Djokovic contro il padre di Alcaraz: l'episodio di "spionaggio" a Wimbledon

Durante il torneo londinese incontro ravvicinato tra il papà dello spagnolo e Nole, l'uomo da battere: tutti i dettagli
Djokovic contro il padre di Alcaraz: l'episodio di "spionaggio" a Wimbledon
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WIMBLEDON (Inghilterra) - Gli allenamenti sono blindati a Wimbledon. Ma fino a un certo punto. Niente tifosi, niente giornalisti. Ma spesso succede che in campo si incrocino i grandi protagonisti del torneo, con al seguito famiglia,  allenatori e collaboratori vari. A inizio settimana sembrerebbe che il padre di Alcaraz, lo spagnolo numero uno al mondo, abbia filmato da vicino i movimenti e le strategie di Djokovic, impegnato in una sessione di allenamento insieme al suo team. 

Djokovic e lo spionaggio a Wimbledon 

Djokovic, atteso dalla semifinale contro Sinner, ha voluto mettere il focus sull'accaduto, parlando in generale di quello che succede dietro le quinte: "Questa è la situazione in cui ci troviamo tutti, le circostanze sono tali che non abbiamo privacy in allenamento, anche se a volte vorrei avere più privacy. Non c'è la possibilità di provare alcune cose, di comunicare più chiaramente con il mio staff. Il fatto è che non sei completamente rilassato in allenamento. Sai che i tuoi rivali sono lì, sai che tutti ti guardano e non sai cosa sta succedendo alle spalle. Ogni colpo viene misurato, valutato e valutato. Ciò, attraverso alcune analisi, che influiscono sull'eventuale incontro con Alcaraz o chiunque altro. È necessaria la concentrazione. Per me l'allenamento è come una partita. Porto quell'intensità anche all'allenamento. A volte l'atmosfera è informale se mi sento meglio, sto male invece se è tesa. Di solito però non vuoi dare ai tuoi rivali l'impressione di essere debole, nervoso. Il fatto è che siamo tutti molto concentrati". 


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