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Il tennista romano ha conquistato la possibilità di giocarsi il primo titolo della sua carriera grazie al netto successo su Damir Dzumhur

Il tennista numero 1 al mondo torna a parlare: tra un mese esatto tornerà finalmente a giocare agli Internazionali d’Italia di Roma, con tutto il pubblico italiano pronto a tifare per lui

Da Milano a Roma, a un mese esatto dal ritorno in campo agli Internazionali d&rsquo;Italia. Jannik Sinner parla per la prima volta <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/tennis/2025/02/25-138743012/cosa_pu_e_cosa_non_pu_fare_sinner_dopo_la_squalifica_alcune_restrizioni_sono_sorprendenti">dopo la squalifica</a> nella lunga intervista concessa in esclusiva a Sky Sport, e&nbsp;racconta questo momento davvero particolare della sua vita, che lo vede forzatamente lontano dalla racchetta e dai campi. Sembra sereno e sorridente il tennista italiano numero 1 al mondo, che si presenta&nbsp; in completo blu, camicia bianca e mocassino nero in pelle lucida, all&rsquo;evento&nbsp;Lavazza&nbsp;al palazzo meneghino del Senato, dove ha appena finito di girare il nuovo spot del caff&egrave; che lo vede sempre protagonista.&nbsp;&nbsp;&ldquo;Always by your side&rdquo;ovvero &quot;Sempre accanto a te&quot;, &egrave; la scritta sul manico della&nbsp;racchetta fatta interamente di caff&egrave;&nbsp;che Giuseppe Lavazza gli ha regalato come portafortuna e che rappresenta i tanti messaggi di affetto e di sostegno che i tifosi italiani continuano a mandare a Jannik attraverso i social. &quot;Ragazzi non manca&nbsp;cos&igrave; tanto, quindi piano piano, giorno dopo giorno speriamo di prepararci bene e ci vediamo a Roma. Ciao&quot;, questo il saluto di ringraziamento del tennista.&nbsp;

<h2>Sinner e lo stop di 3 mesi</h2>

&quot;Sto molto bene, sono riposato, sto molto bene. Ho fatto tante cose diverse e nuove: ho&nbsp;passato molto tempo con la mia famiglia, con mio pap&agrave;, sono andato sui go kart e in bici con i miei amici a Montecarlo&quot;,&nbsp;inizia pian piano a raccontarsi l&#39;altoatesino, che non nasconde di fare il conto alla rovescia per il 5 maggio, la data d&#39;inizio degli Internazionali. Lo stop forzato deciso dopo <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/tennis/2025/02/18-138527615/sinner_la_wada_spiega_tutto_sul_caso_doping_le_motivazioni_dellaccordo_il_report_completo">l&#39;accordo con la Wada per il caso doping</a> scade il 4 maggio: &quot;Le persone che ho intorno mi fanno andare avanti, sono felice, sto lavorando molto in palestra per essere pi&ugrave; forte per il mio ritorno e per avere una migliore forma fisica al mio rientro. Ma ancora manca tanto tempo: tutte le domande troveranno risposta a Roma. Per ora sta andando tutto bene. Ho imparato a non vivere sempre con la pressione e la tensione delle prestazioni. Le giornate sono lunghe per&ograve; gli amici mi fanno bene: gioco alla play station, esco la sera a cena, onestamente sto molto bene. Ovviamente se potessi scegliere giocherei a tennis ma non sto pensando tanto al tennis ora&quot;.

<h2>La squalifica e il ritorno a Roma&nbsp;</h2>

Il sorriso &egrave; sempre sul volto di Sinner:&quot;Mi rappresenta perch&eacute; sono sereno. Come ho vissuto la decisione della squalifica? Mi sono sentito molto tranquillo a essere onesti. La decisione di andare verso la sospensione di 3 mesi &egrave; stata molto rapida: abbiamo accettato in poco tempo di patteggiare, anche se io non ero tanto d&#39;accordo ma ne ho discusso con il mio avvocato e chi avevo intorno. Alla fine bisogna scegliere il male minore anche se &egrave; ingiusto. Se guardiamo tutto nel complesso poteva andare peggio ed essere ancora pi&ugrave; ingiusto. Sono successe tante cose, all&#39;inizio ci ho messo del tempo a ritrovarmi ma poi ho avuto il tempo di digerirle. Non vedo l&#39;ora di tornare a Roma, &egrave; un trofeo a cui tengo molto, molto difficile ma speciale per me. Rientrare non sar&agrave; facile dopo questo periodo e ci sar&agrave; tanat tensione. Ma io davvero non vedo l&#39;ora di rientare, sono contento e sto vivendo tranquillamente le mie giornate&quot;.

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<h2>Il nuovo Jannik&nbsp;</h2>

Il tennis &egrave; importante ma non esiste solo lo sport nella nuova vita di Sinner: Cosa ho imparato di nuovo da me stesso? Ho capito ancora di pi&ugrave; che il tennis non &egrave; tutto nella mia vita: la mia famiglia &egrave; al primo posto, gli amici sono fondamentali soprattutto nei momenti difficile. Ho capito che &egrave; necessario circondarsi da persone di cui ti fidi e con cui ti puoi confrontare insieme con fiducia. Per la parte umana ho imparato tanto. Se mi sono sentito fragile e mi &egrave; venuto da piangere? Ero molto fragile dopo quello che &egrave; successo a Doha. Quel mese l&igrave; s&igrave; perch&eacute; sono successe cose che non mi aspettavo anche dalle mie reazione. Direi una bugia se dicessi che sono una persona senza sentimenti e senza emozioni. Dalla vita si impara, anno dopo anno conosco meglio i miei valori come persona e la mia crescita. Le persone accanto a me mi hanno sollevato e dato la forza di capire cosa &egrave; successo&quot;.

<h2>Il pensiero verso gli avversari e il ranking</h2>

Sul suo primato in classifica invece Jannik non ha risposte certe:&nbsp;&quot;I mie colleghi come mi guarderanno al mio ritorno in campo, dopo tanti commenti duri? Non&nbsp; lo so, io posso solo dire che sono consapevole di essere innocente, di come sono&nbsp; andate le cose. Non c&#39;&egrave; alcun minimo di dubbio sulla verit&agrave; e la mia famiglia, il mio team e i miei amici sanno cosa &egrave; successo davvero. Queste sono domande a cui non so rispondere. Quello che voglio fare &egrave; solo giocare a tennis ed essere sereno: questa &egrave; la storia. Sar&agrave; complicato riprendere il ritmo, ma sono fiducioso&quot;.

Tra il tanto tempo libero per&ograve; la tv a casa Sinner non &egrave; quasi mai stata sintonizzata su una partita di tennis, strano ma vero. &quot;Non sto guardando praticamente nulla, quasi zero del tennis. Perch&eacute; non posso controllare i risultati degli altri: sono fuori da 3 mesi e sono lontano dalle competizioni. &Egrave; un momento diverso della mia carriera.&nbsp;Non sto seguendo nulla se non qualche partita che mi interessa. Se mi aspettavo di avere un vantaggio cos&igrave; ampio in classifica con i miei avversari? Mah, la risposta &egrave; sempre che anche se dovessi giocare non posso controllare i risultati di tutti. Alla fine sono solo punti, s&igrave; la classifica &egrave; importante ed &egrave; importante ripartire da numero 1, 2 o 3... Per la nuova genrazione di giocatori giovani che stanno arrivando, Nole Djokovic che continua a fare finali o a vincere torneri: sono tanti i movimenti che per il momento stanno crescendo in questo sport. Io non posso davvero controllare nulla, &egrave; cos&igrave;&quot;.

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<h2>La rivalit&agrave; con Zverev e Alcaraz&nbsp;</h2>

Zverev e Alcaraz sembrava quasi che sentissero la pressione dell&#39;assenza del numero 1 al mondo. E infatti non sono riusciti a colmare il gap con l&#39;altoatesino:&quot;Se mi aspettavo che facessero cos&igrave; fatica e non sfruttassero la grande opportunit&agrave; con me fermo? No, per&ograve; ogni partita non &egrave; mai scontata anche se giochi con il n.100 o n.150 al mondo, sono tute partite tirate quando tu non sei al 100% e non stai passando un momento facile fuori dal campo. Non si pu&ograve; sapere, ci sono tante cose che ti infastidiscono quando vai in campo: magari la pressione, magari la posizione nel ranking, magari un problema personale o famigliare o di chi sta intorno. Sicuramente le cose possono cambiare molto velocemente. Adesso c&#39;&egrave; il campo di superfice, a Montecarlo &egrave; terra battuta e Carlos &egrave; il favorito cos&igrave; come&nbsp;Sascha che poteva diventare lui il numero 1 giocando benissimo un po&#39; di tempo fa al Roland Garros. Vediamo come andr&agrave;&quot;.

<h2>Tra paure e nuove sfide</h2>

&nbsp;Jannik si immagina tra un mese esatto di essere a Roma, circondato dall&#39;affetto e il bagno di folla di persone che vorranno supportarlo e applaudirlo: &quot;Sar&agrave; molto importante il bilanciamento tra l&#39;attenzione che ricever&ograve; e soprattutto la mia reazione. Di tante cose anche esterne, non lo so. Sicuramente mi piace giocare in Italia, l&#39;ho fatto vedere a Torino che &egrave; un posto dove mi sento al sicuro, il pubblico &egrave; un&#39;arma in pi&ugrave; perch&eacute; il supporto italino per me &egrave; molto importante e si sente in campo. Soprattutto se sei il rivale di un giocatore italiano: &egrave; una carta sicuramente da usare ma sar&agrave; un problema o un provilegio tra un mesetto. C&#39;&egrave; ancora del tempo e io cercher&ograve; di preparami al meglio&quot;.

I sogni nel cassetto per&ograve; non mancano e questo periodo di arresto forzato ha dato tanta forza: &quot;Il mio conto alla rovescia si &egrave; attivato fin dal primo giorno perch&eacute; ho smesso di fare quello che ho sempre sognato. Sono nella posizione migliore per fare questo sport. All&#39;inizio ho contato i giorni e tutto, per&ograve; ogni giorno sta passando e si sta avvicinando: mi sento meglio fisicamente e mentalmente. &Egrave; una bella opportunit&agrave; che mi permette di migliorare le aree in cui faticavo, di rientare in una superficie dove normalmente faccio molta fatica. Proviamo a fare una cosa diversa, in caso ho altri anni per riprovarci&quot;.

&quot;Da piccolo ho sempre voluto fare il pilota, ma non avevamo i soldi e quindi non ho mai iniziato. Mi sono messo alla guida dei kart in questi giorni: ho realizzato un desiderio e la sera prima mi ricordo che non vedevo l&#39;ora di mettermi al volante.&nbsp;Credo che la sensazione sar&agrave; la stessa con il tennis, tanta adrenalina, bellissima. Poi&nbsp;sono andato anche in bici: mi sono divertito, avevo voglia di provare. Questa volta per&ograve; con la differenza che sar&ograve; consapevole di essere un buon tennista:&nbsp;devo ammettere che sono scarso ai kart e in bici. &Egrave; importante ritrovare la voglia di provare e ritornare: nel momento che ho dovuto accettare la decisione della Wada non ho pensato pi&ugrave; al tennis, ma solo a come passare questa lunga pausa&quot;, ha concluso il 23enne.

Wada, tennis e avversari: Sinner svela tutto, l'intervista integrale

L'ex tennista austriaco ha parlato del ritiro all'età di 31 anni: "Non ho mai voluto staccarmi dal tennis, ma ora non mi manca troppo. Sono felice di essere a casa"

Un campione sa riconoscere altri campioni. Per questo hanno sicuramente valore le parole su <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/tennis/sinner/2025/04/05-139709832/sinner_e_la_confessione_lo_ammetto_ero_molto_fragile_cosa_c_dietro_le_sue_parole">Jannik Sinner</a> di Dominic Thiem, ex tennista austriaco ritiratosi a soli 31 anni a causa di un grave infortunio al polso&nbsp;subito nel 2021 che ha compromesso la sua carriera proprio sul pi&ugrave; bello, dopo essersi spinto fino alla posizione numero 3 del ranking mondiale.&nbsp;&Egrave; rientrato quasi un anno dopo senza mai tornare ai suoi livelli, questo per&ograve; non gli ha impedito di vincere ben 17 titoli Atp, tra cui uno Us Open in finale contro Alexander Zverev. Proprio riguardo al tedesco, Thiem ammette di tifare per lui per i prossimi Slam: &quot;Spero che Zverev riesca a vincere uno Slam. Ha avuto una carriera troppo importante per non esserci mai riuscito&quot;. Un&#39;impresa tutt&#39;altro che semplice, soprattutto per due ostacoli: &quot;La verit&agrave; &egrave; che senza i Big Three tutti dicevano che sarebbe stato pi&ugrave; facile vincere, ma per farlo bisogna oggi battere almeno uno tra <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/tennis/2025/04/05-139712170/wada_tennis_e_avversari_sinner_svela_tutto_l_intervista_integrale">Jannik Sinner</a> e Carlos Alcaraz, se non entrambi. Oggi, per&ograve;, loro due sono difficili da battere come Djokovic e Federer qualche anno fa&quot;.

<h2>Thiem: &quot;Solo il tennis ha un calendario cos&igrave; fitto&quot;</h2>

Thiem ha parlato dell&#39;infortunio al polso che lo ha costretto al ritiro: &quot;Ci sono stati periodi in cui andava meglio e riuscivo a battere avversari davvero forti, poi momenti in cui tutto sembrava andare malissimo. &Egrave; stato un po&rsquo; il filo conduttore della fase finale della mia carriera: mi mancava la giusta sensibilit&agrave; per colpire la palla nel punto giusto. Non so se fosse una questione mentale o legata a un nervo del polso. Avrei potuto operarmi, ma sarebbe stato alquanto invasivo, quindi sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Ho giocato un&rsquo;esibizione, ma se colpisco palline per pi&ugrave; giorni di fila il mio braccio torna a irrigidirsi&quot;. Un distacco forzato dal tennis che per&ograve; non sembra soffrire troppo: &quot;Non ho mai voluto staccarmi dal tennis, ma sono anche felice di essere a casa, di aver passato finalmente un inverno al freddo. In generale il tennis non mi manca troppo. Non esiste uno sport con un calendario cos&igrave; fitto come il tennis: tutti i viaggi, il jet lag, dormire solo in hotel, non essere mai a casa, sono tutti fattori che si aggiungono come stress. Una stagione pi&ugrave; corta, con un po&#39; pi&ugrave; di tempo libero, avrebbe sicuramente senso&quot;.

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