Sinner non ha paura del processo al Tas: "Mi hanno sempre detto una cosa..."

Il numero uno al mondo ha parlato del caso doping dopo la vittoria con Jarry all'esordio degli Australian Open: "Sono ottimista perché non dovrebbe uscire niente"
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Sinner ha debuttato alla grande agli Australian Open: battuto il cileno Nicolas Jarry in tre set. Nella conferenza stampa post partita Jannik ha commentato anche la vicenda doping, con l'udienza al Tas di Losanna fissata per il 16-17 aprile dopo il ricorso della Wada: "Ognuno di noi passa dei momenti belli e difficili - le parole di Sinner - sicuramente non è facile. Sinceramente sono molto positivo perché non dovrebbe uscire niente, mi hanno sempre detto che non era colpa mia e il tutto si è verificato in maniera involontaria. Quello che era presente nel mio corpo era talmente infinitesimale…Però è da fare, vediamo come va e quello che esce. Io so quello che è successo e in teoria cambia poco perché so la verità".

Sinner: "Sono stato forte mentalmente"

Intanto Sinner riesce a tenere la testa solo sul campo. Al debutto agli Australian Open non ci sono stati problemi contro Jarry: "Sono stato forte mentalmente, una partita difficile perché Jarry ha servito bene, io ho provato a stare lì ogni punto, che queste partite le puoi vincere e perdere su pochi punti. Potevo servire meglio in certi momento, però in generale mi sono sentito abbastanza bene. Ho giocato bene da fondo campo, partita difficile".

 

Sinner risponde a Jarry: "Non posso parlare di differenze"

Sinner risponde anche a Jarry, che alla vigilia della sfida con Jannik aveva parlato di disparità di trattamento tra il suo caso doping e quello che riguardava il numero uno al mondo: "Sono onesto e non conosco i dettagli del suo caso. È difficile per me dire cosa sia successo. Non posso parlare di differenze di trattamento. C'è un protocollo e non è colpa mia se non ha funzionato bene. Mi dispiace per i giocatori che stanno vivendo questo genere di situazioni, ma non conosco le differenze tra la mia e la sua vicenda. So solo cosa mi è successo e continua ancora a succedermi. Alla fine mi hanno giudicato innocente. La quantità trovata nel mio corpo è inferiore a un miliardesimo di grammo. Non so quale fosse il suo caso".

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