Il sipario si apre, ancora una volta sul Centrale, e ogni timore viene subito spazzato: il primo set si consuma in soli 21 minuti, un fulmineo 6-1 che lascia poco spazio all’incertezza. Dopo il duello con Berrettini è una boccata d’aria fresca. In effetti non avrebbe potuto chiedere di meglio Jannik Sinner, che va a gonfie vele e supera Miomir Kecmanovic con lo score di 6-1 6-4 6-2. Il numero 1 del mondo non solo naviga con maestria, ma lo fa in un giorno in cui il rivale Carlos Alcaraz è sopravvissuto a cinque set di battaglia con Frances Tiafoe. Non è tutto, però. Mentre il campione azzurro gestirà la giornata di riposo, Denis Shapovalov e Ben Shelton faranno il loro ritorno in campo. La loro contesa è durata solo cinque game prima che la pioggia avesse la meglio e oggi spenderanno energie importanti per regalarsi un posto nell’ottavo di finale contro l’altoatesino.
Sinner e il nuovo rapporto con l'erba di Wimbledon
«Sono molto contento della mia prova, da subito sono riuscito a colpire bene la palla - il commento dell’azzurro dopo una partita chiusa in solo 1 ora e 36 minuti -. Per il pubblico so che è stata una giornata lunga sul Centrale, sono contento di aver vinto in fretta (ride, ndc). Io e il mio team abbiamo lavorato molto per arrivare ad essere numero 1 e trovarci in questa situazione. Il mio tennis è migliorato, ma può ancora crescere e per questo continuiamo con sacrificio ed etica del lavoro. Il feeling con l’erba? Ho imparato a farci amicizia, come dice Darren. All’inizio faticavo, ora ogni anno sento che sto migliorando». In un match dominato senza mai concedere palle break il bilancio è ovviamente più che positivo. Sinner può accogliere con entusiasmo l’ottima propensione nel risolvere lo scambio a rete e il basso numero di gratuiti se rapportato all’aggressività tanto cercata e finalmente trovata. Sa lottare nei momenti critici e sa dominare quando le circostanze lo permettono. Il cammino è lungo, ma le premesse sono quelle giuste per rendere speciale un altro Slam.
Wimbledon, gli altri italiani
Il nostro è un numero uno extra lusso, ma ieri a Wimbledon l’Italia ha schierato altri due giocatori di prim’ordine. La numero uno azzurra e numero sette del mondo, Jasmine Paolini, e l’ex numero uno d’Italia, Fabio Fognini. Sul prestigioso palcoscenico di Campo 1 Jasmine Paolini ha staccato il pass per gli ottavi battendo Bianca Andreescu per 7-6(4) 6-1. Jasmine continua a descrivere questo periodo come un sogno, e Wimbledon non fa eccezione. È incredibile se si pensa che nei primi tre main draw della sua carriera si era sempre fermata al primo turno. Questa è un’ulteriore conferma del salto di qualità della toscana, aspetto che merita di essere sottolineato. Non solo per il tennis espresso, ma anche per il modo in cui affronta i match importanti e i risultati che ottiene. Non a caso, Paolini è la prima italiana nella storia a raggiungere almeno gli ottavi nei primi tre Slam stagionali. Ora la sfida con l’americana Madison Keys, al primo turno giustiziera di Martina Trevisan. A causa della pioggia non potrà riposare Fabio Fognini, che tornerà in campo nel secondo match di Campo 16 contro Roberto Bautista Agut. Oggi si ripartirà con l’italiano avanti sul punteggio di 6-7(6) 6-3 7-5 4-5 nella partita che potrebbe regalargli a 37 anni il primo ottavo di finale a Wimbledon. L’azzurro dovrà servire con la prospettiva di provare a vincerla in quattro set per tenere energie in vista dell’eventuale ottavo di domani con Tommy Paul.