Jannik Sinner ha fatto vedere di essere già in ottima forma per gli Australian Open, ma dietro di lui continua ad aleggiare l'ombra del caso doping. Una questione che ha creato molti dibattiti nel circuito, con vari tennisti (Kyrgios su tutti) critici per un sospetto trattamento di favore per il numero uno al mondo, che non è stato squalificato dopo la doppia positività al clostebol ad aprile, divenuta pubblica solo ad agosto. Un'accusa completamente infondata per il presidente dell'Atp Andrea Gaudenzi: "Sono sicuro al 100% che non ci sia stato alcun trattamento di favore", ha affermato in un'intervista all'agenzia di stampa australiana AAP. “Credo che ci sia stata molta disinformazione in giro. Il processo è stato gestito alla lettera, seguendo le regole stabilite dall’Itia, un ente indipendente che ha migliorato notevolmente la gestione di questi incidenti rispetto al passato".
Gaudenzi: "Ho saputo del caso doping due giorni prima dell'annuncio"
A dimostrazione dell'imparzialità dell'Itia, Gaudenzi ha spiegato quando è stato informato del caso doping di Sinner: “Sono venuto a sapere del caso due giorni prima dell’annuncio ufficiale, come doveva essere. Inizialmente sono rimasto un po’ scioccato, ma il processo è stato completamente indipendente“. Molti hanno collegato il possibile favoritismo al fatto che Gaudenzi, presidente dell'Atp, sia italiano come Jannik: “È una cosa molto populista da dire: lui è numero uno, è italiano e io sono italiano. A volte la gente confonde l’esito di un caso specifico con il processo. Il problema sta proprio lì. Il processo è identico per tutti. Ogni caso è diverso, dipende dalle prove, dalle opinioni degli esperti e dalla sostanza coinvolta. Ci sono molte variabili in gioco“. E rimangono tutt'ora in gioco: “Il caso è ancora in corso. La Wada ha fatto ricorso, quindi non è finita e la giustizia seguirà il suo corso“.
Gaudenzi: "Il tennis sopravvivrà anche dopo la squalifica di Sinner"
Insomma, la squalifica di Sinner resta una possibilità e scatenerebbe un terremoto nel mondo del tennis, ma per Gaudenzi questo sport ha raggiunto una forza e una popolarità tale che saprebbe reggere anche uno shock del genere: "Se Sinner dovesse essere squalificato, ovviamente non sarebbe una buona cosa per lo sport e sarebbe un peccato. Ma dovremmo conviverci e la giustizia seguirà il suo corso. Se dovesse succedere, credo che lui sopravvivrà e credo che anche il tennis sopravvivrà. Quando mi sono insediato da presidente, si diceva che il tennis avrebbe avuto problemi perché Federer, Nadal e Djokovic si stavano ritirando, ma c’era una nuova generazione che arrivava. Ho vissuto anche l’epoca di Agassi e Sampras, si pensava che sarebbe stato un disastro quando si fossero ritirati. Ma il tennis è un prodotto molto, molto forte".