Billing apre il processo in casa Liverpool

Il mediano, 26 anni, danese, ha firmato il gol della vittoria del Bournemouth contro la squadra di Klopp, che ha raccolto solo dieci punti nelle ultime nove giornate
Billing apre il processo in casa Liverpool© EPA
Stefano Chioffi
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Il motore è costato 137 milioni di sterline, ma non funziona. Il Liverpool sta vivendo la stagione delle contraddizioni, la più complicata tra le otto che portano la firma di Jürgen Klopp, in grado di regalare al popolo di Anfield Road sette trofei, tra i quali anche una Champions, una Premier e un Mondiale per club. Dieci punti nelle ultime nove giornate, quattro sconfitte, il crollo nell’andata degli ottavi di Coppa dei Campioni con il Real Madrid, padrone ad Anfield (2-5). Bruciati 137 milioni sul mercato di giugno e gennaio: dagli ottanta per Darwin Nuñez ai quarantadue per Cody Gakpo. Lo splendido 7-0 rifilato al Manchester United è stato l’unico lampo di un 2023 che ha fatto scivolare i Reds al sesto posto in Premier. Non solo: il Brighton (a -3) deve recuperare due partite e De Zerbi ha l’occasione di sorpassare il Liverpool.

LA CRISI - Interrogativi e processi. Qualche rimpianto anche per Sadio Mané, ceduto in estate al Bayern. Il Liverpool di Klopp sembra avere la pancia piena, come ha certificato anche la rovinosa caduta di sabato al Vitality Stadium, sul campo del Bournemouth, scartato quasi due mesi fa da Zaniolo. Buio totale, una gara decisa dal sesto gol in questo campionato di Philip Billing, ventisei anni, mancino, centrocampista danese, diventato una risorsa fondamentale per la rimonta dei rossoneri, sei punti conquistati nelle ultime quattro giornate per agganciare al terzultimo posto il Leicester e il West Ham, la grande delusione della stagione.

LA RINCORSA - Billing è un “handyman”, un tuttofare. E viene considerato l’amuleto del Bournemouth: con dieci gol, l’anno scorso, aveva aiutato il club a centrare la promozione in Premier. Forza atletica, passo da maratoneta, tiro da fuori area, colpo di testa. Centrocampista universale, in grado di leggere diversi copioni: mediano, regista, mezzala, trequartista. E’ nato l’11 giugno del 1996 a Copenaghen: la sua famiglia ha origini nigeriane, ma Billing ha scelto di indossare la maglia della nazionale danese. Ha il contratto in scadenza nel 2024. Ora è concentrato solo sulla salvezza, ritenuto un obiettivo fondamentale dalla nuova proprietà americana, una cordata di imprenditori guidata da Bill Foley, che ha curato ogni tappa del passaggio di consegne con Maxim Demin. Un Bournemouth che ha preso a gennaio l’ivoriano Hamed Junior Traore, salito alla ribalta nel Sassuolo. Investimento da venti milioni, che si somma a quelli effettuati in precedenza per Dango Ouattara, ala destra, ex Lorient, per Matias Viña, arrivato in prestito dalla Roma, per Ilya Zabarnyie, difensore centrale della nazionale ucraina, e per l’argentino Marcos Senesi, che aveva raggiunto nella passata stagione la finale di Conference con il Feyenoord di Arne Slot, sconfitto poi da Mourinho nella finale di Tirana.


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