Pagelle Inter-Milan: Acerbi domina, Leao non brilla

Calhanoglu fa valere la legge dell’ex, Dzeko lavora per la squadra. Maignan evita una sconfitta peggiore, Giroud paga anche l’età
Pagelle Inter-Milan: Acerbi domina, Leao non brilla

INTER

S. Inzaghi (all.) 7,5 
Il quarto derby vinto in stagione, vale la finale di Champions. Stavolta il Milan gioca la sua partita, ma l’Inter non è da meno, ribattendo colpo su colpo, fino a chiudere i conti. Gestione perfetta. E ora si può continuare a sognare. 

Onana 6,5 
Una sola parata, ma determinante. Perché la stoccata di Diaz, seppure con il sospetto di un fallo precedente, è arrivata all’alba del match. 

Darmian 7 
Chi marco? E’ la domanda che deve essersi posto spesso nella prima mezz’ora, con Tonali sempre avanzatissimo e piazzato sul suo lato. Beh, non sbaglia mai scelta e dalla sua parte non si passa. 

Acerbi 7 
Contro di lui, Giroud non solo non si gira, ma non la prende proprio. Domina la sua area con una sicurezza disarmante. E, per disinnescare il pressing rossonero, si sgancia, coprendo anche più campo. Paga con i crampi, ma non ci pensa nemmeno ad uscire.  

A. Bastoni 6,5 
Tante volte determinante con il suo lavoro da centrocampista aggiunto, in quest’occasione serve che faccia il difensore.  

Dumfries 7 
Non è gara per andare all’assalto all’arma bianca. Così resta giudiziosamente coperto, scalando all’occorrenza su Leao. Appena ha il pallone giusto, però, sfida Theo Hernandez e la spunta. 

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Barella 7 
Limita le percussioni, perché deve dare una mano a Dumfries e Darmian per contenere la catena mancina del Milan. Alza i giri nella ripresa e l’Inter prende il controllo della gara. 

Gagliardini (39’ st) sv 
Dentro per non rischiare guai con Barella ammonito. 

Calhanoglu 7 
Comincia da regista e poi si sposta a sinistra con l’ingresso di Brozovic. Giocherà la finale in Turchia, a casa sua. Ma soprattutto ha fatto valere nuovamente la legge dell’ex. 

Mkhitaryan 6,5 
Stavolta il suo dirimpettaio è Krunic, che resta basso e non gli concede spazio. Al contrario è lui che deve tenere alta la guardia, con Diaz che si allarga per ricevere palla. Un guaio muscolare lo costringe a dare forfeit prima dell’intervallo. 

Brozovic (43’ pt) 6 
Si nota poco, ma stavolta è un merito. Perché dà ordine ed equilibrio senza strafare. 

Dimarco 6 
Un paio di volate delle sue, ma Calabria non gli lascia gli spazi dell’andata. E quando arriva dall’altra parte, il suo mancino non è calibrato come nelle migliori occasioni. Sempre luicido in copertura. 

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Gonsens (21’ st) 6,5 
Sistemata la spalla, la staffetta con Dimarco a metà ripresa si conferma la regola. 

Dzeko 6,5 
Non è devastante come nel derby di andata. Ma riesce a fare da punto di riferimento, lavorando per la squadra. Velenosissima, però, la spizzata sulla punizione di Calhanoglu, ma Maignan ci mette una pezza. 

Lukaku (21’ st) 7 
Chissà, forse avrebbe dovuto entrare prima, o magari giocare dall’inizio, visto il tipo di partita, e soprattutto per come Lautaro ha beneficiato del suo ingresso. 

Martinez 7,5 
Con l’Inter che si abbassa, lui è pronto ad accorciare e a sacrificarsi. Emblematica una rincorsa a destra per coprire un’avanzata di Dumfries. Spaventa la retroguardia rossonera, fino a che, con l’ingresso di Lukaku, ha il pallone giusto per freddare Maignan e firmare il gol della sicurezza, l’ottavo contro il Milan. 

Correa (39’ st) sv 
C’è un Toro da far riposare... 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

MILAN

Pioli (all.) 6 
Va riconosciuto che stavolta il Milan, il derby, l’ha giocato e l’ha pure approcciato bene. Lo sforzo, però, ha prodotto poco. E, con il passare dei minuti, le forze sono venute meno. Forse la sconfitta è immeritata, ma 4 sconfitte consecutive con l’Inter sono tante... 

Maignan 6 
Prodigiosa la reazione di istinto sulla deviazione di Dzeko nel primo tempo. Sfortunato già che colpevole sul gol di Lautaro, che incassa sul suo palo. Nel finale evita una sconfitta peggiore. 

Calabria 6 
Prova ad accantonare l’avvio da incubo dell’andata, aggredendo e ringhiando su Dimarco. Spinge fino a che il Milan riesce a tenere il forcing, poi si rimette nei ranghi.

Thiaw 6 
Lautaro è un pessimo cliente perché dà per perso nemmeno un pallone. Gli va meglio con Dzeko, che ha l’obbligo di marcare a uomo in occasione di ogni calcio piazzati. Nella ripresa cede ai crampi e deve uscire. 

Kalulu (19’ st) 5 
Sbaglia la copertura su Lautaro, che gli sfila alle spalle, ritrovandosi solo davanti a Maignan. Certe disattenzioni, un anno fa, non le commetteva. 

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Tomori 6 
Non è impeccabile nei corpo a corpo, soprattutto quando gli capita Lautaro. Resta basso nell’azione del gol nerazzurro e così l’argentino resta in gioco. 

Theo Hernandez 5,5 
Spaventa San Siro nerazzurro con un sinistro ciclonico, che sorvola di poco la traversa. Più che spingere, accompagna Leao e asseconda gli sganciamenti di Tonali. In fase di non possesso soffre l’esuberanza di Dumfries. 

Krunic 5,5 
Il Milan non può permettersi di scoprire la mediana. Così è lui l’elemento che deve dare equilibrio, restando basso e permettendo a Tonali di avanzare. Inevitabile, quando l’Inter recupera palla, finire in inferiorità. 

Tonali 6,5 
È la mossa con cui Pioli vuole scombinare le carte del match: appena il Diavolo comincia a costruire, lui avanza fino ad affiancare Giroud, obbligando l’Inter a difendere a 5 e, soprattutto, complicando i raddoppi su Leao. Funziona per mezz’ora, poi l’Inter trova le contromisure. Lui, però, ci prova fino alla fine. 

Messias 5,5 
Scelto per aver più qualità e uno contro uno al momento di attaccare. Dà la sensazione, però, di non essere al meglio fisicamente, quindi con il passare dei minuti si spegne. 

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Saelemaekers (31’ st) sv 
Entra quando Istanbul è già un miraggio.

Brahim Diaz 5,5 
Quando Tonali sale, lui si abbassa per ricevere palla e puntare la porta. L’Inter deve ricalibrarsi per leggerne i movimenti, provoca qualche brivido, tanto che ha sui piedi la prima palla-gol del match, disinnescata però da Onana. 

Origi (31’ st) sv 
Vale lo stesso discorso di Saelemaekers: dentro quanto il sogno è sfumato. 

Leao 5,5 
Con il dubbio di un fallo mano, la prima volta che trova spazio davanti, affonda in area di rigore e sfiora il palo lungo di Onana. Ma è l’unico lampo dentro 90’ in cui dà l’impressione di essere condizionato dalle scorie del guaio fisico che lo aveva tolto dall’andata. Ad un certo punto si lamenta del poco coinvolgimento dei compagni. Ma è lui per primo a non farsi trovare. 

Giroud 4,5 
Contro Acerbi è finita la pacchia. I 4 gol divisi in due derby, gli unici vinti dal Milan in queste due stagioni, sono un pallido ricordo. Forse paga anche l’età. Dura dover tirare sempre la carretta a 36 anni. 


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INTER

S. Inzaghi (all.) 7,5 
Il quarto derby vinto in stagione, vale la finale di Champions. Stavolta il Milan gioca la sua partita, ma l’Inter non è da meno, ribattendo colpo su colpo, fino a chiudere i conti. Gestione perfetta. E ora si può continuare a sognare. 

Onana 6,5 
Una sola parata, ma determinante. Perché la stoccata di Diaz, seppure con il sospetto di un fallo precedente, è arrivata all’alba del match. 

Darmian 7 
Chi marco? E’ la domanda che deve essersi posto spesso nella prima mezz’ora, con Tonali sempre avanzatissimo e piazzato sul suo lato. Beh, non sbaglia mai scelta e dalla sua parte non si passa. 

Acerbi 7 
Contro di lui, Giroud non solo non si gira, ma non la prende proprio. Domina la sua area con una sicurezza disarmante. E, per disinnescare il pressing rossonero, si sgancia, coprendo anche più campo. Paga con i crampi, ma non ci pensa nemmeno ad uscire.  

A. Bastoni 6,5 
Tante volte determinante con il suo lavoro da centrocampista aggiunto, in quest’occasione serve che faccia il difensore.  

Dumfries 7 
Non è gara per andare all’assalto all’arma bianca. Così resta giudiziosamente coperto, scalando all’occorrenza su Leao. Appena ha il pallone giusto, però, sfida Theo Hernandez e la spunta. 

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Barella 7 
Limita le percussioni, perché deve dare una mano a Dumfries e Darmian per contenere la catena mancina del Milan. Alza i giri nella ripresa e l’Inter prende il controllo della gara. 

Gagliardini (39’ st) sv 
Dentro per non rischiare guai con Barella ammonito. 

Calhanoglu 7 
Comincia da regista e poi si sposta a sinistra con l’ingresso di Brozovic. Giocherà la finale in Turchia, a casa sua. Ma soprattutto ha fatto valere nuovamente la legge dell’ex. 

Mkhitaryan 6,5 
Stavolta il suo dirimpettaio è Krunic, che resta basso e non gli concede spazio. Al contrario è lui che deve tenere alta la guardia, con Diaz che si allarga per ricevere palla. Un guaio muscolare lo costringe a dare forfeit prima dell’intervallo. 

Brozovic (43’ pt) 6 
Si nota poco, ma stavolta è un merito. Perché dà ordine ed equilibrio senza strafare. 

Dimarco 6 
Un paio di volate delle sue, ma Calabria non gli lascia gli spazi dell’andata. E quando arriva dall’altra parte, il suo mancino non è calibrato come nelle migliori occasioni. Sempre luicido in copertura. 

Champions League: data, orario e stadio della finale

Gonsens (21’ st) 6,5 
Sistemata la spalla, la staffetta con Dimarco a metà ripresa si conferma la regola. 

Dzeko 6,5 
Non è devastante come nel derby di andata. Ma riesce a fare da punto di riferimento, lavorando per la squadra. Velenosissima, però, la spizzata sulla punizione di Calhanoglu, ma Maignan ci mette una pezza. 

Lukaku (21’ st) 7 
Chissà, forse avrebbe dovuto entrare prima, o magari giocare dall’inizio, visto il tipo di partita, e soprattutto per come Lautaro ha beneficiato del suo ingresso. 

Martinez 7,5 
Con l’Inter che si abbassa, lui è pronto ad accorciare e a sacrificarsi. Emblematica una rincorsa a destra per coprire un’avanzata di Dumfries. Spaventa la retroguardia rossonera, fino a che, con l’ingresso di Lukaku, ha il pallone giusto per freddare Maignan e firmare il gol della sicurezza, l’ottavo contro il Milan. 

Correa (39’ st) sv 
C’è un Toro da far riposare... 


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