All’improvviso, Luca Nardi. Ma è davvero così? Lo sport italiano scopre il giovane marchigiano dopo la grande impresa su Novak Djokovic. Se è vero, però, che il successo sul numero uno al mondo è sorprendente di per sè, è altrettanto importante sottolineare come “Luchino” sia da una decina d’anni atteso nel grande tennis. La sensazione è che fosse solo questione di tempo. Sin dalle vittorie al Lemon Bowl under 10 e under 12, passando per gli scudetti ai campionati italiani e il trionfo a “Les Petis As”, una sorta di Mondiale under 14, dove al match-point sorride, ma non esulta. Si comporta in maniera genuina e semplice, senza esaltarsi. Esattamente come avvenuto in California, di fronte al suo idolo. In Francia, in quel 2017, supera Holger Rune in semifinale, mentre Alcaraz viene sconfitto agli ottavi dallo statunitense Kodat. In quegli anni il predestinato sembra essere l’italiano.