Serie A, la lettera a Babbo Natale delle big: Mourinho pensa a Taylor, Napoli senza orologi

Le possibli richieste delle grandi: Inter come Toninho Cerezo. Il Milan, l'infermeria e i parenti. La Lazio oltre il carbone
Serie A, la lettera a Babbo Natale delle big: Mourinho pensa a Taylor, Napoli senza orologi
Mattia Rotondi
6 min

Mancano diversi giorni, ma meglio prendersi un po’ di anticipo perché Babbo Natale sarà parecchio impegnato a guardarsi le prossime giornate di campionato (che sfide!) e non avrà tutto questo tempo prima del 25 per leggere le lettere delle big di serie A. Sì, perché ognuna vorrebbe scartare qualcosa. Un regalino (non arbitrale, per carità, Santa Claus ha un’etica) per affrontare al meglio la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Quindi, largo alle idee. Con idee che prendono il largo, tra desideri calciomercatistici e più trascendenti appelli contro la sfortuna. Ecco quindi cosa potrebbero chiedere Inter, Juve, Milan, Roma, Napoli e Lazio a Babbo Natale: pensierini da scartare nelle pance degli stadi, sotto i campi di Natale.

Inter, cercasi regalo

Diciamocelo, è come il pargolo di una famiglia facoltosa: ha già tanto, cosa gli regali? Che può volere? Non è che basta un rinforzo con una vita da mediano per renderlo felice. Serve di più. Un difensorone centrale magari? Ma no, ha la difesa migliore del campionato. Un centrocampista? Calhanoglu, Barella, Mkhitaryan, Frattesi… serve pure altro? Magari un attaccante sì. Ah giusto, ha il migliore attacco della serie A. Un Haaland però potrebbe servire. No, costa troppo anche per la famiglia facoltosa. E allora… che continui questa forma, che qualche concorrente possa rallentare in classifica (però su questa l’etico Babbo potrebbe tirare fuori un cartellino rosso). Quindi facciamo che ci si accontenta di una buona cena a base di caviale e champagne. Poco, ché i professionisti non esagerano e vanno a dormire presto come faceva Toninho Cerezo (cit.).

Juve, Allegri fa concorrenza a Babbo

La Juve, senza Pogba e Fagioli, è lì a lottare con la super Inter. Sta trovando la quadra di una situazione oggettivamente difficoltosa. Allegri i regali se li sta portando da solo. Il tutto senza neanche l’aiuto di una renna. Il regalo che può chiedere è che non ci siano altre defezioni straordinarie in rosa, perché a quel punto neanche una divinità superiore potrebbe metterci una pezza. Ma neanche qualcuna “ordinaria”: nel senso, di Rabiot non se ne può fare a meno. Chiesa e Vlahovic pure devono stare bene bene, altrimenti si fa dura. E se Rugani dovesse continuare a fare l’elfo buono, meglio.

Milan, l’addio all’infermeria

Caro Babbo Natale, scolora la parte rossa del tuo mantello e lascia solo il bianco. Oppure, facciamo prima, fabbricati direttamente un camice: serve un dottore. L’infermeria rossonera in questi ultimi tempi è affollata come una cena di Natale con i parenti. E tendenzialmente ha anche la stessa piacevolezza. Pioli in particolare chiederà che Babbo interceda verso chi di dovere per smettere di prendere di mira i suoi difensori, che ultimamente sono caduti uno dopo l’altro manco fossero gli avversari di Sinner. Per il resto, se ci fosse ancora spazio nel sacco, anche un altro piccolo presente: un Leao un tantino più continuo.

Roma, desideri esauditi e da esaudire

Mourinho sta scrivendo la lettera da questa estate. Il primo pensierino potrebbe essere stato per l’arbitro Taylor: caro Babbo, fagli dimostrare in ogni partita quanto vale. Ah, come dite, ogni domenica viene contestato? Beh, non prendetevela con Mou, il suo pensiero era onesto. Poi forse al secondo punto delle richieste c’è un difensore. Se fosse possibile restituire Smalling, probabilmente nascosto in un villaggio della Lapponia. Altrimenti va bene anche uno (facciamo due) rinforzi a gennaio. Magari entro l’Epifania, che tutte le feste si porta via (e forse pure le promesse). Per uno Special One si può fare uno strappo alla regola e consegnare un ulteriore regalo. C’è quel problema del rumore dei nemici, infatti: cuffie anti-rumore? No no, una cassa per amplificarlo. Perché lui è con quella colonna sonora che dà il meglio (rivedere Sassuolo).

Napoli, un solo desiderio (per ora)

Di orologi non ce n’è bisogno. Mazzarri sta vivendo il suo regalo allenando di nuovo il Napoli (forse a Babbo Natale aveva chiesto proprio quello). Certo, contro l’Inter non è andata come doveva. È stato come quei pacchetti sgraditi che apri e dentro ci sono gli ennesimi calzini con fantasie dubbie regalati dalla zia senza immaginazione. Allora forse il tecnico potrebbe volere un po’ di tempo. Per entrare ancora di più nella testa, nelle gambe e negli schemi dei suoi giocatori. Per convincerli che in larga parte sono gli stessi che ieri hanno fatto incetta di premi al Gran Galà del calcio.

Lazio, oltre il carbone

Un po’ di carbone a Vecino è già stato portato. Sotto l’albero di Formello sarebbe bello trovare un po’ di continuità e di serenità. Un Castellanos che segni e un Ciro decisivo come solo lui sa esserlo. Visto che ci siamo, anche un bel sorteggio di Champions, perché quel sogno pieno di lucine (e milioni) continui.


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