Medvedev avvisa Sinner: "Arriva un momento in cui tutto finisce"

Battuto Dimitrov negli ottavi del Masters 1000 di Indian Wells, il russo lancia un messaggio a Jannik che potrebbe ritrovarsi di fronte in finale

INDIAN WELLS (USA) - Con l'uscita di scena del numero uno del mondo Nole Djokovic (battuto ai sedicesimi dall'azzurro Luca Nardi poi sconfitto agli ottavi dallo statunitense Tommy Paul), nella parte alta del tabellone del Masters 1000 di Indian Wells è ora il russo Daniil Medvedev (n. 4 Atp) a vestire i panni del favorito nel cammino verso la finale, dove potrebbe incontrare Jannik Sinner (n. 3 Atp che oggi, giovedì 14 marzo, sfiderà il ceco Jiri Lehecka nei quarti di finale) o lo spagnolo Carlos Alcaraz (n. 2 Atp che l'anno scorso lo superò in finale e sempre oggi affronterà il tedesco Alexander Zverev nei quarti).

Dimitrov ko: Medvedev ai quarti di Indian Wells

"Voglio vincere ogni Masters1000 che gioco, non importa se sia la prima volta o meno. Indian Wells mi piace e ci tengo a vincerlo almeno una volta. L'anno scorso ci sono andato vicino, anche se la finale è stata poi a senso unico, ma arrivarci è quanto di più vicino ci sia per provare a vincere il trofeo. Adesso ho un'altra chance e ci proverò"Medvedev punta dritto all'obiettivo, senza giri di parole. Superato anche l'ostacolo Dimitrov, ai quarti il russo trova il danese Holger Rune che ha superato Taylor Fritz in tre set (2-6, 7-6, 6-3). Dopo la finale persa a Melbourne contro Jannik Sinner, Medvedev ha atteso quattro settimane prima di tornare in campo a Dubai dove è stato sconfitto in semifinale dal francese Humbert.

Medvedv e la sconfitta contro Sinner agli Australian Open

Una sconfitta inattesa, certo, i cui strascichi però si direbbero meno difficili da smaltire rispetto a quelli innescati dalla rimonta subita in Australia da Jannik Sinner: "Ho impiegato una settimana a smaltire quella delusione, forse anche meno - ha spiegato Medvedev -. Già subito dopo la finale mi dicevo che forse nel giro di un paio di giorni avrei cambiato opinione, ma così non è stato, e la mia opinione è che ho giocato un gran match, ho iniziato alla grande giocando bene tatticamente e non tremando sotto pressione. Non credo di aver iniziato a pensare troppo nel terzo set: ho continuato a giocare come stavo facendo, e a fare ciò di cui c'era bisogno perché non c'era motivo di cambiare alcunché. Lui invece è riuscito a sistemare un paio di cose ed ha iniziato a giocare meglio: è per questo che ha vinto, e per questo - secondo me - che quella finale è stata così speciale per lui: perché è riuscito a trovare un modo per riuscirci. La cosa che mi spaventava un po' era capire quanto motivato mi sarei sentito nei successivi tornei dopo aver incassato quella sconfitta. Ma qui mi sento benissimo, mentalmente fresco e pronto a dar battaglia e a vincere. Ormai è alle spalle e tornerò di sicuro a Melbourne per provare a vincere".


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Indian Wells, Medvedev 'avverte' Sinner

Alla sconfitta del russo ha fatto da contraltare il successo dell'azzurro. Una vittoria che oltre a proiettarlo in terza posizione nel ranking, ha dato il via a una striscia di successi consecutivi giunti ora a quota 15 nel solo 2024. Una condizione che Medvedev ha già vissuto in carriera e di cui conosce pregi e insidie: "Di strisce consecutive di vittorie così lunghe ne ho avute un paio in carriera, una di 21 e l'altra di 20 mi pare. Un qualcosa che non avrei mai pensato di riuscire a fare. Ed è una gran bella sensazione: dai tiebreak, ai servizi che centrano gli angoli, le risposte che atterrano dove vuoi. Ti senti in gran forma ed è una sensazione bellissima ed è quel che senza dubbio sta provando lui ora", ha riflettuto Medvedev prima di chiudere la conversazione con i giornalisti presenti. "Ma arriva un momento - ha poi avvertito - in cui si interrompe. Novak detiene il record, ne ha vinte 46 o qualcosa di simile. Eppure qualcuno è riuscito a fermarlo, e non so più neanche chi fosse. Quando sei negli spogliatoi, affrontare Jannik per me come per qualsiasi altro collega non fa molta differenza: si scende in campo e si prova a vincere. Più vittorie ottieni, più titoli collezioni, che si tratti di Grand Slam o altro, e maggiore è la fiducia che ricavi, la convinzione di potercela fare. Non c'è altro da aggiungere. La fiducia ora lo aiuta ma arriverà qualcuno che lo fermerà. Magari non qui, magari più in là. Ma se dovessi affrontarlo - ha concluso il russo - farò del mio meglio per provare a vincere".


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INDIAN WELLS (USA) - Con l'uscita di scena del numero uno del mondo Nole Djokovic (battuto ai sedicesimi dall'azzurro Luca Nardi poi sconfitto agli ottavi dallo statunitense Tommy Paul), nella parte alta del tabellone del Masters 1000 di Indian Wells è ora il russo Daniil Medvedev (n. 4 Atp) a vestire i panni del favorito nel cammino verso la finale, dove potrebbe incontrare Jannik Sinner (n. 3 Atp che oggi, giovedì 14 marzo, sfiderà il ceco Jiri Lehecka nei quarti di finale) o lo spagnolo Carlos Alcaraz (n. 2 Atp che l'anno scorso lo superò in finale e sempre oggi affronterà il tedesco Alexander Zverev nei quarti).

Dimitrov ko: Medvedev ai quarti di Indian Wells

"Voglio vincere ogni Masters1000 che gioco, non importa se sia la prima volta o meno. Indian Wells mi piace e ci tengo a vincerlo almeno una volta. L'anno scorso ci sono andato vicino, anche se la finale è stata poi a senso unico, ma arrivarci è quanto di più vicino ci sia per provare a vincere il trofeo. Adesso ho un'altra chance e ci proverò"Medvedev punta dritto all'obiettivo, senza giri di parole. Superato anche l'ostacolo Dimitrov, ai quarti il russo trova il danese Holger Rune che ha superato Taylor Fritz in tre set (2-6, 7-6, 6-3). Dopo la finale persa a Melbourne contro Jannik Sinner, Medvedev ha atteso quattro settimane prima di tornare in campo a Dubai dove è stato sconfitto in semifinale dal francese Humbert.

Medvedv e la sconfitta contro Sinner agli Australian Open

Una sconfitta inattesa, certo, i cui strascichi però si direbbero meno difficili da smaltire rispetto a quelli innescati dalla rimonta subita in Australia da Jannik Sinner: "Ho impiegato una settimana a smaltire quella delusione, forse anche meno - ha spiegato Medvedev -. Già subito dopo la finale mi dicevo che forse nel giro di un paio di giorni avrei cambiato opinione, ma così non è stato, e la mia opinione è che ho giocato un gran match, ho iniziato alla grande giocando bene tatticamente e non tremando sotto pressione. Non credo di aver iniziato a pensare troppo nel terzo set: ho continuato a giocare come stavo facendo, e a fare ciò di cui c'era bisogno perché non c'era motivo di cambiare alcunché. Lui invece è riuscito a sistemare un paio di cose ed ha iniziato a giocare meglio: è per questo che ha vinto, e per questo - secondo me - che quella finale è stata così speciale per lui: perché è riuscito a trovare un modo per riuscirci. La cosa che mi spaventava un po' era capire quanto motivato mi sarei sentito nei successivi tornei dopo aver incassato quella sconfitta. Ma qui mi sento benissimo, mentalmente fresco e pronto a dar battaglia e a vincere. Ormai è alle spalle e tornerò di sicuro a Melbourne per provare a vincere".


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