L’arroganza UE produrrà danni incalcolabili

Il definitivo "solo elettrico" dal 2035 in Europa, sembra porre più problemi che soluzioni
L’arroganza UE produrrà danni incalcolabili© LaPresse
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Il Parlamento Europeo ha definitivamente deliberato il “solo elettrico” dal 2035 in Europa. Il Parlamento si è sostanzialmente diviso in due. Da una parte i promotori del Nord Europa con i Verdi e la sinistra, all’opposizione i Popolari e la destra. Un argomento fortemente basato su dati scientifici e tecnici è stato affrontato con piglio ideologico dai promotori, imponendo un modello di mobilità irrealistico per il Vecchio Continente. In questi anni i più qualificati esperti del settore auto hanno dato chiare indicazioni che la decisione del solo elettrico non è la soluzione ai problemi dell’inquinamento.

Le Case in questo dibattito sono intervenute raramente per dare motivazioni tecniche ed economiche del fatto che la soluzione non è quella imposta dai burocrati europei. Le spiegazioni più chiare sono venute dal Giappone.

Elettrico sì, ma non solo, piuttosto un ventaglio di offerte tecnologiche compreso ibrido, idrogeno e motori tradizionali sempre più puliti. I politici di sinistra di Bruxelles non hanno sentito ragioni e senza ascoltare gli esperti sono andati per la loro strada. Errore gravissimo, pensate se la pandemia di Covid fosse stata gestita dai politici senza il contributo del Comitato Tecnico Scientifico, sarebbe stato un disastro. I politici di Bruxelles con la loro arroganza hanno di fatto consegnato il mercato ai produttori di batterie, i cinesi. Ancora oggi da alcuni settori si invita a cavalcare la delibera e vederla come una opportunità.

Parole generiche e prive di significato. Come si fa a competere se non si producono i materiali pregiati e ci si affida a chi ne possiede la quasi totalità. La dipendenza dal gas russo non sembra avere insegnato nulla a costoro. A oggi, l’elettrico è un prodotto poco venduto e il consumatore europeo senza incentivi non lo compra. Solo i cittadini ricchi solo possono permettere.


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