© ANSAROMA - E’ pur vero, come suggerisce la Volpe al Piccolo Principe, che l’essenziale non è visibile agli occhi; ma è un fatto che le emozioni si nutrono di immagini simboliche. In quale cassetto dell’anima, per esempio, avete sistemato lo scatto del più incredibile scopone della storia patria, anno domini 1982, quello del Presidente Pertini in coppia con Zoff, che incrociano carte e furbizie con Bearzot-Causio, e in mezzo, la Coppa del Mondo sul tavolino del Dc9 presidenziale, a 9mila metri di altezza? Chiedendo a Luca Cordero di Montezemolo, si ha una risposta precisa, come la scelta che ha compiuto adesso l’Alitalia, sotto la sua presidenza: donare quell’aereo storico alla Fondazione del Museo dell’Aeronautica, comunemente conosciuto come Volandia, sistemato nei pressi di Malpensa.
E lì, prossimamente, i numerosi visitatori che ne percorrono sale tematiche e incontrano già alcuni velivoli d’epoca, potranno salire su quell’aereo come... fossero campioni del mondo o presidenti della Repubblica. «E’ una scelta che mi fa felice» spiega Montezemolo, che così ha salvato il famoso DC 9 da una ormai certa demolizione, o, nella migliore delle ipotesi, da un suo smembramento. La sorte dell’apparecchio sembrava segnata. La vicenda era emersa recentemente, diventando un piccolo caso mediatico, e non solo. E già questo aspetto aveva colpito il presidente della nostra compagnia di bandiera: «Un tale interesse da parte del mondo del calcio, certe motivazioni sentimentali, che in fondo ci riscattano come italiani in alcuni frangenti... insomma, dopo aver preso coscienza della questione, alla fine ha pensato bene che dovevamo trovare una soluzione definitiva e significativa».
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