Napoli, Mazzarri ha un dubbio in vista del Milan

Politano è rientrato da poco in gruppo e l’allenatore ha provato il 3-5-1-1 più spesso del 3-4-2-1. La rifinitura di oggi sarà decisiva per interpretare l’atteggiamento
Fabio Mandarini
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Si potrebbe anche ridurre a una questione di estetica, di gusti, di scelte giuste da abbinare all’abito tre bottoni che il Napoli indosserà domani sera al festival di San Siro. La certezza è che Mazzarri contro il Milan tornerà alla difesa a tre (cinque), mentre il dubbio riguarda l’inserimento di un centrocampista in più al posto di un esterno. Ovvero: Cajuste per Politano, variabile sostanziale di un atteggiamento che nel primo caso sarebbe più accorto nel nome del 3-5-1-1, e nel secondo invece più offensivo con il 3-4-2-1. Sfumature: quella alta dell’attaccante, acconciatura da marine d’assalto, o il groviglio difensivo di ricci alla Marcelo che sfoggia il mediano svedese. L’estetica è sostanza tattica, in questo caso.

Le certezze

La prima opzione, cioè quella più provata sin dall’inizio della settimana, è il 3-5-1-1, con Kvara alle spalle di Simeone. Già, Khvicha: lui sarà la costante, dicevamo. Comunque vada trequartista. E l’altra invece la difesa a tre, con lo stesso tris di marcatori esibito all’Olimpico contro la Lazio: Ostigard tornerà titolare dopo la pausa con il Verona e andrà a disegnare la linea centrale con Rrahmani e Juan Jesus davanti a Gollini. Sulle fasce agiranno Di Lorenzo a destra e Mazzocchi a sinistra al posto dello squalificato Mario Rui. Con Olivera in panchina: Mati rientra dopo un’assenza prolungata dal 25 novembre, da Bergamo con l’Atalanta, giornata d’esordio di Mazzarri e anche del suo infortunio al ginocchio sinistro. Ne ha saltate 14 tra campionato e coppe ma ora è pronto a ricominciare. Per chiudere il discorso della prima possibilità tattica, il centrocampo prevede il blocco centrale Anguissa-Lobotka-Cajuste.

Napoli, l'opzione offensiva

Mazzarri, però, ha provato anche un 3-4-2-1 più offensivo da quando Politano ha ripreso ad allenarsi a pieno regime: stessa linea difensiva ma centrocampo a quattro con Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka e Mazzocchi; e Politano e Kvara alle spalle di Simeone. Per la cronaca: il Milan è con il Genoa il bersaglio preferito di Matteo con 5 gol segnati contro, 4 a San Siro. Dettagli, vedi mai... Oggi, in occasione della rifinitura e alla vigilia della partenza per Milano, Walter scioglierà i dubbi. Ma i verdetti li terrà per sé: non parlerà, non incontrerà la stampa, niente conferenza prima della partita. 

Mazzarri, i recuperi e le alternative

Al di là delle scelte e delle storie delle ventiquattro ore che precederanno la sfida con il Milan, tappa fondamentale per l’impresa Champions in cui il Napoli ha ricominciato a credere dopo le vittorie con Salernitana e Verona e il pareggio con la Lazio, vanno registrati i rientri in gruppo anche di Zielinski e Meret, oltre che di Olivera. Alex, fuori dal Monza per un problema muscolare, tornerà tra i convocati dopo aver saltato 6 partite; Zielo, invece, dopo l’affaticamento accusato alla vigilia dell’ultima con il Verona. A conti fatti l’unico elemento non disponibile è Osimhen, impegnato domani nella finale di Coppa d’Africa proprio mentre i suoi colleghi si cimenterano a San Siro. 

Napoli, la nota statistica

Per gli archivi, cioè per la statistica, il Napoli non segna in trasferta da quattro turni di campionato: a secco con Juve, Roma, Torino e Lazio. Se l’incantesimo non sarà spezzato a Milano, si verificherà una situazione simile a quella del 1979 (tra maggio e dicembre; striscia di 6 in quel caso).


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