Inter, molto più Sanchez del gelido Eriksen

Inter, molto più Sanchez del gelido Eriksen© Inter via Getty Images
Alberto Dalla Palma
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Lo scudetto più conteso degli ultimi anni potrebbe decidersi tra domenica e lunedì: l’Inter andrà a Roma, per affrontare la squadra di Fonseca (tre vittorie consecutive), mentre la Juve, il giorno dopo, affronterà la Lazio (un punto nelle ultime quattro giornate) allo Stadium. Sarri e Conte, dopo l’allenamento di Ferrara, sono divisi da sei punti e si affronteranno in un duello a distanza che sembrava chiuso dopo il crollo casalingo dei nerazzurri contro il Bologna: undici punti di distacco, il tecnico pugliese sotto processo con poche possibilità di assoluzione. Capovolta la situazione, tanto che è il suo collega a trovarsi oggi in difficoltà: quattro gol subiti dalla Juve contro il Milan, tre contro il Sassuolo e una condizione che lascia ancora perplessi, soprattutto in vista della Champions. Ovviamente non escludiamo dalla corsa l’Atalanta, che è la squadra più affascinante e in forma del campionato: ma un punto di distacco in più, quindi sette complessivi, può fare la differenza nelle ultime cinque giornate. Gasperini avrà il vantaggio di poter vivere alla giornata, divertendosi e alternando i suoi campioni in attesa della grande sfida contro il Psg: se la squadra bergamasca avesse vinto a Torino (come meritava), adesso sarebbe la grande favorita, ma il secondo rigore di Ronaldo, probabilmente diventerà il più grande rimpianto della storia del club.

Da meno 11 a meno 6: battendo la Spal con un poker facile facile (calato da Candreva, Biraghi, Sanchez e Gagliardini, sì, proprio Gagliardini), l’Inter riconquista il secondo posto nonostante la nuova assenza di Lukaku e scopre che l’attaccante cileno, portato via allo United, è molto più decisivo di Eriksen, come si è visto anche a Ferrara. Non il danese sul trono dei protagonisti, ma proprio Sanchez in un doppio ruolo di attaccante trequartista che esalta le sue qualità tecniche: un assist (il quinto dalla ripresa del campionato), un gol e qualche altra conclusione importante, tanto per mettere in crisi Conte quando si ricomporrà (a Roma?) la coppia Lukaku-Lautaro. Chi alle loro spalle nelle ultime cinque gare? Proprio il cileno, vivissimo e determinato, o ancora Eriksen, talento talmente freddo da sembrare un estraneo in campo qualsiasi cosa faccia? Alternative importanti, comunque, per Conte che grazie agli acquisti di gennaio può permettersi quattro o cinque cambi di grande livello, soprattutto sulle corsie esterne. E ancora non sono tornati Barella e Sensi.

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L’Inter, a Ferrara, non ha avuto grandi problemi: il tempo di prendere le misure e di spaventarsi per la grande conclusione di Petagna finita sulla traversa per poi decollare e schiacciare una rivale, la Spal, senza gioco e senza anima, rassegnata a una retrocessione firmata probabilmente il giorno dell’esonero di Semplici. Senza fare grandi cose, senza dare spettacolo ma anche dando la sensazione di avere sempre la partita sotto controllo, la squadra nerazzurra si è ritrovata a segnare un gol dopo l’altro quasi senza fare fatica, lasciandosi guidare soltanto dalla fantasia e dalla vivacità di Sanchez, decisivo come uomo assist negli ultimi trenta metri. Il terzo gol di Candreva dopo il lockdown (settimo stagionale) ha aperto una serata trionfale per i nerazzurri: a meno 6 possono ancora sognare un colpo di mano in zona scudetto che sembrava quasi impossibile dopo il ko casalingo contro un Bologna ridotto in dieci uomini e pieno di ragazzini inesperti. E’ probabile che Conte ripensi con rabbia enorme proprio al blitz di Mihajlovic a San Siro e al pareggio del Verona nel finale: con quattro punti in più, oggi sarebbe davvero a un passo dalla Juve, forse addirittura nel ruolo di favorito, come il ciclista che in volata si nasconde alle spalle del rivale partito con grande anticipo. La trasferta di Roma può dire l’ultima verità, domenica notte, sul ? nale di stagione nerazzurro, mentre ventiquattro ore dopo la Juve potrà difendersi da un eventuale attacco affrontando una Lazio devastata nel fisico e nel morale ma ancora non matematicamente certa della qualificazione Champions. Le romane arbitre dello scudetto, seppure in posizioni diverse: Sarri, però, non potrà sentirsi troppo al sicuro, da Inzaghi è già stato battuto due volte in una settimana, prima in campionato e poi in Supercoppa. Ci sarà da divertirsi.


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