Arianna Errigo fuori ai quarti, ma che bufera! Lei in lacrime reagisce così

Alle Olimpiadi la portabandiera azzurra finisce la sua corsa tra polemiche e commozione
Dalla nostra inviata Chiara Zucchelli
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La frase più importante Arianna Errigo la dice al termine della sua intervista. Capelli appiccicati al volto, viso bagnato un po' dal sudore e un po' dalle lacrime, che trattiene a stento: "Non sarei una donna o un'atleta migliore con una medaglia al collo". Verissimo. Lo dice e lo pensa perché è vero. Una famiglia felice ce l'ha ed è qui a Parigi con lei. Una bacheca ricca pure con 46 modaglie tra Olimpiadi, Mondiali e Europei. Roba che, se volessero, Stefano e Mirea, i suoi gemelli di sedici mesi, avrebbero tanti compagni di giochi per un bel po'. Le è sempre mancato l'acuto individuale alle Olimpiadi, questo sì, e sperava di provarci stavolta che, da portabandiera, scendeva in pedana per quella che verosimilmente sarà la sua ultima olimpiade. Non è andata. Arianna è uscita ai quarti dopo essere stata sotto 8-2, aver rimontato fino al 14 pari e aver perso perché il giudice ha deciso che era stata l'americana Sgruggs ad aver avuto la priorità nell’azione. Apriti cielo.

Errigo fuori, bufera social

Sui social, dove magari non tutti sono esattamente Valentina Vezzali, e nello staff azzurro in tanti, tantissimi, hanno pensato che Arianna fosse stata derubata e c'è chi accusa persino i francesi di averla boicottata vista la storica rivalità. Arianna questi retropensieri non li fa. Dice solo, quello sì, di ritenere ingiusta la decisione: "Ma nel mio sport è così e devo accettarlo. Sono dispiaciuta, non triste. So quanto fatica ho fatto per essere qui, a un anno e quattro mesi dalla nascita dei miei figli ma non posso essere triste. Sono qui da portabandiera, la cosa più bella cui un’atleta possa aspirare. Sono semmai emozionata ed è bellissimo che ancora a 36 anni riesco a provare queste emozioni che magari uno potrebbe pensare si perdono con l’abitudine. Invece è come la prima volta. In più sono portabandiera e ho una famiglia meravigliosa. Arrivare qui non è stata una passeggiata di salute e quindi mi dispiace, ma non sarei un’atleta e una persona migliore con un’altra medaglia al collo, quindi sono felice".

Le lacrime di Favaretto e l'obiettivo a squadre

E adesso? L'obiettivo è uno: l'oro a squadre. Arianna ci spera e ci crede e come lei le altre azzurre. Quindi (Volpi a parte) resettare e ripartire. Dalle lacrime: quelle della portabandiera e quelle, decisamente più copiose, di Martina Favaretto, 22 anni, anche lei fuori ai quarti all'ultima stoccata. La baby del gruppo non se ne fa una ragione, visto che stava dominando la gara, ma le passerà. Primo perché è brava e avrà tempo e modo di rifarsi. E secondo perché non è una medaglia a renderti una persona migliore. 


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