Ghosn in carcere almeno fino al 10 dicembre

La Corte distrettuale di Tokyo ha esteso il fermo di altri 10 giorni, periodo entro il quale il oprocuratore dovrà formulare un'incriminazione, a meno che non arrivino contestazioni di altri illeciti. Intanto i dirigenti dell'Alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi hanno confermato l'intenzione di andare avanti insieme. Per ora
Ghosn in carcere almeno fino al 10 dicembre
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La Corte distrettuale di Tokyo conferma il fermo per altri 10 giorni per l'ex presidente dell'alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, detenuto in un centro penitenziario a nord di Tokyo dal 19 novembre. L'ex tycoon 64enne rimarrà in prigione almeno fino al 10 dicembre, periodo entro il quale il procuratore dovrà formulare un'incriminazione, a meno che - secondo i media giapponesi - non verranno contestati altri illeciti e in quel modo verrà prolungata di nuovo la sua detenzione. Gli investigatori sospettano che Ghosn abbia nascosto l'equivalente di 44 milioni di dollari di compensi in 5 anni, assieme ad altre violazioni finanziarie di varia natura. 

Una notizia pesante, che stona dopo le parole di giovedì dei dirigenti di Nissan, Renault e Mitsubishi Motors, che al primo vertice, anche se si trattava di una videoconferenza, dopo l’arresto dell’ex n.1 dell’Alleanza, hanno affermato di "essere assolutamente intenzionati a mantenere intatta l'alleanza tra le tre case auto". 

Il presidente di Nissan Hiroto Saikawa, l'amministratore delegato di Mitsubishi Osamu Masuko, e il direttore generale a titolo provvisorio di Renault, Thierry Bolloré. si sono parlati mentre era in corso un altro vertice tra rappresentanti delle società ad Amsterdam. Al termine del dialogo a tre, i dirigenti hanno espresso in un comunicato il loro giudizio favorevole sul successo dell'alleanza negli ultimi 20 anni e l'impegno a rimanere uniti nell'intesa di gruppo. 

Ma resta, secondo i media giapponesi, e la logica, la richiesta di Nissan volta ad ottenere una maggiore autonomia nei confronti della casa transalpina. Una delle clausole che potrebbe essere messa in discussione è la regola che riserva una posizione di vertice per un dirigente della Renault nella catena di comando dell'azienda giapponese. Malgrado la Nissan abbia contribuito negli ultimi anni a circa il 50% dell'utile netto di Renault, la casa francese controlla il 43,4% di Nissan - che a sua volta possiede il 15% in Renault, ma senza i diritti di voto, e il 34% in Mitsubishi Motors.


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