L'azzurra sogna in grande: "Vincere lo scudetto col Washington, la qualificazione ai Mondiali e fare la dj in un locale. Ma... amare il prossimo è l'augurio per tutti"
L'ex bomber c'era nell'argento del '97 . "Le azzurre non sono appagate, sanno che il sogno è da vivere ed è vincere l'Europeo. L'Inghilterra? Non è in forma"
Gioia, difensore, ha vinto tutto sia a Sassari, dove è nata e cresciuta calcisticamente, sia fuori. Dopo l'Acese l'anno scorso, quest'anno vuole portare in serie A il Chieti e poi... "E poi smetto e faccio un figlio"
La bomber si definisce "vesuviana". Undici anni di Napoli poi la Res Roma e da quest'anno al Verona tricolore. Ha segnato in Champions League. "Se questo è il mio lavoro allora sono fortunata". Tifa Napoli e ha nostalgia della sua terra: "Lì voglio tornare, tra Vesuvio e mare"
«Ero abituata a scappare e non a inseguire. Sono a pezzi fisicamente, ma non è finita. Ho ricominciato. Sono laureata in tossicologia, ma il calcio era la mia strada. Da bambina volevo fare la contadina e quello forse farò». Costretta dal morbo di Basedow ad arretrare, prima a centrocampo poi in difesa, Silvia promette di tornare quella che era. E domani, ultima giornata di serie A, col Verona intanto punta il suo quinto scudetto
Milena, mister del Brescia tricolore, in corsa per bissare lo scudetto, nel lungo testa a testa col Verona (in vantaggio di un punto a due giornate dalla fine), ha il patentino per allenare i professionisti e fa mille altre cose. «A 14 anni sapevo che da grande volevo allenare. In tv guardo solo le belle partite. Ammiro Ancelotti, Guardiola e il "maestro" Zeman. Capisco subito quando una ragazza ha giocato per strada con i maschi. Ma per strada non gioca più nessuno...»
Paola, bomber del Tavagnacco, a due gol dal suo record personale di 24, tifa Milan e ama la carbonara. "La testa risolve l'80% delle cose, io ci provo e ringrazio Manieri. Ogni anno dico che smetto e non lo faccio mai. Ma voglio viaggiare e vedere i miei nipoti crescere. Il titolo di capocannoniere? Finché Panico non smette... Col Verona ce la giochiamo: con lo scudetto in ballo sono loro che rischiano di più, noi siamo senza pensieri"
Difensore come lo zio Erba, ex del Torino di Pulici e Graziani, ha vinto tutto con la Torres. Ora insegue i play out col Como e domani contro il Brescia sarà arbitro dello scudetto. "Sono juventina, ma quando cominciavo i più forti erano i milanisti. Quest'anno con il calcio smetto: è la mia vita, ma voglio altro"
Vi raccontiamo la storia del difensore: 35 anni, romana, ex Nazionale, una vita alla Lazio, scudetti e coppe Italia, poi il Cassino in B e infine l'Acese, che ha portato in serie A domenica scorsa con largo anticipo sulla fine del campionato. Tra passato e presente, perché il futuro è alle porte ma lei lo lascia bussare
Lucia, 22 anni da Cosenza, gioca nella Pink Bari e un traguardo lo ha già raggiunto. "Volevo giocare in serie A. I gol li faccio fare. Il mio obiettivo è laurearmi. Tifo Milan e il mio idolo è Kakà. Sto leggendo l'Ulisse, la tv mi addormenta. Amo borse e vestiti. Ho un cane, Charlie, e una tartaruga, Caravaggio, che vive nella vasca da bagno"
Fa il portiere, ha lasciato la Sicilia a 20 anni e ha girato l'Italia: Verona, Reggio Emilia, Lazio, Pordenone e ora Sassari. "Il calcio mi ha cambiato la vita. Sono cresciuta in un posto pericoloso in un decennio terribile. Giocavo per strada con i maschi, poi ho scoperto che esisteva il calcio femminile. Sogno ancora uno scudetto. La Torres in linea con l'Europa"
Capitano del Firenze di serie A, è laureata in Economia e lavora. " Non potrei vivere di solo calcio, ma il calcio viene prima di tutto. L'affiliazione alle squadre maschili è l'unica strada per far crescere il movimento femminile.
Daniela, 31 anni, gioca nel Mozzanica e nella Nazionale. E si racconta. «Il mio ruolo mi piace, miì arrivano un sacco di palloni. Ho la passione per i puzzle, la lettura e il mangiare. Mi chiamano Nano e sono venuta a Mozzanica per vincere e dimenticare la delusione dei Mondiali. E del calcio non posso fare a meno»