Yamaha XT 500 H2O Concept: la moto alimentata ad acqua

Il concept del designer Mxime Lafabvre, realizzato su commissione per la Casa di Iwata, accende il dibattito: solo fantasia o un'anticipazione del 2025?
Yamaha XT 500 H2O Concept: la moto alimentata ad acqua
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Fra cinque anni, le moto appariranno diverse? Se sì, come? A questa domanda, il designer industriale austriaco Maxime Lefebvre ha provato a rispondere pubblicando sulla piattaforma Behance alcuni rendering particolari e interessanti, con protagonista la Yamaha XT 500. Che, rispetto a quanto si possa immaginare, è alimentata ad acqua.

Commissionata da Yamaha

Yamaha XT 500 H2O Concept: è questo il nome ufficiale e completo del modello. Che, tuttavia, non è solamente la fantasia di un designer espressa attraverso dei rendering, ma è anche un lavoro commissionato a Lefebvre dalla stessa Casa di Iwata. Che a casa Yamaha stessero davvero progettando di lanciare una moto alimentata ad acqua?

No serbatoio carburante, ecco la pompa dell'acqua

La XT 500 è stata commercializzata la prima volta nel 1976: enduro leggera, con ruote da 21 e 18 pollici e pneumatici tassellati che la rendevano adatta a qualsiasi pratica sportiva off-road. Lefebvre ha cominciato a lavorare a questo progetto nel 2016, collaborando anche con i progettisti Yamaha, per una moto che lui stesso ha definito "inesauribile".

Lefebvre e Yamaha hanno quindi ipotizzato, per il 2025, una XT 500 alimentata da una pompa dell'acqua capace di far scorrere il liquido costantemente: una soluzione ecosostenibile, silenziosa ed economica allo stesso tempo, una sorta di "mobilità dei sogni". Naturalmente, la ciclistica e l'aspetto esteriore della enduro verrebbero radicalmente modificate, apparendo modernissime, con un look quasi futuristico.

Per adesso, è ancora presto per affermare che la Casa nipponica voglia davvero spingersi così in avanti e proporre una moto senza il classico serbatoio con la benzina, ma una pompa dell'acqua. Staremo a vedere se i sogni per il 2025 si riveleranno realtà.

Photocredit: Behance/Maxime Lefebvre


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