Non tutti lo ammetterebbero (vero Kyrgios?), ma al mondo del tennis Sinner sta mancando terribilmente. In questi mesi di stop forzato è venuto meno quel pepe che solo la presenza del numero uno del mondo sa dare. Per quello che rappresenta il primo posto, per quello che rappresenta Jannik. Anche perché i suoi avversari più diretti balbettano. Zverev ha perso la seconda posizione in classifica, Alcaraz continua a essere uno dei tennisti più talentuosi e meno costanti degli ultimi tempi, Djokovic ormai sta percorrendo un viale che assomiglia sempre di più a quello del tramonto. E allora questo tennis senza Sinner è sembrato tanto un piatto di pasta senza parmigiano: non cattivo, ma si può fare meglio.
Ora ritorna Jannik, e siamo (quasi) tutti felici. Il futuro qual è? La sfida con Alcaraz è quella più sicura: è già successo, succederà di nuovo (probabilmente a breve), non serve Nostradamus per prevederlo. Ma l’azzurro ha 23 anni e lo spagnolo 21: hanno davanti ancora una carriera lunghissima. Nell’arco della quale si affacceranno altri talenti, nuove possibili sfide. Recentemente qualche giovane ha approfittato anche dello stop di Sinner per mettersi in mostra, facendo discutere gli addetti ai lavori su possibili intrusioni nella faccenda a due.
Fonseca, il predestinato
Quello che all’unanimità tutti gli addetti ai lavori pronosticano come futura stella è Joao Fonseca. Diciotto anni, sta cominciando a far vedere di che pasta è fatto. Il suo colpo preferito è il dritto, ma è ottimo anche il rovescio. È terribilmente veloce e molto aggressivo. Di testa è già piuttosto forte: ha una sicurezza di sé che pochi hanno a quell’età. I margini di miglioramento sono enormi. È sicuramente uno che potrà dare fastidio a Sinner e Alcaraz in futuro.
Fils, la potenza al comando
Arthur Fils, 20 anni, è il giocatore su cui la Francia ripone le sue speranze. Giocatore potente e dai colpi profondi e pesanti, ancora non ha vinto tornei top, ma la sensazione è che presto lo troveremo a giocare le partite che contano, anche perché la sua crescita sembra costante e, quest’anno in particolare, sembra aver ingranato un’altra marcia.
Mensik, il servizio che fa male
Jakub Mensik ha un anno in meno di Fils ma al suo attivo può vantare due grandi traguardi: aver battuto il suo idolo Djokovic e aver vinto il torneo di Miami. Il suo grande punto di forza è il servizio, aiutato dall’altezza di 1,94: potente e preciso, gli permette di incassare parecchi punti con zero sforzo. Da tenere d’occhio. Come ha sottolineato anche il coach di Sinner, Vagnozzi.
Draper, il talento senza continuità
Jack Draper non è giovane come Fonseca e gli altri, ha la stessa età di Sinner. Il talento c'è, senza ombra di dubbio. Recentemente ha vinto il torneo di Indian Wells, non pizza e fichi. Anche per colpa di qualche infortunio però, la sua carriera ha stentato a spiccare il volo. E proprio l’aspetto della tenuta fisica è quello che fa nascere i dubbi sul suo futuro ad alti livelli. Se continua con quel trend, sarà difficile reggere i ritmi dei primi. Altrimenti, chissà...