«Tutto è partito da un disegno che è diventato una bozza fatta con l’argilla per poi passare al modello fatto in gesso e rigorosamente a mano. » - così racconta ll Maestro d’Arte Fabrizio Crescentini di Rimini, l’inventore di Scaramaz, il primo amplificatore per smartphone eco-sostenibile.
La tecnica è quella del colaggio, dove puoi cambiare la forma dell’argilla, prima liquida - detta barbottina - che poi colata dentro gli stampi in gesso, viene formata fino a diventare uno Scaramaz.
Prima va essiccato per almeno 24 ore, poi rifinito e levigato tutto a mano, con l’ausilio di strumenti manuali, spugna e acqua. Dopodiché viene cotto, in un forno alimentato a gas, fino ad una temperatura di 1000 gradi, con tempi che vanno dalle 24 alle 30 ore.
A questo punto lo Scaramaz, che in romagnolo significa “confusione”, è in biscotto - così si chiama l’argilla cotta una sola volta - da qui si decide di che colore farlo diventare, quindi viene poi smaltato per immersione in smalti all’acqua atossici e apiombici, e infine viene cotto nuovamente in forno a 970 gradi. Ma questa volta in un forno elettrico, alimentato da un impianto fotovoltaico da 20 kw, a zero impatto ambientale.
Scaramaz infatti non vuole consumare ed inquinare ed è per questo motivo che è stato chiamato passivo: niente fili, niente batterie, niente connessioni. Basterà inserire lo smartphone nella fessura, e grazie alla sua forma naturale, il suono verrà potenziato fino ai 12 Decibel.
Un design raffinato, elegante e originale. Una vera e propria idea regalo fuori dal comune, acquistabile nei migliori negozi di arredo ma anche on line.
scaramaz.com