Andujar di lui disse: "Se accorci sei morto"
A giugno 2020, a Perugia, in un torneo organizzato da MEF Tennis Events per la ripresa del tennis post Covid, Nardi sfida Pablo Andujar, spagnolo di grande esperienza con un passato in Top 40. Luca perde in tre set combattuti, ma il pubblico rimane senza parole, come lo stesso Andujar. «Se accorci contro questo ragazzino, sei morto», racconta l’iberico fuori dal campo a Filippo Volandri e all’entourage del giovane azzurro. Negli anni a seguire Nardi si affida a Francesco Sani, maestro del circolo e grande amico. Cresce, migliora, ma le prestazioni sono sempre altalenanti. In alcuni tornei gioca in maniera eccellente (cinque challenger vinti tra 2022 e 2023), ma la continuità stenta ad arrivare. L’ultimo passo. Negli ultimi mesi dello scorso anno, però, qualcosa sembra cambiare. Luca sembra più convinto, grintoso, l’atteggiamento del corpo è diverso. Ha voglia di arrivare nel tennis che conta; per il definitivo salto di qualità si affida a coach Giorgio Galimberti, ex n.115 e ottimo doppista in Coppa Davis. La sconfitta lottando contro David Goffin (nel turno decisivo delle qualificazioni di Indian Wells) sembrava l’ennesimo “vorrei ma non posso”. Fortunato e bravo, invece, Luca Nardi è entrato prepotentemente nel tennis che conta. All’improvviso, ma solo in apparenza.