È il nuovo fenomeno del tennis mondiale. Ribattezzato dai suoi tifosi in Brasile “Sinnerinho”, Joao Fonseca è già diventato un idolo a soli 18 anni. A Miami sembrava di stare a Rio, come ha scritto sulla telecamera De Minaur dopo averlo eliminato al termine di una battaglia durissima. I tifosi brasiliani sono letteralmente pazzi di lui, sugli spalti al Masters 1000 negli Usa l’atmosfera era sempre incandescente quando giocava e si sentiva anche sui campi adiacenti. Fonseca insomma è già una star non solo in Brasile. Lo certificano i social: su Instagram ha appena tagliato il traguardo di un milione di followers. Roba per pochi, e poi lui lo usa con grande consapevolezza e senza eccessi: è strettamente vietato prima e dopo i match. Un altro segnale di grande maturità.

Fonseca, il programma e il possibile incontro con Sinner
Dopo l’eliminazione al Masters 1000 di Miami, Fonseca ha svelato il suo programma per i prossimi due mesi: qualche giorno di vacanza con la sua fidanzata a Rio de Janeiro o da qualche parte al mare. Poi il rientro con due settimane di allenamento, il Masters 1000 di Madrid e Roma, forse Amburgo e infine Roland Garros. A Roma troverà Sinner, al rientro dopo la sospensione di tre mesi. Tra i due non ci sono precedenti e sono tantissimi quelli che già adesso non vedono l’ora di assistere a un incontro che si preannuncia spettacolare. Se dovesse succedere a Roma sarebbe una bolgia, tra i tifosi del numero uno al mondo e i tantissimi brasiliani che seguono sempre il loro “Sinnerinho”.
Fonseca si ispira a Sinner, l'aneddoto e quel primo incontro sul campo
In realtà i due si sono già incontrati su un campo da tennis, durante un allenamento alle Atp Finals del 2023. Fonseca ha svelato un simpatico aneddoto in una recente intervista all'Atp Tour. È stato proprio Jannik a consigliargli di passare al professionismo: "L’ho allenato il primo e il secondo giorno - le parole di Fonseca -. È davvero un ragazzo carino e disponibile. Io pensavo di andare all’Università, ho avuto sempre quello nella testa, mi ero anche impegnato con la Virginia University. Poi lui, mentre stavo lì in campo, mi ha chiesto se ci sarei andato davvero e mi ha consigliato di evitare, dicendomi che ero troppo forte e che dovevo passare subito professionista. Sul momento, ho pensato che mi prendesse in giro, che mi avesse fatto una battuta. Anche se l’atmosfera, a quel nostro primo allenamento, era stata molto cordiale". Per Fonseca, Sinner è una fonte di ispirazione: "Il giocatore in cui mi rivedo davvero è Sinner. Mi piace il suo gioco aggressivo e tecnicamente è esattamente il mio punto di riferimento. Mentalmente, è più calmo di me, è timido e adoro il modo in cui lotta. Non fa notare le emozioni e anche in questo mi somiglia molto”.
Fonseca tra calcio e tennis
Come tanti grandi campioni, vedi Nadal ma anche Sinner, Fonseca era indeciso tra calcio e tennis: "Il calcio? Giocavo, da piccolo - ha detto in una recente intervista - e non avevo ancora scelto il mio percorso definitivo. Poi è successo che mi sono infortunato, sono rimasto fuori un paio di mesi e ho detto a mia madre che non avrei più giocato, che avrei proseguito col tennis. Così ho fatto, ma al calcio resto legato: i miei giocatori preferiti erano Neymar e Ronaldinho, anche se il secondo l'ho visto poco". Djokovic da Miami ha avvistato Sinner e Alcaraz: “Si parla molto di lui nel circuito ultimamente, busserà alla loro porta”.
L'insegnante di yoga del padre ha scoperto Fonseca
Il primo ad accorgersi di lui è stato l’insegnante di yoga del padre, che ha notato qualità sopra la media nella coordinazione e nei riflessi quando Joao era solo un bambino. L’abbigliamento tecnico è quello del suo idolo Roger Federer, il marchio On, di cui è proprietario l’ex campione svizzero. La storia di Joao è ancora tutta da scrivere, ma le premesse sono pazzesche.