Lazio, i quattro obiettivi di Sarri dopo i "no" detti a Lotito

L’allenatore ha chiesto Zielinski, Berardi, Ricci e Pellegrini: il tecnico ha idee diverse dal suo presidente
Lazio, i quattro obiettivi di Sarri dopo i "no" detti a Lotito© Getty Images
Daniele Rindone
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ROMA - Sarri non parla. Dopo l’intervista a Sportitalia (6 luglio) le uniche parole gliele hanno strappate i tifosi dopo l’ultimo allenamento svolto venerdì ad Auronzo: «Aspetto 4 acquisti». Lotito straparla, nel senso che parla tanto. E’ stato colto da fregole assolutiste, s’è messo al comando del mercato, aiutato dal direttore Angelo Fabiani, ma Sarri gli ha rifiutato vari obiettivi a quanto racconta il presidente. Le virgolette rimbalzate nell’etere non sono mai state respinte e hanno contribuito a creare ruggini con il tecnico. Ai nomi che Sarri avrebbe bocciato s’è aggiunto Fred, regista del Manchester United. E’ stato proposto personalmente al presidente, l’offerta è stata girata a Mau. L’ha rispedita al mittente. Fred si aggiunge a Lo Celso, Paredes, Cuadrado e Bonucci. Tutti nomi che a detta di Lotito non hanno convinto Sarri. Il presidente avrebbe proposto o avrebbe potuto trattare anche Pasalic, Reijnders e Okafor. Sull’olandese, preso dal Milan, le versioni sono contrastanti. C’è chi giura che a Sarri piaceva e c’è da crederci. Mau avrebbe bocciato anche Samardzic, preso ieri dall’Inter. Aveva detto sì a Kamada, svincolato dall’Eintracht Francoforte. Peccato che le richieste di ingaggio del giapponese (5 milioni) e le commissioni chieste dagli agenti fossero altissimi. Ma lo stesso Kamada non sarebbe stato così convinto di sposare la Lazio, attratto sempre dall’idea di giocare nell’Atletico Madrid.

Le motivazioni di Sarri

I no di Sarri hanno motivazioni precise. Per mesi è stato raccontato che sarebbe diventato il Ferguson della Lazio, che avrebbe fatto da regista del mercato e non solo da direttore d’orchestra, ruolo cui è stato relegato da Lotito. S’è ritrovato a fare lo spettatore di mercato. Nelle ultime settimane ha indicato quattro obiettivi: Zielinski, Berardi, Ricci e Pellegrini per rinforzare i ruoli scoperti. Ha detto sì a Hudson-Odoi, ma anche l’acquisto dell’inglese è sfumato perché la società non è convinta del rendimento che può offrire. E’ reduce da infortuni e si è mosso spesso in prestito. Sarri aveva indicato Sanabria per il ruolo di vice Ciro, è arrivato Castellanos. Lo ha confermato anche Lotito: «Ora vedrete Castellanos, se è più forte di Sanabria che Sarri aveva inizialmente indicato». La frase ha suscitato la reazione dell’attaccante del Torino: «Non ascolto le voci di mercato, non ho mai dato peso a queste cose. Lotito pensa che Castellanos sia più forte di me? Ognuno può pensarla come vuole, non è un problema mio».

La contrapposizione tecnico-presidente

Con l’uscita di Tare tutti pensavano che Lotito e Sarri avrebbero formato una coppia irresistibile, infrangibile. Ma presidente e tecnico sono entrati in collisione presto. Lotito non gli ha dato carta bianca sul mercato per il timore di dover spendere cifre da capogiro, non può permetterselo neppure dopo il ritorno in Champions e la cessione di Milinkovic per 40 milioni. I nomi proposti da Sarri avrebbero consentito alla Lazio di fare il salto e di lottare per il vertice. Lotito, sul mercato, non cambia filosofia. E fare coppia con lui forse è diventato impossibile.


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