ePrix Santiago del Cile, Guenther: 'Gestione energia e batteria al top'

Attack mode e strategia intelligente che ha permesso al tedesco di rimontare Vergne e Da Costa. Mentre Jaguar non ha ancora la velocità in gara per sfidare BMW e DS, né Mercedes
ePrix Santiago del Cile, Guenther: 'Gestione energia e batteria al top'
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Dopo il podio negato in Arabia, per la penalizzazione inflitta dai commissari dopo l’ePrix, Maximilian Guenther trova il successo in Cile. Prestazione solida, in qualifica come in gara, che conferma BMW protagonista dell’avvio di campionato.

Se nei due ePrix inaugurali era stato Alexander Sims a brillare, a Santiago la gara di Guenther è segnata da una strategia di gara accorta e un utilizzo dell’Attack Mode tra i primissimi, nel gruppetto di testa, grazie al quale ha attaccato Wehrlein prima ed Evans poi.

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Partenza così così

“E’ un sogno che si realizza. Per tutti è stata una gara da gestire, in condizioni di gran caldo, con una lotta dall’inizio alla fine.

Abbiamo utilizzato l’Attack Mode in modo molto intelligente non essendo partiti alla grande, dal lato sporco della pista, il che mi è costato delle posizioni. Alla fine ciò mi ha permesso di prendere la testa della corsa”.

L'attacco su Da Costa in lift and coast

Asfalto oltre i 40° C e ambiente poco meno caldo, condizioni che diventano critiche per la gestione della temperatura delle batterie. Vuol dire dover modificare le strategie sul recupero energetico – tanto più elevato, tanto più si innalzano le temperature – oltre ovviamente sulle richieste di massima energia.

Con Da Costa in recupero nel finale, in BMW hanno “preparato” la volata conclusiva conservando un po’ di margine e Guenther aggiunge: “Con quelle temperature era anche importante tenere un occhio sulla batteria, l’abbiamo fatto davvero bene e, all’ultimo giro, Antonio ha dovuto andare in coasting un po’ prima di quanto non abbia fatto io sul rettilineo. Ho pensato: ora o mai più e ho provato il sorpasso, fortunatamente è riuscito”.

Da Costa lotta in casa

L’ePrix di Santiago del Cile ha confermato come le tracciature con punti molto veloci e curve più aperte dei soliti tornantini e pieghe a 90 gradi, siano in grado di offrire uno spettacolo più interessante rispetto ai toboga soliti della Formula E.

E in Cile ha espresso un bel passo gara DS Techeetah, rimontando con Vergne e Da Costa, restando con quest’ultimo per l’attacco finale. Bene la gestione dell’energia fintanto che non si è trovato a ridosso del leader Guenther, quando la batteria ha “presentato il conto”.

“Sono accadute così tante cose in gara! È un po’ una situazione imbarazzante perdere da BMW che è il mio ex team, però congratulazioni a Max”, dice Da Costa, al passaggio da BMW Andretti a DS Techeetah quest’anno.

“Sono contento dove mi trovo e andremo solo a migliorare come team, sarà una stagione divertente. Da questa gara ho tanti aspetti positivi da portare con me, però ho perso in partenza quando ho ricevuto un colpo fortissimo al retrotreno e per tutta la gara il volante non è mai stato dritto. Abbiamo comunque la velocità in macchina e questo ha fatto la differenza.

Dietro JEV ho perso molto tempo e mi venivano indicate informazioni sbagliate sulle temperature. Quando siamo arrivati a decidere tutto all’ultimo giro, loro sono riusciti a gestire meglio la situazione”. Battaglia con Vergne che si è protratta per più giri, portando all’errore il pilota francese, con il danneggiamento del passaruota anteriore costato il ritiro.

Jaguar ritmo gara da trovare

Terzo sul podio chiude Mitch Evans, un fulmine in qualifica, unico a scendere sotto l’1’05”. Ma Jaguar non ha ancora la velocità in gara per sfidare BMW e DS, né Mercedes, visto il piazzamento “sul campo” dietro Nyck De Vries, poi quinto per la penalizzazione di 5”.

“L’esecuzione della gara ci è sfuggita di mano, è stata una corsa strana. Guardando i lati positivi, prendiamo punti buoni e un podio dopo un cattivo avvio di stagione.

Partendo dalla pole volevo andarmene da Santiago del Cile con la vittoria, è chiaro però che abbiamo ancora del lavoro da fare.

In qualifica abbiamo una buona velocità e non sono riuscito a mantenerla e trasformarla in passo gara. Nei primi tre giri ho avuto dei problemi e non avevo informazioni sul volante. Sono un po’ deluso ovviamente, quando parti dalla pole vuoi finire la gara primo. Pieno merito agli avversari, sono stati velocissimi”.


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