La B se l’aspettava così?
«Da calciatore era diverso. Rispetto alla C, è un torneo più fisico e tecnico. Ma i miei giocatori sono stati bravi ad adattarsi. Campionato di livello più alto rispetto al passato. E stavolta ci sono grandi città e grandi società come Genoa, Cagliari, Parma, Palermo. Tutto ancora più complicato».
Il suo sistema non è cambiato molto rispetto alla promozione dalla C. Un vantaggio?
Il suo sistema non è cambiato molto rispetto alla promozione dalla C. Un vantaggio?
«Penso che la continuità ci abbia aiutati. Ci ha evitato di ricominciare da zero. In società sono state fatte valutazioni e scelte che stanno pagando. Ma non possiamo sapere se il cambiamento sarebbe stato più proficuo».
Il principio di gioco a cui non farebbe mai a meno?
Il principio di gioco a cui non farebbe mai a meno?
«L’organizzazione difensiva e i concetti offensivi che debbono andare di pari passo. La capacità della squadra di muoversi compatta anche quando la palla ce l’hanno gli altri. Poi l’atteggiamento. La voglia di lottare. L’intensità».
Della A cosa le piace di più, oltre al Napoli della casa madre, ovviamente?
«Il Napoli sta facendo un percorso incredibile per qualità e risultati. Dietro ha equilibrio, in avanti è incontenibile. Formazione fantastica».