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Leggi il commento alla sfida scudetto tra gli azzurri e l'Inter

<p>Siamo presi da questo duello <strong>Napoli-<a href="/squadra/calcio/inter/t127">Inter</a> </strong>che vale lo scudetto quando mancano cinque giornate alla fine, e si va a caccia di sensazioni, motivi, dettagli per capire come andr&agrave; a finire, chi ha pi&ugrave; carte da giocare, quanta energia &egrave; rimasta nella volata finale, dov&rsquo;&egrave; l&rsquo;inciampo, chi decide e che tempo fa. Milano vive questo momento di alta tensione sorretta dall&rsquo;esperienza di altre sfide ad 

Le ultime gare di questa Serie A per la squadra di Antonio Conte, in testa alla classifica a pari punti con l'Inter

Napoli, il programma delle ultime cinque giornate di campionato

Non soltanto la coppia RAspadori-ROmelu è una certezza nella corsa scudetto: il secondo ko consecutivo dell’Inter in tre giorni, spinge i partenopei a guardare con fiducia al rush finale. E il calendario sarà decisivo.

Napoli, perché questo è davvero un momento RaRo

A fine campionato previsto l'incontro con De Laurentiis: la priorità del tecnico è restare ma con una squadra da Champions

<p>La metafora pi&ugrave; abusata &egrave; mister Wolf il personaggio tarantiniano che risolve problemi. <strong>Ma a noi Antonio Conte ricorda pi&ugrave; Doctor House.</strong> Scontroso, urticante, ai limiti e anche l&rsquo;oltre l&rsquo;insopportabile, eppure bravissimo, scrupoloso, preparato e soprattutto dannatamente efficace. <strong>In due parole: il migliore. </strong>La diagnosi la trova sempre e il paziente si salva. Una delle sue massime &egrave;: meglio un dottore che ti salva la vita rispetto a uno che ti tiene la mano mentre stai morendo.<strong> Ecco, Antonio Conte &egrave; il pi&ugrave; grande chirurgo d&rsquo;urgenza della storia del calcio.</strong> Nessuno come lui &egrave; in grado di prendere in cura una squadra finita in sala rianimazione e portarla &ndash; quasi sempre al primo anno &ndash; non solo fuori dall&rsquo;ospedale ma alla vittoria. Alla gloria.<strong> Lo ha fatto alla Juventus dopo le macerie di Delneri. Lo ha fatto all&rsquo;Inter reduce da un decennio di sconfitte. Lo ha fatto al Napoli che lo scorso anno era finito in terapia intensiva: poi che vinca o meno lo scudetto, si vedr&agrave;.</strong> In parte lo ha fatto anche al Tottenham dove ha riportato la squadra in <a href="https://www.corrieredellosport.it/calcio/champions-league">Champions</a> e ha tenuto una conferenza stampa che i giornali inglesi di tanto in tanto citano come se fossero le sacre scritture: scatt&ograve; una fotografia tanto perfetta quanto impietosa del perch&eacute; il Tottenham non avrebbe mai vinto niente. E, almeno in Italia, dopo addii burrascosi ha sempre lasciato ai colleghi squadre che dopo di lui hanno continuato a vincere.&nbsp;&nbsp;</p>

<h2>Napoli, Conte accostato a Milan e Juve&nbsp;</h2>

<p>&Egrave; il motivo per cui, proprio come Doctor House, quando il paziente non ha pi&ugrave; speranza, si rivolge a lui. L&rsquo;ultima spiaggia. Il male necessario. Ogniqualvolta un club si trova in una crisi che sembra senza via d&rsquo;uscita, c&rsquo;&egrave; un solo nome che viene accostato. Il suo. <strong>Perch&eacute; solo Antonio Conte potrebbe, ad esempio, rimettere in riga un club come il Milan </strong>dove il braccio destro non ha idea di cosa stia facendo il sinistro. Dove regna la confusione molto poco creativa, con troppi galli a cantare e nessuno a obbedire.<strong> O, ovviamente, alla Juventus la casa madre: l&igrave; non sanno da dove cominciare per provare a sistemare il disastro combinato in pochi mesi dalla coppia Giuntoli-<a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/juve/2025/04/05-139704646/thiago_motta_che_bordate_la_juve_doveva_darmi_tempo_sono_deluso_e_sullo_spogliatoio_">Thiago Motta</a> </strong>che avrebbe dovuto portare il calcio dell&rsquo;avvenire e poi sappiamo com&rsquo;&egrave; finita. Antonio Conte &egrave; uno dei rarissimi casi in cui la notizia di mercato si forma da s&eacute;, prende vita da sola. Pi&ugrave; il paziente &egrave; grave, pi&ugrave; c&rsquo;&egrave; un solo nome in grado di salvarlo.&nbsp;&nbsp;</p>

<h2>Il metodo Antonio Conte&nbsp;</h2>

<p>&Egrave; un uragano di energia.<strong> Arriva col suo metodo. Alza l&rsquo;asticella. Stravolge regole e abitudini. Fa uscire dalla stanza chiunque non appartenga al suo staff. Cambia modo di allenare. Di mangiare. Di pensare e vivere il lavoro. Entra nella testa dei calciatori. Stravolge la loro visione.</strong> Ma, attenzione, modifica anche il modo di gestire l&rsquo;azienda. &Egrave; un passaggio fondamentale: &egrave; quasi come se il club diventasse suo. Lui decide. Lui comanda. Perch&eacute; lui sa come si fa. Fino all&rsquo;inevitabile scontro, ovviamente. Non &egrave; un caso se uno come <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/attualit/2025/03/12-139111546/buffon_incontra_gli_studenti_della_luiss_business_school">Buffon</a> (non proprio l&rsquo;ultimo arrivato) ne ha una visione fideistica. <em>&laquo;Conte a Napoli arriva primo o secondo&raquo;</em> disse l&rsquo;estate scorsa, a campagna acquisti ferma.&nbsp;&nbsp;Il paradosso &egrave; che Antonio Conte lo vuoi anche se sai come andr&agrave; a finire. Uno cos&igrave; in casa pi&ugrave; di tanto non puoi tenerlo. Ma lo prendi lo stesso. Perch&eacute; quando sei in fin di vita, accetteresti di tutto pur di salvarti. Poi, per&ograve;, quando esci dalla rianimazione, dimentichi. E ti rendi conto che i sacrifici da sopportare sono troppi. &Egrave; la natura umana. Lui, magari, la definirebbe irriconoscenza. Ma Antonio, diciamolo, ha una visione molto particolare di tutto ci&ograve; che lo riguarda. Definiamola contecentrica. <strong>Come quando dichiara che &egrave; venuto a Napoli per fare un favore personale a De Laurentiis e alla sua famiglia. Come se lavorasse gratis. Ovunque vada, tende ad alimentare la retorica dell&rsquo;impresa straordinaria. </strong>Si infuria quando gli danno del lamentoso o, peggio, del piagnone. Ma &egrave; dura trovarne uno che non lo dica. Qualcosa significher&agrave;.&nbsp;</p>

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<h2>L&#39;impresa con il Napoli&nbsp;</h2>

<p>Certo i giornalisti non lo amano, a giudicare dai commenti che abbiamo letto e ascoltato dopo le sue ultime esternazioni. <strong>A noi sembra surreale discutere se quello di Napoli sia un miracolo oppure no. Chiamatelo come vi pare, &egrave; una grande impresa. Grandissima. </strong>Nessun altro, nelle stesse condizioni, sarebbe in testa a pari punti a cinque giornate dal termine. Questo non significa che il Napoli sia un club di Serie B. <strong>Ma ci sar&agrave; un motivo se <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/napoli/2025/04/23-140164174/retroscena_de_laurentiis_seguir_il_napoli_dalle_maldive">De Laurentiis </a>gli paga uno stipendio che &ndash; per distacco &ndash; &egrave; il pi&ugrave; alto rispetto a tutti gli altri allenatori avuti a busta paga (Ancelotti compreso). E se ha speso 150 milioni per il mercato estivo</strong>. Lo ha fatto perch&eacute; sapeva che era l&rsquo;unica cura possibile. E che avrebbe funzionato. Dettaglio non proprio irrilevante per chi fa impresa.&nbsp;&nbsp;Conte &egrave; anche uno che si guarda intorno, che annusa l&rsquo;aria, che capisce l&rsquo;ambiente in cui si trova. Da giorni a Napoli si discute delle sue parole: <em>&laquo;Il tifoso del Napoli, se non vince, sa essere anche cattivo&raquo;. </em>Frase che dimostra l&rsquo;intelligenza scugnizza dell&rsquo;uomo che ha compreso perfettamente la citt&agrave;. Come nessun altro prima di lui.&nbsp;Chiedete al chiattone Benitez (cos&igrave; lo chiamavano), o ad Ancelotti che era bollito ed era arrivato a Napoli a prendere la pensione e a sistemare il figlio. Le parole di Conte possiamo definirle eduardiane, nel senso di De Filippo i cui personaggi erano napoletani anche cattivi, cattivissimi, come finisce con l&rsquo;essere Donn&rsquo;Amalia che in &ldquo;Napoli milionaria&rdquo; gestisce il mercato nero dei farmaci e lucra sui bambini in fin di vita. Prima che la panzana della citt&agrave; dell&rsquo;amore - di decrescenziana memoria - gettasse una definitiva colata di molle ipocrisia sulla citt&agrave; e sui suoi abitanti. Il monologo in conferenza stampa &egrave; un trattato di antropologia culturale, nonostante i fisiologici picchi egotici.&nbsp;&nbsp;Questo &egrave; Antonio Conte. Un luminare delle squadre in fin di vita. Un uomo che cura ogni dettaglio e che dedica ogni minuto della sua giornata ad avvicinarsi alla perfezione e al successo. Un costruttore delle vittorie. Meravigliarsi che tutti lo vogliano, &egrave; un esercizio inutile. Che sia simpatico o antipatico, &egrave; del tutto irrilevante. Eduardo, ad esempio, era molto antipatico.&nbsp;</p>

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<div><span class="kcode ktype-Foto" data-k-id="140156238" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:cds:140156238" data-k-thumb="https://cdn.corrieredellosport.it/images/2024/10/27/081734466-909dcea9-2b9c-4ec8-901b-2f2be61c2126-th.jpg" data-k-type="Foto">[[ge:sn:cds:140156238]]</span></div>

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Tutti ai piedi di Conte: Napoli "minacciato" da Milan e Juve


Maxi ballottaggio per la definizione della linea a quattro: Buongiorno ci prova  


<p>Dubbi su dubbi. Che si mischiano alle sensazioni e poi alla resistenza. <strong>Il Napoli</strong> ha dimostrato di averne scorte infinite da gennaio in poi, ma ora che mancano cinque giornate alla fine di un campionato punto a punto e testa a testa con l&rsquo;Inter, ogni benedetta domenica<strong> Conte</strong> non dovr&agrave; disegnare soltanto la formazione per vincere la partita, ma per vincere lo scudetto. Un passo alla volta, comunque. E via a valutare le soluzioni pi&ugrave; giuste e funzionali per battere il Toro, centrando cos&igrave; la vittoria numero ventidue della stagione: aggiungere altri tre punti alla collezione potrebbe consentire di archiviare la qualificazione alla prossima <strong>Champions con un po&rsquo; di anticipo </strong>- magari anche luned&igrave;, Lazio e Bologna permettendo -, sia di continuare a viaggiare in testa alla classifica indipendentemente dal risultato dell&rsquo;Inter.</p>

<h2>Conte e Vanoli</h2>

<p>L&rsquo;allenamento andato in scena ieri al centro sportivo di Castel Volturno ha confermato ancora una volta<a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/napoli/2025/04/24-140193722/napoli_contro_il_torino_ancora_senza_neres_tutti_i_dubbi_di_conte"> l&rsquo;incertezza pi&ugrave; totale </a>in merito alla <strong>formazione che domani scender&agrave; in campo </strong>al Maradona dal primo minuto. I punti fermi esistono, per carit&agrave;, ma c&rsquo;&egrave; una anche una serie di storie tutte da scrivere: dalla formula tattica ai contorni delle linee. Cio&egrave; le facce, gli uomini, i giocatori che Conte lancer&agrave; dall&rsquo;inizio contro il Torino del suo ex collaboratore tecnico,<strong> Paolo Vanoli,</strong> al suo fianco in Nazionale, al secondo anno di Londra con il Chelsea e nel biennio all&rsquo;Inter concluso con la conquista dello scudetto. Si conoscono bene, anzi benissimo, e ognuno star&agrave; studiando le mosse per provare a complicare la vita dell&rsquo;altro oltre ogni ragionevole previsione.</p>

<h2>Conte, il dubbio in difesa</h2>

<p>Il primo vero, grande punto interrogativo di Conte riguarda la difesa: la composizione della linea a quattro non &egrave; ancora chiara. Per niente. In settimana &egrave; venuta fuori la candidatura di <strong>Rafa Marin, </strong>titolare per la prima volta in campionato una settimana fa a Monza, dopo aver collezionato 23 minuti appena in otto mesi, ma ieri &egrave; sbucata anche un&rsquo;altra ipotesi: <strong>Olivera centrale al fianco di Rrahmani</strong>, con Spinazzola a sinistra. Poi c&rsquo;&egrave; la questione <strong>Buongiorno</strong>, il grande ex di giornata, il ragazzino granata nato a Torino che prima di partire per Napoli ha vissuto l&rsquo;onore della lettura degli immortali di Superga con la fascia di capitano del Toro al braccio sinistro: sta facendo di tutto per non mancare, dopo aver saltato per una tendinopatia all&rsquo;adduttore lungo della gamba destra le ultime tre con Bologna, Empoli e Monza.</p>

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<div id="mustFocus"><span class="kcode ktype-Foto" data-k-id="140156238" data-k-inline_properties="[]" data-k-kid="sn:cds:140156238" data-k-thumb="https://cdn.corrieredellosport.it/images/2024/10/27/081734466-909dcea9-2b9c-4ec8-901b-2f2be61c2126-th.jpg" data-k-type="Foto">[[ge:sn:cds:140156238]]</span></div>


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