© Getty ImagesBOLOGNA - Alla ricerca del gol numero dieci, Musa Barrow vuole fortissimamente finire il campionato in doppia cifra, dopo quello segnato al Lecce domenica passata gliene manca solo uno e questa sera contro il Toro è l’ultima occasione. Contro il Toro, sì, la squadra che per tutto il mercato di gennaio ha fatto l’impossibile affinché il ragazzo del Gambia scegliesse la maglia granata e non quella rossoblù.
Volendo accontentare Walter Mazzarri, che riteneva Barrow il compagno di reparto ideale per Andrea Belotti. E il bello è che lo stesso Urbano Cairo riteneva estremamente allettante l’idea del proprio allenatore, tanto è vero che diede l’autorizzazione al direttore sportivo del Toro di allora Massimo Bava di trovare la quadratura del cerchio sia con Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, che con Luigi Sorrentino, il procuratore di Barrow.
Va sottolineato come Bava ce la mise tutta per strappare il giovane attaccante del Gambia al Bologna, all’atto pratico chiamò in continuazione Sorrentino per fargli capire e al tempo stesso per far sapere al ragazzo quanto Cairo e Mazzarri lo stimassero, ma nonostante le sue insistenze alla fine dovette arrendersi, alla luce del fatto che Barrow era già entrato nell’ordine di idee che il Bologna sarebbe stata la sua piazza ideale e che Sinisa Mihajlovic sarebbe stato l’allenatore giusto dopo l’addio a Gian Piero Gasperini. Sì, Bava parlò anche con quelli dell’Atalanta proponendogli come parziale contropartita il difensore Kevin Bonifazi, poi passato alla Spal, ma sia Percassi che Giovanni Sartori lo informarono che sarebbe stato lo stesso Barrow a scegliere dove attraversare il suo domani [...]
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