Juvismo

Ce la suoniamo e ce la cantiamo. Etichettiamo, definiamo, classifi chiamo, soprannominiamo e un po’ ci sorprendiamo quando l’oggetto, o la vittima, delle nostre fantasie si ribella - pur se con eleganza ed evitando gli scogli della retorica - a etichette, definizioni, classificazioni, soprannomi
Juvismo© ANSA
Ivan Zazzaroni
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Ce la suoniamo e ce la cantiamo. Etichettiamo, definiamo, classifichiamo, soprannominiamo e un po’ ci sorprendiamo quando l’oggetto, o la vittima, delle nostre fantasie si ribella - pur se con eleganza ed evitando gli scogli della retorica - a etichette, definizioni, classificazioni, soprannomi. E premesse. Per la seconda volta da quando è alla Juve, la prima fu a giugno, Maurizio Sarri ci ha ricordato di non essere aff atto un integralista, di non avere perimetri di gioco entro i quali rinchiudere i suoi; tutt’altro: da sempre riconosce e rispetta l’alta qualità, «i giocatori che fanno la differenza», e si ingegna per lasciare che si esprimano compiutamente. In altre parole ha rispedito al mittente il “Sarrismo” (in inglese Sarriball, in francese Sarrisme) dichiarandosi di nuovo titolare di tutte le declinazioni tecnico-tattiche possibili nel rispetto di una filosofia che non ha mai abbandonato.

Dalla Treccani: “Sarrismo, concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; per estensione, l’interpretazione della personalità di Sarri come espressione sanguigna dell’anima popolare della città di Napoli e del suo tifo”. Ergo: non può esistere il Sarrismo lontano da Napoli.

Sarri è, come e forse più di altri, portatore sano di idee: ma quando i giocatori si rivelano refrattari ai cambiamenti e ad alcune irreggimentazioni, poiché «spiccatamente individualisti», si accontenta del risultato. A Torino come a Londra.

E chi da settimane si domanda perché mai Agnelli, Paratici e Nedved l’abbiano voluto per sostituire il risultatista Allegri, non pretenda che a rispondere sia il tecnico. Giovedì Buffon ha spiegato che «era giusto provare qualcosa di nuovo» poiché i vecchi percorsi non avevano portato alla Champions. Ma l’unica strada che alla Juve si batte è quella della vittoria (Juvismo?). Sorry, Sarri.


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