Panatta pronostica la beatificazione di Sinner, se Jannik andrà avanti di questo passo. La leggende del tennis italiano commenta le imprese del numero uno al mondo nel programma Tv Talk con Mia Ceran su RaiTre: “Io e Sinner diversi come carattere? Intanto lui è più bravo di me - ammette Panatta - come giocatore sicuramente. Lui come giocatore è straordinario, in campo ha una continuità di rendimento pazzesco che non ricordo negli ultimi anni. Poi ha un comportamento in campo perfetto, non impreca mai, non fa mai un gesto di stizza. Esce dal campo e fa le dichiarazioni, non sbaglia una parola, sì, forse un po’ ripetitive, però sempre giuste. Credo che siamo vicini alla beatificazione, beato subito. La santificazione è più complessa, però alla beatificazione ci possiamo arrivare”.
Panatta e i social: "Io avrei paura"
Tempi diversi adesso rispetto a quando giocava lui. Si parla anche di social: Sinner ha appena aperto un canale YouTube: “I social? Ai miei tempi era diverso, quando giocavo io c’erano solo due canali, RaiUno e RaiDue, che era in bianco e nero. Se giocavi in Australia non sapevi cosa stava succedendo in Italia. A me fanno anche un po’ paura. Se io avessi 17 milioni di follower significherebbe che uno su tre sarebbe un mio follower, sarei un po’ spaventato da questa cosa”.

Panatta e l'aneddoto su Pietrangeli: "Ci ho parlato mezz'ora fa, ma ha sbagliato a chiamarmi"
Da una leggenda all'altra, il discorso vira su Pietrangeli: "Ogni tanto lancia qualche bordata a Sinner tra un complimento e l'altro? Nicola è Nicola -commenta Panatta - mica puoi cambiarlo, ci ho parlato mezz’ora fa, si è sbagliato a telefonarmi. È stato male, gli ho detto ‘Nicola, che è successo’. È più forte di lui, è rimasto ai gesti bianchi, al tennis di una volta, ci tiene tantissimo. Al contrario di me, che mi dà fastidio anche fisico parlare di quando giocavo a tennis, perché è stata una cosa bellissima che ho vissuto, però anche basta, non si può dire ‘Sì però io ho vinto più di lui’. Io gli dico sempre ‘Nicola, basta, ma perché ti metti a fare queste cose’. Lui mi risponde: ‘La gente non mi capisce’. ‘No, ti capisce’”.