La previsione di Panatta su Sinner e il paragone con Djokovic: "Jannik deve ancora dimostrare una cosa"

Dopo il secondo, storico trionfo agli Australian Open, l'ex campione del tennis italiano elogia il numero uno al mondo e fissa i suoi prossimi obiettivi: "Ma ha ancora tanta strada da fare per vincere come Nole"
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Jannik Sinner come nessuno. O quasi. Dopo il secondo trionfo (di fila) agli Australian Open, il numero uno al mondo ha raccolto elogi da ogni dove. Compresi gli studi della Domenica Sportiva, da cui Adriano Panatta ha commentato la vittoria del primo Slam della stagione del fenomeno del tennis azzurro. "Sinner in questo momento è il numero uno indiscusso, senza rivali - ha detto - Alcaraz potrebbe creare nuovo dualismo internazionale. Poi c’è Djokovic, si può dire tutto ma quando si parla del giocatore di tennis bisogna alzarsi in piedi e levarsi il cappello: quello che ha vinto lui non l’ha vinto nessuno e anche Sinner ha ancora tanta strada per poterlo eguagliare. Anche Fonseca è un fenomeno alla Sinner, entro un anno li raggiunge. Sinner deve dimostrare di essere capace di vincere sulla terra battuta, ma prima o poi arriva anche lì. Lui gioca bene sia in difesa che in attacco e quando gioca in difesa appena ha l’opportunità spinge più degli altri e lì passa all’attacco. Come quando si allunga sui rovesci".

 

 

Sinner: il paragone di Panatta con il calcio e la battuta su Zverev

"Grande Slam? Lui può sognare tutto, non può perdere, può vincere tutti i tornei ai quali partecipa". Panatta non ha dubbi su quali potrebbero essere i nuovi obiettivi di Sinner. "Credo sia umano, anche se inizio a dubitarne. Episodio contro Rune? Colpo di calore o calo di zuccheri, che sia un attacco d’ansia non ci credo. Siamo passati che lui li batte e li consola pure, prima je mena e poi li consola… - ha aggiunto spolverando un po' di romano, riferendosi al bellissimo gesto di Jannik nei confronti di Zverev a fine partita - Eguagliare il lavoro di Cahill e Vagnozzi sarà molto difficile. Sinner si fa allenare, devi trovare la giusta formula per parlarci, lui vuole solo migliorare. Facendo un paragone con il calcio, è come se tutte le squadre giocassero con il 4-4-2, ce ne sarà una che gioca meglio delle altre".

 

 


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