Effetto Farfalle, dall'inchiesta sugli abusi al bronzo di Parigi

Dallo scandalo che coinvolse Maccarani, poi assolta nel processo, al podio olimpico dopo Tokyo. La favola delle azzurre della ritmica.
Effetto Farfalle, dall'inchiesta sugli abusi al bronzo di Parigi© ANSA
Giorgio Marota
4 min

Può un battito d’ali a Parigi provocare un tornado di emozioni nel resto del mondo? Il matematico statunitense Edward Lorenz, quello del famoso “effetto farfalla”, non avrebbe mai potuto immaginare che da una delle più drammatiche e sofferte storie di sport potesse nascere questo meraviglioso caos. Le ragazze della ritmica ci hanno tenuto ancora una volta con gli occhi all’insù e il cuore in subbuglio, dentro una catarsi di cerchi, nastri, palle, musiche ed effetti speciali, nella solita dimensione fantastica dove il tempo e lo spazio paiono elementi sospesi e indefiniti.

La magia delle farfalle

«Magiche Farfalle!», ha esultato il presidente del Coni, Malagò. Magiche perché stavolta hanno spezzato un incantesimo: si sono lasciate alle spalle l’inchiesta di Desio e le parole “abusi”, “violenze” e “maltrattamenti”, improvvisamente calate in una realtà trasformata da accademia dei miracoli a castello degli orrori, fino a prendersi un bronzo che pesa quanto un oro. Forse è stato proprio il ricordo di tutto questo ad aver fatto sciogliere in un pianto Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean e Laura Paris. Le israeliane avevano appena strappato l’argento alle nostre per piazzarsi alle spalle della Cina d’oro, eppure quelle lacrime condivise in un abbraccio con la direttrice tecnica Maccarani erano solo e soltanto di gioia.  

Dallo scandalo al riscatto

Lei, “Manu”, finita al centro di uno scandalo. Loro, le ragazze, sempre al suo fianco. In un anno e mezzo di veleni e tormenti le farfalle non hanno mai abbandonato la dt, prendendo anche posizioni nette come la volta in cui minacciarono di lasciare la Nazionale. Alla fine il clamore si è dissolto con la sentenza di assoluzione, il tempo ha curato qualche ferita e Parigi ha sancito la rinascita. «Questa medaglia è la risposta a quello che ci è successo» ha detto con orgoglio la capitana Maurelli, che ha salutato la sua terza olimpiade ricevendo una emozionante proposta di matrimonio dal fidanzato Massimo. "Dedichiamo il bronzo a Emanuela e a tutte le allenatrici. L’inchiesta? Non ci siamo mai disunite". "Abbiamo commesso qualche errore - ha spiegato Centofanti - ma questo bronzo è come un gioiello inestimabile". A chiudere simbolicamente il cerchio delle polemiche, quelle dette e anche quelle sussurrate, è stata proprio l’allenatrice finita sul banco degli imputati: "Mai avrei accompagnato le ragazze ai Giochi se ci fosse stato un briciolo di verità rispetto a quanto accusato. Non è una rivincita, non dovevo né vincere né perdere. Solo portare la squadra serena in pedana".

La sinfonia azzurra

Ai cinque cerchi, sulla “Sinfonia n.9” di Beethoven rivisitata dagli Audiomachine, le farfalle due giorni fa si erano superate con uno stratosferico 38.200; ieri hanno totalizzato 36.100 per colpa di un cerchio caduto. Poi, su “L’estasi dell’oro” di Morricone, scelta che ha in qualche modo evocato il calvario vissuto, tutto è andato secondo i piani al netto della “ribellione” di un nastro che Mogurean ha comunque sbrogliato in fretta; con 32 netti le azzurre si sono così issate al secondo posto, poi scavalcate da Israele all’ultima curva. Alla Bulgaria, fuori dal podio dopo l’oro di Tokyo, non è bastato il miglior punteggio nell’esercizio misto (33.700). L’Italia invece è ancora nel gotha della ritmica: la quarta medaglia a squadre nelle ultime sei Olimpiadi ha il sapore dolce di un’impresa. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA