Diverse settimane fa avevamo parlato dell’arrivo nella Capitale di circa 82 nuovi bus per Atac, con 62 dei quali a metano – forniti da Industria Italiana Autobus – e altri 100 ibridi che avrebbero trovato spazio sulle strade di Roma, come affermato dalla stessa Sindaca Raggi, entro la fine del 2021. Il tutto, per cercare di rendere più ecosostenibile l’intera area metropolitana, non inquinare ancora di più la Capitale e soprattutto promuovere la mobilità sostenibile.
Tutto regolare finché non si è scoperto che però gli autobus erano ben diversi da quelli promossi. Dei 62 bus a metano che la giunta capitolina ha deciso di acquistare attraverso la piattaforma Consip nessuno risulta effettivamente avere la motorizzazione prevista. Secondo quanto riferito, infatti, tutti i nuovi mezzi di trasporto pubblico risulterebbero dei bus con motorizzazione diesel, propulsori che la Sindaca ha messo al bando.
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Una vicenda, questa, che ha subito fatto scattare le ire dell’opinione pubblica. La Raggi ferma le auto inquinanti con le domeniche ecologiche – e promette l’espulsione definitiva del diesel dal centro storico della Capitale entro il 2024 -, ma poi compra dei bus diesel. In poche parole è stata questa l’accusa mossa alla sindaca pentastellata.
La risposta dell’assessore alla mobilità
Immediata è stata la risposta suoi social da parte dell’assessore alla mobilità, Pietro Calabrese, che con un lungo post ha sì ammesso l’errore, ma ha anche voluto ribadire l’enorme lavoro fatto per il trasporto pubblico romano:
“Diciamolo sin da subito. E' vero, c'è stato un errore sulla comunicazione della classe emissiva di 62 nuovi bus in arrivo: non sono a metano, ma diesel. La notizia, però, dovrebbe essere un’altra: Virginia Raggi ha messo su strada 750 nuovi bus ed entro l’anno Roma ne avrà oltre 900”, ha spiegato Calabrese.
“È questa la vera notizia per le cittadine e i cittadini romani: i nuovi bus che sono in giro su tutte le strade di Roma, il potenziamento ormai strutturale della flotta che abbiamo reso possibile dopo anni di debiti”.
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