Novak Djokovic fa cadere ogni dubbio: la sua rinuncia alle Nitto ATP Finals conferma i nomi degli otto maestri pronti a darsi battaglia all’Inalpi Arena di Torino (10-17 novembre). Il serbo non difenderà il titolo conquistato lo scorso anno ai danni di Jannik Sinner e vedrà sfumare ben 1500 punti in classifica, un colpo che si somma ai 1000 già persi con l’assenza a Parigi Bercy. Il ranking e le ATP Finals non erano una priorità del 24 volte Slam, ancora alle prese con un piccolo infortunio, ma è indubbio che un eventuale crollo nelle gerarchie potrebbe rendere più complicata del previsto la corsa a un altro successo Major. Nole non rischia di uscire dalla Top 10, nel peggiori dei casi potrebbe chiudere l’anno scivolando alla nona posizione, con il conseguente rischio di poter incrociare Sinner o Alcaraz già nei quarti in Australia. Djokovic chiude un 2024 senza Slam né titoli nel circuito ATP, avvenimenti che per l’esattezza non si verificavano dal 2017 e addirittura dal 2005. Tuttavia, la sua annata è stata salvata dall’oro olimpico a Parigi, obiettivo primario che rafforza la sua leggendaria carriera.
Finals di Torino, i favoriti
Il ritiro del campione di Belgrado ha spalancato le porte a Casper Ruud, Alex de Minaur e Andrey Rublev, che si sono assicurati gli ultimi tre posti disponibili senza dover lottare nei tornei 250 di Metz e Belgrado. Questi eventi, non senza polemiche, assegnano gli ultimi punti utili: un tempo era Bercy. Rublev è già partito alla volta di Torino, ritiratosi da Metz pochi istanti dopo il successo su Lorenzo Sonego per 7-6(3) 7-5. A Belgrado altrettanto immediata la rinuncia di de Minaur. In attesa del sorteggio, previsto per domani alle ore 12 al Grattacielo Intesa Sanpaolo, il torneo, che per la prima volta in 23 anni non avrà uno dei Big 3 al via, ha tre grandi favoriti: Sinner, Zverev e Alcaraz, con gli altri cinque decisamente più indietro nelle previsioni. Daniil Medvedev ha faticato negli ultimi mesi, affrontando anche problemi alla spalla, mentre Taylor Fritz potrebbe rappresentare una mina vagante, ma sicuramente non parte in pole position.
Gli ostacoli per Sinner
L’unico giocatore che Sinner è certo di evitare nella fase a gruppi è Zverev, fresco campione a Parigi Bercy, ora davanti ad Alcaraz nella classifica mondiale. Con Carlitos scivolato al terzo posto, non è da escludere un incontro con l’azzurro già nei gironi. Una sfida affascinante quanto impegnativa, che, guardando a un eventuale rovescio della medaglia, eviterebbe l’incrocio tra i due dominatori della stagione in semifinale. Questi discorsi appassionano più i fan che Sinner stesso: l’altoatesino pensa a giocare e, l’anno scorso, non esitò a battere Rune anche se favorì il passaggio del turno di Djokovic, che poi alzò il trofeo proprio ai suoi danni.
A Torino
Il secondo giorno torinese di Jannik Sinner, dopo la visita al J Medical, ha segnato il ritorno sui campi del Circolo della Stampa Sporting Torino, struttura adiacente all’Inalpi Arena che sin dalla prima edizione ospita gli allenamenti dei protagonisti delle Finals. Ad attenderlo dall’altra parte della rete, il diciottenne norvegese Nicolai Budkov Kjær, quest’anno campione junior a Wimbledon e numero uno al mondo di categoria. L’altro sparring della settimana sarà il boliviano Juan Prado, a sua volta ex numero 1 junior. In campo nessun lavoro specifico: warm up, diagonale dritto, diagonale rovescio, due incrociate-due lungolinea, rete, servizi, risposte, qualche game di partita e attacchi al cesto. E alla fine, l’immancabile momento per autografi e foto, i primi di una lunga serie.