A un mese dal suo ritorno in campo scopriamo che anche Jannik Sinner è un essere umano. Abituati a vedere il lato performante di un ragazzo capace di conquistare il mondo del tennis si rischia di separare il professionista dall’uomo, riconoscendo troppo spesso solo il primo e dimenticando il secondo. Ma i tre mesi di squalifica patteggiati con la WADA per il caso clostebol consegnano il lato più umano del n.1 azzurro. “Ero molto fragile perché sono successe cose che non mi aspettavo”, la sua confessione nell’intervista a Sky Sport. Per questo nelle settimane lontano dai campi da gioco ha cercato rifugio nelle persone a lui più care, distraendosi quando possibile, senza però dimenticare l’allenamento. Doveva processare quanto accaduto perché per quanto sia stata rapida la decisione di patteggiare con la WADA, è stata comunque una scelta non priva di sofferenza.
Sinner, i dubbi sull’accordo e le difficoltà a dormire
Il suo team, a cominciare dagli avvocati, sono stati i primi a capire quale sarebbe dovuta essere la strada da seguire per limitare i danni. Ma inizialmente Sinner non era convinto dell’accordo con la WADA perché patteggiare, in un certo senso, significa anche ammettere una qualche colpevolezza che nel caso di Jannik non c’era. Da qui le difficoltà iniziali nell’accettare una situazione non dipesa da lui e i problemi a dormire, fino al momento in cui ha preso coscienza di dover scegliere il male minore nonostante quel senso di ingiustizia che restava. Per questo parla di un momento che “non è stato facile. Vi direi una bugia altrimenti, passando per una persona senza emozioni”, aggiunge. Ma come spesso dice quando perde sul campo (“se non posso vincere imparo”), ecco che anche la squalifica può diventare uno step importante nella crescita del Sinner uomo, oltre che tennista.
Sinner, tra un mese il ritorno in campo
Intanto da oggi il countdown conta esattamente un mese al suo ritorno in campo. Il 5 maggio sarà a Roma e sosterrà i primi allenamenti, molto probabilmente sul Centrale. Una doppia sessione intervallata dagli appuntamenti con i media e gli sponsor. Non manca poi la suggestione di vederlo per qualche scambio anche nella SuperTennisArena, il nuovo impianto costruito nello stadio Mennea, unendo così due leggende dello sport italiano. Nel frattempo dal 13 aprile potrà riprendere ad allenarsi senza gli attuali vincoli e una volta finito il Master di Montecarlo farà ritorno nel Principato per preparare al meglio lo sbarco a Roma. E la Capitale lo aspetta.