Sinner, tutti i retroscena dell'accordo con la Wada: dalle chiamate a tarda notte al durissimo lavoro per convincerlo

Un reportage della BBC ha rivelato cosa c'è dietro la trattativa che ha portato alla sospensione di tre mesi del numero uno al mondo per il caso Clostebol
Valerio Minutiello

Il caso Jannik Sinner continua a far discutere. Mentre lui cerca di lasciarsi tutto alle spalle e di ricaricare le batterie sulla neve, a casa sua, dal resto del mondo continuano ad arrivare commenti su un tema che è ancora molto caldo. C’è chi lo attacca, chi lo difende e chi preferisce non schierarsi. La maggior parte però, parla senza sapere come sono andate veramente le cose. La BBC ha provato a fare piena luce sulla vicenda: un accurato reportage svela tutti i retroscena che hanno portato all’accordo tra Jannik e la Wada. Dall'accordo raggiunto a notte fonda, alla difficoltà di convincere Jannik, fino alla tesi di favoritismo smontata dal legale del numero uno al mondo e dall'agenzia mondiale antidoping. Ecco tutti i retroscena.

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I fatti: la ricostruzione della vicenda

Tutto inizia nel marzo 2024, quando Sinner viene trovato positivo a una quantità minima di Clostebol. Il tennista italiano riesce a dimostrare subito che la sostanza è entrata nel suo corpo per contaminazione, in maniera involontaria, a causa di un massaggio del suo fisioterapista Giacomo Naldi, poi licenziato. L’Itia, l’agenzia antidoping indipendente del tennis, riconosce la sua innocenza e lo assolve. La Wada però non ci sta e fa ricorso, perché non accetta la “constatazione di assenza di colpa o negligenza”. Secondo l’agenzia mondiale antidoping Sinner non era colpevole, ma comunque responsabile del suo team, e per questo rischiava una squalifica da uno a due anni. Il processo a porte chiuse al Cas di Losanna, si sarebbe dovuto tenere il 16 e 17 aprile. Come si è arrivati all’accordo?

 


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L’accordo “incredibilmente rapido” dopo le chiamate a tarda notte

Secondo la ricostruzione della BBC, Sinner si stava allenando in Qatar per il torneo di Doha, mentre il suo avvocato Jamie Singer nella tarda notte del 14 febbraio trattava con l’avvocato della Wada. L’accordo è stato raggiunto rapidamente e la mattina dopo è stata annunciata la sospensione per tre mesi del numero uno al mondo. “Tutto è accaduto in modo incredibilmente rapido - ha detto Singer alla BBC - nel giro di un paio di giorni in realtà".

 


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Il passaggio più difficile: convincere Sinner

Uno dei passaggi più difficili è stato convincere Sinner ad accettare l’accordo. Jannik si è sempre considerato innocente e quindi era deciso ad andare fino in fondo. Un primo tentativo infatti, secondo la ricostruzione della BBC, è stato respinto dal team di legali di Sinner che prima voleva presentare la difesa completa. La consegna è avvenuta il 31 gennaio e all’inizio di febbraio sono iniziate le prime “discussioni concrete”. La Wada, inizialmente decisa ad andare avanti, con il tempo ha ammorbidito la sua posizione, ritenendo comunque che una squalifica da uno a due anni sarebbe stata una punizione ingiusta per Sinner. A quel punto il legale di Sinner, Jamie Singer, ha fatto un duro lavoro per convincere Jannik che accettare questo accordo era la decisione giusta: “È stato abbastanza complicato”, il commento dell’avvocato. Come ha fatto?

 


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L’avvocato Jamie Singer rivela la conversazione che ha avuto con Sinner

Jamie Singer ha rivelato alla BBC la conversazione che ha avuto con Sinner per convincerlo ad accettarle l’accordo: “Quando ho detto 'beh, guarda, forse dovremmo accontentarci di tre mesi', lui ha risposto 'beh, perché dovremmo farlo se il primo tribunale indipendente ha stabilito che non si tratta di alcun divieto, perché dovrei accettare tre mesi adesso?'". Il legale ha risposto: “Non si sa mai cosa succederà durante un'udienza, sappiamo che la Wada sta insistendo per un anno, se non accettiamo la loro offerta andranno in tribunale chiedendo un anno di pena e chissà cosa potrebbero fare quei tre giudici”.

 


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Sinner, ecco perché non c’è stato nessun trattamento di favore

 

Molti tennisti hanno mostrato il loro disappunto per la tempistica con cui è stato raggiunto l’accordo. Sinner non salterà nessuno Slam o tornei troppo importanti e tornerà a Roma, per gli Internazionali d’Italia, probabilmente ancora da numero uno al mondo. Il suo avvocato ha però smontato ogni accusa di favoritismo nei confronti del suo assistito. "Fin dal primo giorno [Jannik] non ha messo in discussione la scienza, non ha messo in discussione il test, non ha messo in discussione le regole", ha detto alla BBC Sport. "Lui ha accettato, anche se si tratta di una traccia, un miliardesimo di grammo, di essere responsabile di ciò che c'era nel suo corpo. E così non abbiamo sprecato tempo e denaro in tutte quelle contestazioni, che tradizionalmente gli avvocati della difesa avrebbero affrontato a più non posso. Ci siamo concentrati solo sulle prove di ciò che era realmente accaduto e, quando lo abbiamo fatto, siamo riusciti a farlo molto rapidamente e a dimostrare in modo molto plausibile cosa era successo". Singer era anche consapevole che questo era il momento migliore per raggiungere l'accordo. "Non possiamo ignorare il fatto che non possiamo scegliere quando queste cose accadono. Quindi il fatto che la Wada si sia rivolta a noi e che nei successivi tre mesi non ci siano tornei del Grande Slam, mi è sembrato che abbia reso la loro offerta ancora più allettante".

 


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La Wada: “Accordo raggiunto ora? Solo un caso”

Alla domanda diretta sul perché l'accordo fosse stato stipulato proprio ora, Wenzel ha insistito che non era stato preso tenendo conto del calendario tennistico. "A causa della tempistica dei procedimenti del Cas, è capitato che la decisione fosse presa il 14 o il 15 febbraio, qualunque fosse, venerdì scorso", ha detto Wenzel. "Era una notte molto tarda, ed è entrata in vigore immediatamente, quindi è questa la ragione della tempistica".

 

 

 

 

 

 

 


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Il caso Jannik Sinner continua a far discutere. Mentre lui cerca di lasciarsi tutto alle spalle e di ricaricare le batterie sulla neve, a casa sua, dal resto del mondo continuano ad arrivare commenti su un tema che è ancora molto caldo. C’è chi lo attacca, chi lo difende e chi preferisce non schierarsi. La maggior parte però, parla senza sapere come sono andate veramente le cose. La BBC ha provato a fare piena luce sulla vicenda: un accurato reportage svela tutti i retroscena che hanno portato all’accordo tra Jannik e la Wada. Dall'accordo raggiunto a notte fonda, alla difficoltà di convincere Jannik, fino alla tesi di favoritismo smontata dal legale del numero uno al mondo e dall'agenzia mondiale antidoping. Ecco tutti i retroscena.

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