Sinner e Djokovic, nell'alimentazione i segreti del successo: la loro dieta

Il numero uno e il numero quattro al mondo questa sera alle 21 si sfidano a Torino, per le Nitto ATP Finals: ecco i loro segreti
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Valerio Minutiello

Sinner e Djokovic è la sfida tra due grandi campioni che curano ogni aspetto in maniera maniacale. Dall’allenamento, all’alimentazione. Vediamo le differenze tra i due.

L’alimentazione di Sinner

Jannik Sinner ha sempre curato la sua alimentazione. Con l’arrivo del supercoach Darren Cahill nel suo team però è diventato un aspetto fondamentale e studiato in ogni dettaglio: per diventare il numero 4 al mondo il tennista altoatesino ha dovuto sgarrare meno con i dolci, di cui è molto goloso. Ad aiutare Jannik c’è il papà cuoco, che gli prepara tutti pasti equilibrati, sani e con prodotti a km zero.

Una peculiarità dell’alimentazione di Sinner sono le carote al cambio campo. Mentre la maggior parte dei tennisti per ricaricarsi mangia una banana, lui preferisce le carote. All’altoatesino piace anche concedersi ogni tanto una pizza o una cena a base di sushi o fish and chips. L’allenamento, con l’arrivo di Cahill, è stato intensificato con l’utilizzo di macchinari, Kettlebell, pesi, elastici per gli esercizi per le spalle e Foam Roller. Lavoro anche a livello aerobico, con corsa in esterna e sessioni indoor tra bike e tapis roulant. Allenamenti che lo hanno portato a migliorare considerevolmente la sua resistenza in partita e ad aumentare la massa di 4 kg nell’ultimo anno.


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