Wada, tennis e avversari: Sinner svela tutto, l'intervista integrale

Il tennista numero 1 al mondo torna a parlare: tra un mese esatto tornerà finalmente a giocare agli Internazionali d’Italia di Roma, con tutto il pubblico italiano pronto a tifare per lui

Da Milano a Roma, a un mese esatto dal ritorno in campo agli Internazionali d’Italia. Jannik Sinner parla per la prima volta dopo la squalifica nella lunga intervista concessa in esclusiva a Sky Sport, e racconta questo momento davvero particolare della sua vita, che lo vede forzatamente lontano dalla racchetta e dai campi. Sembra sereno e sorridente il tennista italiano numero 1 al mondo, che si presenta  in completo blu, camicia bianca e mocassino nero in pelle lucida, all’evento Lavazza al palazzo meneghino del Senato, dove ha appena finito di girare il nuovo spot del caffè che lo vede sempre protagonista.  “Always by your side”ovvero "Sempre accanto a te", è la scritta sul manico della racchetta fatta interamente di caffè che Giuseppe Lavazza gli ha regalato come portafortuna e che rappresenta i tanti messaggi di affetto e di sostegno che i tifosi italiani continuano a mandare a Jannik attraverso i social. "Ragazzi non manca così tanto, quindi piano piano, giorno dopo giorno speriamo di prepararci bene e ci vediamo a Roma. Ciao", questo il saluto di ringraziamento del tennista. 

Sinner e lo stop di 3 mesi

"Sto molto bene, sono riposato, sto molto bene. Ho fatto tante cose diverse e nuove: ho passato molto tempo con la mia famiglia, con mio papà, sono andato sui go kart e in bici con i miei amici a Montecarlo", inizia pian piano a raccontarsi l'altoatesino, che non nasconde di fare il conto alla rovescia per il 5 maggio, la data d'inizio degli Internazionali. Lo stop forzato deciso dopo l'accordo con la Wada per il caso doping scade il 4 maggio: "Le persone che ho intorno mi fanno andare avanti, sono felice, sto lavorando molto in palestra per essere più forte per il mio ritorno e per avere una migliore forma fisica al mio rientro. Ma ancora manca tanto tempo: tutte le domande troveranno risposta a Roma. Per ora sta andando tutto bene. Ho imparato a non vivere sempre con la pressione e la tensione delle prestazioni. Le giornate sono lunghe però gli amici mi fanno bene: gioco alla play station, esco la sera a cena, onestamente sto molto bene. Ovviamente se potessi scegliere giocherei a tennis ma non sto pensando tanto al tennis ora".

La squalifica e il ritorno a Roma 

Il sorriso è sempre sul volto di Sinner:"Mi rappresenta perché sono sereno. Come ho vissuto la decisione della squalifica? Mi sono sentito molto tranquillo a essere onesti. La decisione di andare verso la sospensione di 3 mesi è stata molto rapida: abbiamo accettato in poco tempo di patteggiare, anche se io non ero tanto d'accordo ma ne ho discusso con il mio avvocato e chi avevo intorno. Alla fine bisogna scegliere il male minore anche se è ingiusto. Se guardiamo tutto nel complesso poteva andare peggio ed essere ancora più ingiusto. Sono successe tante cose, all'inizio ci ho messo del tempo a ritrovarmi ma poi ho avuto il tempo di digerirle. Non vedo l'ora di tornare a Roma, è un trofeo a cui tengo molto, molto difficile ma speciale per me. Rientrare non sarà facile dopo questo periodo e ci sarà tanat tensione. Ma io davvero non vedo l'ora di rientare, sono contento e sto vivendo tranquillamente le mie giornate".

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuovo Jannik 

Il tennis è importante ma non esiste solo lo sport nella nuova vita di Sinner: Cosa ho imparato di nuovo da me stesso? Ho capito ancora di più che il tennis non è tutto nella mia vita: la mia famiglia è al primo posto, gli amici sono fondamentali soprattutto nei momenti difficile. Ho capito che è necessario circondarsi da persone di cui ti fidi e con cui ti puoi confrontare insieme con fiducia. Per la parte umana ho imparato tanto. Se mi sono sentito fragile e mi è venuto da piangere? Ero molto fragile dopo quello che è successo a Doha. Quel mese lì sì perché sono successe cose che non mi aspettavo anche dalle mie reazione. Direi una bugia se dicessi che sono una persona senza sentimenti e senza emozioni. Dalla vita si impara, anno dopo anno conosco meglio i miei valori come persona e la mia crescita. Le persone accanto a me mi hanno sollevato e dato la forza di capire cosa è successo".

Il pensiero verso gli avversari e il ranking

Sul suo primato in classifica invece Jannik non ha risposte certe: "I mie colleghi come mi guarderanno al mio ritorno in campo, dopo tanti commenti duri? Non  lo so, io posso solo dire che sono consapevole di essere innocente, di come sono  andate le cose. Non c'è alcun minimo di dubbio sulla verità e la mia famiglia, il mio team e i miei amici sanno cosa è successo davvero. Queste sono domande a cui non so rispondere. Quello che voglio fare è solo giocare a tennis ed essere sereno: questa è la storia. Sarà complicato riprendere il ritmo, ma sono fiducioso".

Tra il tanto tempo libero però la tv a casa Sinner non è quasi mai stata sintonizzata su una partita di tennis, strano ma vero. "Non sto guardando praticamente nulla, quasi zero del tennis. Perché non posso controllare i risultati degli altri: sono fuori da 3 mesi e sono lontano dalle competizioni. È un momento diverso della mia carriera. Non sto seguendo nulla se non qualche partita che mi interessa. Se mi aspettavo di avere un vantaggio così ampio in classifica con i miei avversari? Mah, la risposta è sempre che anche se dovessi giocare non posso controllare i risultati di tutti. Alla fine sono solo punti, sì la classifica è importante ed è importante ripartire da numero 1, 2 o 3... Per la nuova genrazione di giocatori giovani che stanno arrivando, Nole Djokovic che continua a fare finali o a vincere torneri: sono tanti i movimenti che per il momento stanno crescendo in questo sport. Io non posso davvero controllare nulla, è così".

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

La rivalità con Zverev e Alcaraz 

Zverev e Alcaraz sembrava quasi che sentissero la pressione dell'assenza del numero 1 al mondo. E infatti non sono riusciti a colmare il gap con l'altoatesino:"Se mi aspettavo che facessero così fatica e non sfruttassero la grande opportunità con me fermo? No, però ogni partita non è mai scontata anche se giochi con il n.100 o n.150 al mondo, sono tute partite tirate quando tu non sei al 100% e non stai passando un momento facile fuori dal campo. Non si può sapere, ci sono tante cose che ti infastidiscono quando vai in campo: magari la pressione, magari la posizione nel ranking, magari un problema personale o famigliare o di chi sta intorno. Sicuramente le cose possono cambiare molto velocemente. Adesso c'è il campo di superfice, a Montecarlo è terra battuta e Carlos è il favorito così come Sascha che poteva diventare lui il numero 1 giocando benissimo un po' di tempo fa al Roland Garros. Vediamo come andrà".

Tra paure e nuove sfide

 Jannik si immagina tra un mese esatto di essere a Roma, circondato dall'affetto e il bagno di folla di persone che vorranno supportarlo e applaudirlo: "Sarà molto importante il bilanciamento tra l'attenzione che riceverò e soprattutto la mia reazione. Di tante cose anche esterne, non lo so. Sicuramente mi piace giocare in Italia, l'ho fatto vedere a Torino che è un posto dove mi sento al sicuro, il pubblico è un'arma in più perché il supporto italino per me è molto importante e si sente in campo. Soprattutto se sei il rivale di un giocatore italiano: è una carta sicuramente da usare ma sarà un problema o un provilegio tra un mesetto. C'è ancora del tempo e io cercherò di preparami al meglio".

I sogni nel cassetto però non mancano e questo periodo di arresto forzato ha dato tanta forza: "Il mio conto alla rovescia si è attivato fin dal primo giorno perché ho smesso di fare quello che ho sempre sognato. Sono nella posizione migliore per fare questo sport. All'inizio ho contato i giorni e tutto, però ogni giorno sta passando e si sta avvicinando: mi sento meglio fisicamente e mentalmente. È una bella opportunità che mi permette di migliorare le aree in cui faticavo, di rientare in una superficie dove normalmente faccio molta fatica. Proviamo a fare una cosa diversa, in caso ho altri anni per riprovarci".

"Da piccolo ho sempre voluto fare il pilota, ma non avevamo i soldi e quindi non ho mai iniziato. Mi sono messo alla guida dei kart in questi giorni: ho realizzato un desiderio e la sera prima mi ricordo che non vedevo l'ora di mettermi al volante. Credo che la sensazione sarà la stessa con il tennis, tanta adrenalina, bellissima. Poi sono andato anche in bici: mi sono divertito, avevo voglia di provare. Questa volta però con la differenza che sarò consapevole di essere un buon tennista: devo ammettere che sono scarso ai kart e in bici. È importante ritrovare la voglia di provare e ritornare: nel momento che ho dovuto accettare la decisione della Wada non ho pensato più al tennis, ma solo a come passare questa lunga pausa", ha concluso il 23enne.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da Milano a Roma, a un mese esatto dal ritorno in campo agli Internazionali d’Italia. Jannik Sinner parla per la prima volta dopo la squalifica nella lunga intervista concessa in esclusiva a Sky Sport, e racconta questo momento davvero particolare della sua vita, che lo vede forzatamente lontano dalla racchetta e dai campi. Sembra sereno e sorridente il tennista italiano numero 1 al mondo, che si presenta  in completo blu, camicia bianca e mocassino nero in pelle lucida, all’evento Lavazza al palazzo meneghino del Senato, dove ha appena finito di girare il nuovo spot del caffè che lo vede sempre protagonista.  “Always by your side”ovvero "Sempre accanto a te", è la scritta sul manico della racchetta fatta interamente di caffè che Giuseppe Lavazza gli ha regalato come portafortuna e che rappresenta i tanti messaggi di affetto e di sostegno che i tifosi italiani continuano a mandare a Jannik attraverso i social. "Ragazzi non manca così tanto, quindi piano piano, giorno dopo giorno speriamo di prepararci bene e ci vediamo a Roma. Ciao", questo il saluto di ringraziamento del tennista. 

Sinner e lo stop di 3 mesi

"Sto molto bene, sono riposato, sto molto bene. Ho fatto tante cose diverse e nuove: ho passato molto tempo con la mia famiglia, con mio papà, sono andato sui go kart e in bici con i miei amici a Montecarlo", inizia pian piano a raccontarsi l'altoatesino, che non nasconde di fare il conto alla rovescia per il 5 maggio, la data d'inizio degli Internazionali. Lo stop forzato deciso dopo l'accordo con la Wada per il caso doping scade il 4 maggio: "Le persone che ho intorno mi fanno andare avanti, sono felice, sto lavorando molto in palestra per essere più forte per il mio ritorno e per avere una migliore forma fisica al mio rientro. Ma ancora manca tanto tempo: tutte le domande troveranno risposta a Roma. Per ora sta andando tutto bene. Ho imparato a non vivere sempre con la pressione e la tensione delle prestazioni. Le giornate sono lunghe però gli amici mi fanno bene: gioco alla play station, esco la sera a cena, onestamente sto molto bene. Ovviamente se potessi scegliere giocherei a tennis ma non sto pensando tanto al tennis ora".

La squalifica e il ritorno a Roma 

Il sorriso è sempre sul volto di Sinner:"Mi rappresenta perché sono sereno. Come ho vissuto la decisione della squalifica? Mi sono sentito molto tranquillo a essere onesti. La decisione di andare verso la sospensione di 3 mesi è stata molto rapida: abbiamo accettato in poco tempo di patteggiare, anche se io non ero tanto d'accordo ma ne ho discusso con il mio avvocato e chi avevo intorno. Alla fine bisogna scegliere il male minore anche se è ingiusto. Se guardiamo tutto nel complesso poteva andare peggio ed essere ancora più ingiusto. Sono successe tante cose, all'inizio ci ho messo del tempo a ritrovarmi ma poi ho avuto il tempo di digerirle. Non vedo l'ora di tornare a Roma, è un trofeo a cui tengo molto, molto difficile ma speciale per me. Rientrare non sarà facile dopo questo periodo e ci sarà tanat tensione. Ma io davvero non vedo l'ora di rientare, sono contento e sto vivendo tranquillamente le mie giornate".

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Wada, tennis e avversari: Sinner svela tutto, l'intervista integrale
2
Il nuovo Jannik 
3
La rivalità con Zverev e Alcaraz