "Metteremo tutto sul tavolo, il più velocemente possibile e in modo trasparente" ha dichiarato l'AD Volkswagen Martin Winterkorn in un videomessaggio postato sul sito del Gruppo. "Capisco che molto venga messo in dubbio in questo momento. Ma sarebbe sbagliato che per i pesanti errori di pochi, finisse nel sospetto generale il lavoro duro e onesto di 600 mila persone. Questo la nostra squadra non lo ha meritato. Perciò vi chiediamo e vi chiedo di continuare a riporre fiducia sul nostro percorso. Molti milioni di persone hanno fiducia nelle nostre auto e nel nostro marchio", ha aggiunto, sottolineando che questo patrimonio di fiducia viene minato dalla manipolazione dei test antismog emersa con l'inchiesta USA. "Io mi scuso in tutti i modi che ho e credetemi faremo tutto per recuperare passo passo la vostra fiducia".

ORE 16.50: Inchiesta a Berlino. Il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt ha annunciato una commissione d'inchiesta sul caso Volkswagen. La commissione, che sarà guidata dal sottosegretario ai Trasporti Michael Odenwald, andrà a Wolfsburg in settimana.

 

ORE 16.30: interviene l'Unione Consumatori. "Le prove sui consumi sono nate quanto le autostrade non c'erano. Sono fatte in laboratorio, su rulli e senza traffico. Chiediamo siano fatte su strada, altrimenti i consumatori non saranno mai correttamente informati sul reale consumo della vettura che vogliono acquistare" ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori. "E' evidente che non basta acquisire le prove del KBA, visto che avevano già omologato i veicoli, ma i dati vanno riverificati con prove in Italia, con le attrezzature impiegate per le omologazioni fatte in Italia, a cura del Dipartimento trasporti terrestri, in modo da accertare la veridicità delle prove e confrontare in maniera omogenea la produzione tedesca con quella italiana e degli altri Paesi"  

ORE 16.00: Parla la Merkel. Sul caso Volkswagen, Angela Merkel auspica un rapido chiarimento dei fatti: in questa "situazione difficile" ha detto la cancelliera a Berlino serve "piena trasparenza". "Spero che i fatti siano messi sul tavolo il più velocemente possibile", ha affermato.

ORE 14.30: Prematuro parlare di richiami in Europa. Lucia Caudet, portavoce della Commissione europea per il Mercato Interno: "È prematuro dire se sia necessaria qualsiasi misura di sorveglianza specifica anche in Europa e se i veicoli Volkswagen venduti in Europa abbiano lo stesso difetto. Stiamo comunque prendendo in esame la questione molto sul serio. Siamo in contatto con l'azienda e l'Agenzia Usa per l'Ambiente".

ORE 14.00: Danno per la Germania. Marcel Fratzscher, a capo dell'istituto economico tedesco DIW, afferma. "Il danno all'immagine di Volkswagen avrà gravi costi non solo sul mercato americano, ma anche a livello globale". "Con questo saranno messi a rischio posti di lavoro e molti subfornitori in Germania". Per l'economista, il caso potrebbe penalizzare anche la macchina dell'export tedesco, dal momento che "Volkswagen era finora un'insegna per i prodotti 'Made in Germany'". I danni vanno arginati al più presto, conclude, non solo per il Gruppo automobilistico ma per l'economia tedesca.

ORE 13.00: intervento del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture con una nota chiede di conoscere se il medesimo illecito, avvenuto negli Usa dove vigono però regole differenti per la omologazione, risulti essere praticato su omologazioni della stessa autorità tedesca per l'Europa e se i veicoli sono stati commercializzati in Italia. Nella lettera rivolta al KBA (Kraftfahrt-Bundesamt, ente omologatore tedesco) si esprime "preoccupazione in merito all'accaduto, in relazione alla protezione dell'ambiente ed alle possibili ripercussioni sul sistema di omologazione dei veicoli, vigente nell'Unione europea". Si chiede quindi "se le anomalie riscontrate possano riguardare anche veicoli omologati e commercializzati nel territorio dell'Unione". In questo caso si chiede, come Ministero, di "acquisire i risultati dei controlli di conformità che il KBA vorrà effettuare, a tutela dell'ambiente e della qualità dei prodotti omologati per il mercato dell'Unione"

ORE 12.45: 6,5 miliardi per rimediare. Volkswagen ha pubblicato sul sito web una nota ufficiale in cui viene confermato che i veicoli coinvolti sono 11 milioni e che il Gruppo accantonerà 6,5 miliardi di euro per coprire le spese relativealla vicenda:  

"Volkswagen sta lavorando a tutta velocità per fare chiarezza e chiarire le irregolarità rIguardanti un particolare software utilizzato sui motori diesel. I nuovi veicoli con motori Euro 6disponibili sul mercato europeo rispettano i requisiti legali e gli standard ambientali. Ulteriori indagini interne hanno stabilito che il software è installato anche in altri veicoli del Gruppo con motore diesel. Le discrepanze si riferiscono a veicoli con motori EA 189, installati su circa 11 milioni di vetture in tutto il mondo. Volkswagen sta lavorando intensamente per eliminare le discrepanze ed è in contatto con le autorità competenti. Per coprire i costi degli interventi e riconquistare la fiducia dei nostri clienti Volkswagen prevede di accantonare un fondo di 6,5 miliardi di euro nel terzo trimestre, ma a causa delle indagini in corso gli importi stimati posso essere soggetti a rivalutazione. Per il Consiglio di Amministrazione la priorità assoluta è riconquistare la fiducia dei nostri clienti". 

 

Ora dopo ora affiorano nuovi retroscena su quello che è ormai stato ribattezzato Dieselgate, ossia lo scandalo sulle manipolazioni messe in atto da Volkswagen per “truccare” i risultati delle emissioni inquinanti sul mercato USA. Fino a poco fa i veicoli diesel coinvolti erano 482 mila, ma secondo quanto riferisce Bloomberg gli esemplari ammonterebbero a 11 milioni. Volkswagen accantonerà 6,5 miliardi di euro nel terzo trimestre per coprire i probabili costi relativi alla vicenda delle emissioni. E nel frattempo la marea ha raggiunto l'Europa, arrivando alla Unione Europea: Lucia Caudet, Portavoce Ue per il mercato interno ha dichiarato che "le autorità nazionali responsabili dell' omologazione del veicolo e delle prove sulle emissioni devono essere particolarmente vigili e rigorosi nell'esecuzione degli obblighi imposti ai produttori nazionali. Stiamo programmando un incontro per discutere la questione con loro, nel dettaglio".


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