Italia, ecco come giocherebbe con Spalletti in panchina

L'ex allenatore del Napoli punterebbe su Di Lorenzo, Chiesa gli piace come giocatore: al centro ci sarà forse qualche possibilità in più per Raspadori
Alberto Polverosi
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Su una cosa possiamo scommettere: se sarà Luciano Spalletti il nuovo commissario tecnico della Nazionale torneremo ai tempi di Prandelli prima di Brasile 2014 e a quelli di Mancini fino a Euro 2020/21, ai tempi in cui la Nazionale sorprendeva per il gioco facendosi ammirare nell’intero pianeta. Anche i risultati, certo. Prandelli arrivò secondo all’Europeo del 2012, Mancini l’ha vinto nove anni dopo, ma al centro c’era il gioco ed è quanto può garantire Spalletti. Che rincorreva il posto da ct da almeno cinque anni, anche questa è una bella garanzia: l’entusiasmo di chi non è più un ragazzino è contagioso. 

Italia, con Spalletti non sarà un altro Napoli    

Da Empoli a Napoli, le sue squadre non hanno quasi mai deluso sul piano dello spettacolo. Nell’ultima stagione ha realizzato il suo capolavoro, gioco splendido, risultati incredibili. Quella stessa magìa serve ora alla Nazionale che Mancini ha abbandonato nottetempo. Per Spalletti è un’altra grande scommessa, diversa ma complicata come quella di Napoli. Ed è da qui che dobbiamo ripartire: non possiamo sovrapporre l’organico attuale della Nazionale a quello del Napoli. Non abbiamo, noi italiani, un altro Osimhen, non abbiamo un altro Lobotka, non abbiamo un altro Kvaratskhelia. Siamo già fortunati ad avere lo stesso Di Lorenzo, capitano del Napoli e riferimento di Spalletti, Raspadori, che ora potrebbe trovare più spazio nell’azzurro della federcalcio, e Politano che lo Spalletti ct potrebbe impiegare come alternativa a Chiesa

Italia, punto fermo Di Lorenzo per Spalletti 

Difesa a quattro, da qui inizierebbe il lavoro del nuovo ct. Punto fermo: Di Lorenzo terzino destro. Quando era alla Roma, nello Spalletti bis, allenava un giovane brasiliano che gli piaceva (garbava, è più toscano...) parecchio, Emerson Palmieri. Magari riparte da lui, oppure arretra Dimarco o dà spazio a Parisi o recupera Spinazzola, la scelta su questa fascia è abbastanza ampia. Per tornare al discorso di qualche riga fa, non abbiamo nemmeno un altro Kim (né un altro Koulibaly...), se punterà sui giovani saliranno le quotazioni di Scalvini e Bastoni, altrimenti Acerbi o Mancini (Gianluca, meglio chiarire).  

Italia, questione regia 

Per dare qualità alla manovra gli servirebbe un regista come Jorginho o come Verratti, ma l’italo-brasiliano a 32 anni è finito ai margini dell’Arsenal (al debutto in Premier al suo posto ha giocato l’acquisto costosissimo Rice) e l’ex pescarese alla stessa età sta per volare in Arabia. A Spalletti potrebbero interessare di più Ricci, o Locatelli, o anche Tonali da mettere al centro. Come interni, lo stesso Tonali, insieme a Barella e Frattesi, offre garanzie , senza dimenticare Lorenzo Pellegrini.

Spalletti, chance Raspadori con la nuova Italia    

Chiesa gli piace (gli garba) come giocatore, Berardi aumenta la qualità, ma attenzione a Politano che nel Napoli prendeva spesso il posto di Lozano. Zaniolo avrà le sue chance. E al centro ci sarà forse qualche possibilità in più per Raspadori, che nel Napoli era chiuso da quel fenomeno di Osimhen, senza dimenticare che il primo a credere nelle qualità di Giacomino è stato Roberto Mancini. Raspadori o Retegui o Scamacca o Immobile.  


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