Ferrari, avanti con Sainz e Leclerc: la situazione sui contratti

La stabilità della coppia alla base delle profonde trasformazioni in corso a Maranello: ecco perché
Ferrari, avanti con Sainz e Leclerc: la situazione sui contratti© Getty Images
Fulvio Solms
8 min

Siamo la coppia più bella del mondo, e ci dispiace per gli altri. Questa è la musica in voga alla Ferrari. Sarà pur vero che il tema del prolungamento dei contratti di Leclerc e Sainz oltre la scadenza del 2024 non sia nell’elenco delle urgenze, come Fred Vasseur s’impegna a ribadire, ma per gli appassionati rimane di grande interesse. A Maranello tutti gli sforzi sono oggi concentrati sulla ricostruzione di una competitività e di una stabilità saltate alla fine del 2022, in concomitanza con l’esonero di Binotto: un passo traumatico a lungo cercato, e infine ovviamente realizzato, dal presidente John Elkann. Se la stabilità è un valore imprescindibile per puntare al Mondiale, Vasseur deve riformare il puzzle: la nuova linea di comando senza Laurent Mekies e con Diego Ioverno, la piramide tecnica con Enrico Cardile presto direttore tecnico e Loic Serra che riferirà a lui (in arrivo da Mercedes, sarà in servizio attivo solo tra un anno), gli equilibri all’interno della squadra, tutto è in fase di ristrutturazione. Esiste però un’area su cui Vasseur non ha bisogno di mettere mano, e questa è rappresentata dai piloti. Cerchiamo di spiegare perché.

Leclerc, innamorato della Ferrari

Charles è perdutamente innamorato della Ferrari, diciamo come a suo tempo Gilles Villeneuve o Jean Alesi. Non se ne andrà se non sarà la stessa Ferrari a spaventarlo facendosi trovare impreparata, perdendo malamente colpi con la macchina o con l’organizzazione senza riuscire a uscirne fuori, già nella seconda metà di Mondiale appena cominciata. Charles a quel punto fuggirebbe (dove? bel problema) come, s’immagina, farebbero diversi tecnici. Ma qui stiamo solo ipotizzando il peggio. Oggi non ci sono elementi per pensare a un tale collasso, anzi: il GP Belgio ha cancellato le ombre di Silverstone e Hungaroring e sembra indicare un percorso di crescita ritrovato. L’obiettivo attuale del Cavallino è chiaro: raggiungere e superare Aston Martin e Mercedes per chiudere dietro Red Bull, ciò che varrebbe il mondialino dei “normalmen”. 

Charles Leclerc, più e meno in Ferrari

Cos’ha in più Leclerc, oltre all’amore per la Ferrari? Una capacità di esprimersi in qualificazione, tanto geniale da sfuggire alla comprensione. I suoi stessi ingegneri non capiscono come faccia ad andare tanto forte in qualifica, con questa SF-23. Cosa manca a Leclerc? Una visione di gara e una capacità di osare, anche nelle scelte strategiche, che potrebbe ro maturare grazie a una vettura davvero vincente. Senza andare troppo indietro nel tempo - anno 2021 - ricordiamo un Max Verstappen tutt’altro che invulnerabile nei confronti di Lewis Hamilton. Lo è diventato, poi, quando ha avuto il ferro giusto a disposizione. 

Sainz, meno cuore e più ragione

Meno cuore e più ragione nell’approccio di Carlos, che ha nella Ferrari non la compagna della vita ma una programmatica, netta priorità. Lo spagnolo si guarda anche seriamente attorno, ma solo per sentirsi sicuro con la disponibilità di un’opzione B: ha effettivamente parlato con Audi, che ha contattato non solo lui (senza fare troppa fatica giacché suo padre corre per i Quattro Anelli nei deserti), ma almeno altri quattro piloti, tra i quali Lando Norris e Oscar Piastri. Ma Carlos ha investito sulla Ferrari almeno quanto la Ferrari abbia investito su di lui, e non vuole perdere i dividendi di questo impegno.

Carlos Sainz, più e meno in Ferrari

Cos’ha in più Sainz? Una grande credibilità costruita con una straordinaria capacità di lavoro, non casualmente osservata e imitata dallo stesso Leclerc. E ha anche un rendimento altissimo in gara, dove risulta praticamente infallibile. Cosa manca a Sainz? Anche a lui la macchina, per esprimersi su vette di rendimento che gli consentano di stare vicino al compagno. Pure Carlos è in attesa del ferro funzionante e non ha alcuna intenzione di fare le scelte scomposte del suo pigmalione Alonso, che con il cantiere aperto ha sempre fatto prevalere la sfiducia e se n’è andato. 

Ferrari, le conclusioni

La Ferrari vuol tenerli perché sono giovani d’esperienza, velocissimi, e a guardar bene non costano neanche tanto. Loro puntano a restare per le aspettative alte, e non solo per mancanza di alternative di qualità. Del prolungamento dei contratti oltre il 2024 si parlerà seriamente non prima del GP di Suzuka (24 settembre), per firmare in inverno. Vasseur ha una preferenza per Leclerc ed è impermeabile all’influenza del potente clan Sainz, ma non lascerà a Charles le chiavi del team, com’è avvenuto con Verstappen a Milton Keynes. Vuole che, quando ci sarà la macchina vincente, sia la pista a decidere chi dei due avrà la priorità nella corsa al Mondiale. Detto tra noi, confida nel fatto che lo stesso Leclerc gli tolga le castagne dal fuoco stando davanti a Sainz


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