Vigili beccati a fare sesso in auto, dopo la radio spunta l'ipotesi della microspia

La vicenda emersa in questi giorni ruota tutta intorno all’audio catturato durante il rapporto intimo ma, stando alle ultime notizie, si sta facendo sempre più remota l’ipotesi della radio lasciata accesa per sbaglio. Ecco la procura su cosa sta indagando
Vigili beccati a fare sesso in auto, dopo la radio spunta l'ipotesi della microspia© ANSA
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Si fa sempre più misteriosa la storia dei due vigili urbani registrati a loro insaputa mentre, travolti dalla passione e dall’impeto amoroso, hanno cominciato a fare sesso a bordo di una volante di servizio.

Infatti, i due agenti – tutt’ora sotto indagine disciplinare e trasferiti in altri gruppi rispetto a quello di appartenenza –, dalle ultime indiscrezioni emerse, pare siano stati registrati attraverso dei supporti esterni all’autovettura e di conseguenza si esclude definitivamente l’ipotesi della radio rimasta accesa per errore.

Un vero giallo

La vicenda emersa in questi giorni sta ruotando principalmente intorno al famoso audio catturato durante il rapporto ma, dopo l’accertamento disciplinare da parte della Polizia Municipale di Roma Capitale, ora si aggiunge anche un’indagine della Procura, che risulta intenzionata a capire come sia stato effettivamente raccolto l’audio misterioso.

Il file a quanto pare c’è, ma vi è ancora bene da spiegare come questo sia stato registrato. Infatti sembrerebbe difficile sia lasciare aperte le comunicazioni radio in uscita dalla vettura di servizio, sia riuscire a far partire una registrazione in sala operativa. Il giallo, dunque, sta prendendo sempre di più i tratti di una vera spy story, con tanto di “ipotesi microspia”.

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Anche la zona è in dubbio

Come avevamo riportato, dalle indiscrezioni emerse inizialmente, entrambi i vigili sembravano appostati nelle vicinanze del campo rom nella zona di Tor di Quinto, a nord della città. Ma, insieme all’audio, ora emergono novità anche sulla reale dislocazione dei due agenti. Il luogo dove sarebbe avvenuto il rapporto tra i due colleghi, infatti, non è più indicato come quello di Tor di Quinto, ma bensì quello di una zona diversa situata nei pressi dell’ex campo River sulla Tiberina, dove il XV gruppo Cassia dei Vigili svolge un servizio di presidio sull’area sgomberata. Un giallo, dunque, sempre più intricato e che speriamo la Procura riesca a risolvere in breve tempo, facendo uscire presto la definitiva verità.

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