Metro Roma, addio a 20 nuovi treni: l'appello del Premier Conte per i trasporti

La gara per la fornitura di 20 nuovi treni sotterranei è andata persa. Un fallimento che si aggiunge al caos sovraffollamento e file interminabili per prendere i mezzi pubblici. Anche il Premier Conte evidenzia il problema, la Sindaca Raggi e Atac proveranno a trovare una soluzione?
Metro Roma, addio a 20 nuovi treni: l'appello del Premier Conte per i trasporti
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Le linee A e B della metropolitana di Roma non avranno, almeno per il momento, treni nuovi. La gara per la fornitura di 20 nuovi treni è infatti andata deserta. A comunicarlo è stato il dipartimento Mobilità, dopo che l'unica società coinvolta, la Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles S.A., ha dato forfait.

20 treni nuovi andati persi: e ora?

Il bando era stato pubblicato nell'ottobre 2019, e prevedeva la progettazione, costruzione, fornitura e manutenzione di 15 treni da adibire al servizio di trasporto pubblico sulla linea B e B1 della metro, compresi 5 anni di manutenzione. Inoltre, previsti anche la progettazione, costruzione, fornitura e manutenzione di altri 5 treni per la linea A, anche in questo caso comprensiva di 5 anni di manutenzione, senza dimenticare la fornitura dei materiali di prima scorta sia per atti vandalici che per incidenti, comprensiva delle attività opzionali di riparazione da compensarsi a misura. Il totale stanziato era di 169 milioni di euro.

La procedura è andata avanti fino a luglio, quando la CAF non ha confermato l'offerta presentata in sede di gara. Ora il rischio è che i fondi messi a disposizioni dal Governo vengano ritirati e Roma perda la possibilità di svecchiare le sue metro.

Assembramenti, Conte insorge

Ma per la sindaca Raggi c'è un altro problema da affrontare, quello del sovraffollamento di autobus e metro in un periodo critico come questo, in cui i contagi da Covid tornano a salire a dismisura, rendendo una semplice corsa su un mezzo pubblico un rischio per la salute. Numerosi utenti del trasporto pubblico romano segnalano eccessivi affollamenti. E di certo non aiuta la chiusura delle stazioni di Castro Pretorio e Policlinico per due mesi a causa di lavori di manutenzione. La soglia di capienza massima è stata fissata all'80% a inizio settembre, sia a livello nazionale che regionale, per rispondere all'aumento di domanda in corrispondenza della riapertura delle scuole e del rientro a lavoro dopo l'estate. E la Regione Lazio pare intenzionata a non modificare la percentuale, dovendo garantire il servizio pubblico.

A tal proposito, ha parlato anche il premier Giuseppe Conte: "Quello del trasporto pubblico è una situazione critica, gli affollamenti sono da evitare. Dobbiamo investire per quanto possibile in modo che le persone che sono costrette a prendere i mezzi pubblici possano farlo in condizioni di assoluta sicurezza".

Il confronto con la De Micheli

Quali alternative, allora? Serve sicuramente trovare una soluzione al più presto: una che possa permettere ai cittadini di viaggiare in maggiore sicurezza. Per questo, oggi (mercoledì 14 ottobre) è in programma alle 16 e 30 un confronto tra la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi sulle misure di contenimento dei contagi sui mezzi pubblici. Si parlerà del monitoraggio periodico dei flussi dei passeggeri sui mezzi, e saranno analizzati i disagi registrati in questi giorni, relativi ad assembramenti a bordo dei mezzi e all'interno delle stazioni, tra cui anche quelli della città di Roma.

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