10 auto che hanno fatto la storia delle serieTV

Dal mitico furgone nero GMC Vandura protagonista dell'A-Team alla splendida Ferrari Testarossa bianca di Miami Vice: i dieci modelli simbolo dei telefilm anni '80.
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Erano gli anni '80, molti di noi erano giovani, spensierati e sognavano gli USA grazie a una nuova ondata di serie televisive d'azione e avventura che ribaltarono il concetto di sit-com del decennio precedente. La televisione non era più popolata di sole famiglie felici "imprigionate" nelle loro abitazioni, ma una nuova generazione di aitanti eroi imperversava per le strade di tutto il mondo a bordo di auto da sogno, tra inseguimenti ad alta velocità, incidenti spettacolari e (pezzo forte di ogni episodio) salti che sfidavano le leggi della fisica.

Abbiamo selezionato dieci delle più rappresentative "serie a motore" di quell'epoca, molte delle quali sono entrate a tal punto nell'immaginario collettivo da meritare (spesso malriusciti) trasposizioni cinematografiche. In primis Hazzard: sette stagioni incentrate sulle scorribande dei due fratelli Bo e Luke Duke (the Dukes of Hazzard) nella sperduta Georgia, spingendo sull'acceleratore del General Lee, una Dodge Charger del '69 che probabilmente può fregiarsi del titolo di "auto più imitata al mondo".

E come dimenticare la prima vera Supercar: il fascinoso Michael Knight, cavaliere senza macchia pronto a sfidare il crimine con l'aiuto dell'auto più futuristica della storia, Kitt, la Pontiac Firebird Trans Am dell'82 che ha traviato un'intera generazione di giovani automobilisti. Un'altra Firebird è stata co-protagonista di un telefilm altrettanto iconico, anche se prevalentemente "motociclistico": Frank Poncharello (Eric Estrada) non guidava forse una Pontiac quando era fuori servizio nei Chips?

 Anche le auto italiane hanno avuto un grande ruolo e tutti ricorderanno le varie Ferrari del baffuto Magnum P.I. e la meravigliosa Testarossa bianca della seconda serie di Miami Vice o la Lamborghini Countach di Automan, rea di aver provocato numerosi incidenti nel tentativo di imitare le sue perfette curve in squadra... Erano veramente "Happy days", ma forse questa è un'altra storia...


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