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I biancocelesti non possono abituarsi alla mediocrità. Sarri ha trovato a Formello un disordine antico e una verità nascosta: ecco quali

La&nbsp;Lazio non pu&ograve; abituarsi alla mediocrit&agrave;. <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/lazio/2025/10/10-143723638/lazio_sarri_contro_la_roma_la_miglior_prestazione_cambier_modulo_non_posso_essere_solo_io_ad_avere_pazienza">Sarri </a>ha trovato a Formello un disordine antico e una verit&agrave; nascosta: il mercato bloccato. Gli &egrave; stata consegnata una squad

Comunicate date e orari dei match fino alla 22ª di Serie A, definito il programma degli ottavi di Coppa Italia: il cammino di Gasperini, Sarri, Conte e Tudor

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Gli esami hanno evidenziato una lesione di primo grado l'esterno mentre il centrocampista continuerà la terapia conservativa per recuperare dalla pubalgia.

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Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport-Stadio

Cos&igrave; l&rsquo;amaro Sarri, ieri: &laquo;Chi non aveva previsto questi alti e bassi era un folle. Prima di tutto dobbiamo ritrovare i giocatori che abbiamo fuori, poi vediamo a che punto siamo perch&eacute; ora stiamo solo inseguendo le difficolt&agrave;... Era palese che la strada sarebbe stata lunga. Avevo detto fin dalle prime interviste che serviva una pazienza enorme che sorprendentemente sto trovando, ma la devono trovare tutti. Non posso averla solo io&raquo;.

Lotito non pu&ograve; permettersela, essendo il padre delle difficolt&agrave; stagionali (e per qualcuno ventennali) mentre il tifoso ha bucato anche la pazienza di scorta e si ritrova nella triste condizione di sognare in piccolo o di non sognare affatto.

&laquo;Siamo al livello del Torino&raquo; ha chiosato Sarri. Mentiva? Diceva la verit&agrave;? Metteva le mani avanti? Apriva l&rsquo;ombrello in previsione dei probabili temporali? In realt&agrave; ha semplicemente sostenuto la tesi pi&ugrave; laziale che ci sia: c&rsquo;&egrave; da soffrire. Ma siccome il rumore di fondo &egrave; ritmato dai tamburi della rabbia, il viaggio &egrave; appena iniziato e esperienza e et&agrave; del condottiero suggeriscono che nel caos sia facile confondersi e perdere la rotta.

Sarri, che &egrave; nato a due passi dalla campagna ma conosce il mare, &egrave; costretto a travestirsi da grillo parlante perch&eacute; sa che niente &egrave; pi&ugrave; importante che mantenere la bussola salda tra le mani. Se cade nelle onde si va a sbattere. Se cade nelle onde, che l&rsquo;orchestra suoni o meno, che lo si sia previsto o meno, che chi ha torto ne abbia sempre di pi&ugrave; e chi &egrave; dalla parte della ragione rinforzi le proprie argomentazioni, la fine &egrave; nota: nel 1912 come nel 2025. Il film l&rsquo;hanno visto tutti. Chiunque ami la Lazio sa che il pericolo esiste. Quando la guerra finir&agrave;, come accade nel mondo reale, si penser&agrave; a ricostruire. Con Sarri, magari, se la pazienza di nuovo conio dovesse trasformarsi in una moneta che non c&rsquo;&egrave;, in un futuro diverso, nella Lazio di domani.

Sarri nei giorni dell'amarezza: la pazienza di scorta

La ripresa in casa dell'Atalanta nasconde tante insidie per i biancocelesti, anche guardando a cosa è accaduto in passato 

ROMA -&nbsp; La sosta per le nazionali, soprattutto in un momento d&rsquo;emergenza come quello attuale, per la Lazio &egrave; un&rsquo;occasione per rifiatare, recuperare energie, infortunati e rimettere ordine. Allo stesso tempo, per&ograve;, questi momenti di stop per <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/lazio/2025/07/10-141914817/maurizio_sarri_l_asso_delle_toppe">Maurizio Sarri</a> rappresentano ormai da un po&rsquo; di tempo un piccolo incubo. Ogni volta che il campionato si ferma, la sua Lazio fatica a ripartire, come se qualcosa si interrompesse nella continuit&agrave; mentale e fisica del gruppo.&nbsp;

<h2>Rientri</h2>

Sarri non &egrave; pi&ugrave; riuscito a trovare la giusta continuit&agrave; al rientro dagli impegni delle nazionali (o comunque al rientro dopo una pausa). Le soste, per la sua Lazio, si sono spesso trasformate in trappole. Nell&rsquo;ultimo anno prima delle dimissioni del tecnico, i precedenti erano stati tre: una sola vittoria - con il Sassuolo - e due sconfitte contro Juventus e Salernitana. Ampliando di pi&ugrave; l&rsquo;analisi, in generale il Comandante da quando &egrave; in biancoceleste ha guidato la squadra in 13 circostanze dopo uno stop di due o pi&ugrave; settimane: in questi match ha ottenuto 6 vittorie, un pareggio e 6 sconfitte. E ben 3 di quest&rsquo;ultime sono arrivate nelle ultime 4 occasioni, considerando anche il ko dello scorso settembre contro il Sassuolo al Mapei Stadium (arrivato al rientro dopo la pausa per le nazionali). Quando si rompe la routine, quando la macchina si ferma per qualche giorno, qualcosa si inceppa. La squadra appare meno fluida, pi&ugrave; pesante, quasi ingolfata.&nbsp;&nbsp;

<h2>La sfida contro l&#39;Atalanta</h2>

Quello di domenica a Bergamo sar&agrave; un test importante, non solo per la classifica, ma per il morale. I biancocelesti arrivano da settimane complicate, con infortuni, rotazioni obbligate e prestazioni altalenanti. Servono punti, ma anche una scossa caratteriale. E per Sarri c&rsquo;&egrave; un obiettivo in pi&ugrave;: sfatare il tab&ugrave; delle ripartenze post-sosta. Certo, l&rsquo;avversario non &egrave; dei pi&ugrave; semplici. La Dea, ora guidata da Ivan Juric, per stessa ammissione di Mau ha cambiato poco rispetto al modello consolidato di Gasperini: &quot;Solo dettagli, resta una squadra veramente forte&quot;. Proprio una partita cos&igrave;, per&ograve;, pu&ograve; diventare un&rsquo;occasione per dare una scossa. Serve una prova di orgoglio, di compattezza e di equilibrio. Serve la Lazio che sa soffrire, che sa restare dentro la partita sempre. E Sarri sta lavorando molto sull&rsquo;aspetto mentale durante la sosta, sia sulla squadra che su s&eacute; stesso.&nbsp;&nbsp;

<h2>Serve una Lazio diversa</h2>

Il tab&ugrave;, in fondo, &egrave; tutto qui: trasformare la pausa in energia, non in interruzione. Rompere un ciclo che dura da troppe gare e che ha lasciato troppi rimpianti. Troppe delusioni sono arrivate al rientro dopo periodi di sosta e adesso, contro l&rsquo;Atalanta, servir&agrave; una Lazio diversa. Pi&ugrave; cattiva, pi&ugrave; compatta, pi&ugrave; viva. Una vittoria a Bergamo aiuterebbe a cancellare le difficolt&agrave; di queste prime settimane, restituirebbe fiducia e continuit&agrave;. Sarebbe il segnale che la squadra ha imparato a gestire anche i momenti di discontinuit&agrave;. Domenica sar&agrave; un vero e proprio test psicologico, un banco di prova per capire se i ragazzi di Sarri sono pronti a voltare pagina. Per il Comandante &egrave; tempo di trasformare il tab&ugrave; in una ripartenza.&nbsp;

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