E’ vero, un tennista non può cambiare il mondo. Ma la storia sì. Ed è esattamente quello che Jannik Sinner ha fatto oggi: ha scritto una nuova pagina nella leggenda di questo straordinario sport. Da oggi è lui l’italiano più vincente di tutti. Scalzato Nicola Pietrangeli che con lui condivideva il numero di Slam conquistati. Con il successo di oggi agli Australian Open, Jannik è salito a quota tre, più in alto di tutti i suoi blasonati predecessori.
Già l’Australia. Il torneo dei sogni per il numero uno azzurro. Il cemento di Melbourne è diventato il suo giardino di casa: due successi di fila. L’anno scorso centrò una storica rimonta contro Medvedev, stavolta è stata meno epica. Jan ha travolto in finale Sascha Zverev tre set a zero senza concedere - un dato clamoroso - nemmeno una palla break sui suoi turni di servizio. Doveva essere una battaglia con l’avversario pronto allo sgambetto per una prima volta in uno Slam. Non è andata così. O meglio, è andata come sempre nell’ultimo anno e mezzo.
Merito di un Sinner semplicemente imbattibile. Contro l’azzurro la finale è stata ingiocabile per il tedesco numero 2 al mondo che era arrivato più fresco (la semifinale contro Djokovic è durata un set per il ritiro del serbo) e con ottime sensazioni. Per tanti lui e solo lui poteva interrompere la striscia magica di Sinner che oggi in campo aveva due ore in più sulle gambe del rivale. Non c’è trippa per gatti, invece. Neanche l’acido lattico è in grado di fermare la corsa inarrestabile del fenomeno tutto nostro.
L’immagine dell’altoatesino che sorridente tira su il trofeo del terzo Slam è l’immagine di un paese intero in festa. E’ il sorriso che accompagna tutti noi che non potevamo pensare ad una mattinata più bella di questa.
Perché Zverev ha perso la finale con Sinner
Zverev ci ha provato, è rimasto in corsa il più a lungo possibile: si è affidato al suo incredibile servizio quando c’era da salvare palle break. Il suo rovescio ha funzionato come sempre in un torneo che per lui resta straordinario. Alla fine però ha incontrato un avversario che nei punti decisivi è stato semplicemente gelido e perfetto, soprattutto nel tie-break del secondo set. Non ha sbagliato nulla Jan, qualcosa invece ha concesso Sascha a livello mentale. E tanto è bastato per tracciare il solco in una finale se non dominata, comunque portata a casa senza troppe ansie dall’azzurro.
Per Jannik la soddisfazione è doppia: ha battuto l’avversario che lo sconfisse agli Us Open del 2023. Fu quello il loro ultimo incrocio e da lì cominciò la sua straordinaria cavalcata fino alla vetta del mondo. E adesso? La corsa ai restanti tre Slam è cominciata ma intanto godiamoci l’incredibile normalità a vittorie straordinarie che questo alieno ci ha donato. Grazie Jan, l’Italia gioisce insieme a te.