Nuovi Sinner crescono: tutti i nomi del futuro del tennis azzurro

I risultati del numero uno al mondo hanno portato alla crescita di tutto il movimento: il futuro del tennis parla italiano
Giona Maffei
6 min

Chiamarlo solo “effetto Sinner” è riduttivo. Il tennis italiano è in crescita su tutti i fronti da anni. Lo dimostrano i risultati sportivi e quelli fuori dal campo, come la capacità di accaparrarsi le Atp Finals prima e le fasi finali della Coppa Davis poi. Inevitabile, però, che trovarsi un connazionale in cima alla classifica mondiale abbia spinto gli altri ad alzare l'asticella, dai giocatori di esperienza fino ai giovanissimi che vedono Jannik come un modello da seguire. Sono diversi, infatti, i nomi che il movimento è pronto a sfornare negli anni a venire. Tennisti non ancora ventenni ma già capaci di inanellare risultati non banali e la strada tracciata da Sinner come un percorso da cui prendere spunto.

Federico Cinà

Quello di Federico Cinà è il primo nome che viene in mente se si parla di giovani in rampa di lancio. È nato nel 2007 a Palermo, da una coppia di tennisti. Il padre Francesco è stato coach di Roberta Vinci, mentre attualmente segue proprio l'attività del figlio. Reduce da una brillante carriera a livello junior, nella quale spicca la semifinale degli Us Open 2023, Cinà ha già raggiunto risultati interessanti tra i grandi. Il 2024 che volge al termine è stato decisivo per un ulteriore balzo in avanti, che lo ha portato a ridosso dei primi 500 nel ranking, e a diventare il secondo under 18 per classifica, dietro solo al tedesco Justin Engel. A 17 anni ha già toccato il metro e 90 di altezza, motivo per il quale riesce già a imprimere una discreta pesantezza alla palla e competere con giocatori più esperti e già formati. Il suo colpo naturale è il rovescio, ma Federico se la cava anche con il dritto. Per quanto riguarda i movimenti in campo, solo il tempo saprà dire come Cinà saprà sfruttare il suo già importante fisico al termine dello sviluppo. Certo è che, al momento, è lui il primo a cui si pensa se si prova a immaginare chi potrebbe ripercorrere le orme di Sinner.

Pierluigi Basile

Ma non c'è solo Cinà. Pierluigi Basile è stato infatti il primo 2007 a superare le qualificazioni in un Challenger. Lo ha fatto a Todi, nel torneo organizzato da Mef Tennis Events, dove non contento si è preso anche la vittoria al primo turno contro Gabriele Pennaforti, centrando un altro primato. Il giovane pugliese è allievo di Fabio Gorietti, allenatore tra gli altri di Paolo Lorenzi e Stefano Travaglia, oltre ad aver portato ai migliori risultati della carriera giocatori come Thomas Fabbiano e Luca Vanni. A differenza di Cinà, Basile non si è fatto troppo vedere a livello junior (non è mai entrato nei primi 100 della classifica), anche se nel 2023 si è laureato campione italiano under 16. La peculiarità del classe 2007 è sicuramente il rovescio a una mano, adottato ispirandosi a Roger Federer. E' già un giocatore piuttosto completo a livello di colpi, servizio completo, oltre ad essere aiutato da un fisico ben strutturato.

Lorenzo Carboni

Si sale di un anno per Lorenzo Carboni, nato ad Alghero nel 2006. La prima racchetta capitata tra le sue mani non era però da tennis. Qualche colpo a racchettoni sulla spiaggia ha fatto capire a papà Sebastiano che le potenzialità c'erano, fin da piccolino. Nel 2018, Lorenzo si è trasferito al Piatti Tennis Center di Bordighera, dove la sua esperienza ha incrociato quella di Sinner, ai tempi ancora allievo di Piatti. Carboni ha iniziato a farsi vedere tra i grandi già nel 2023, mentre a giugno di quest'anno ha raggiunto la semifinale al Roland Garros Junior, eliminando ai quarti la prima testa di serie del torneo. Al suo seguito c'è Gianluigi Quinzi, uno che di Slam giovanili sa qualcosa, e che dopo il ritiro ha iniziato l'avventura da coach. Cresciuto con il mito di Novak Djokovic, Carboni non è accompagnato da una grande altezza (sfiora il metro e 70), ma questo non gli ha impedito di raggiungere già risultati interessanti. Obiettivo: diventare il primo sardo a entrare nella top 100 Atp.

Federico Bondioli

Federico Bondioli è più “navigato” dei colleghi citati prima. Classe 2005 originario del ravennate, a 14 anche lui ha scelto di fare tappa da Piatti, in quel di Bordighera. Quella ligure non è stato però un punto di arrivo per l'ora diciannovenne, che attualmente ha base in Emilia e si allena presso il Sassuolo Sporting Club. Chiusa l'esperienza junior con un best ranking al dodicesimo posto, Bondioli è ora un assiduo frequentatore del circuito Itf, con qualche apparizione sempre più frequente nei Challenger, dove ha raccolto qualche vittoria ma cerca ancora il grande risultato.


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